Fisco: nuove limitazioni al contante in arrivo!

Il fisco italiano ancora una volta mette al centro la limitazione della circolazione del denaro in contante, oltre all'obbligo del POS per gli esercenti.

Dal punto di vista fiscale nell’ultimo periodo sono state prese in considerazione diverse misure e provvedimenti per limitare il denaro in contante in circolazione. La riforma del fisco che mette al centro la lotta all’evasione fiscale ha promosso negli ultimi anni diverse iniziative mirate a portare i cittadini ad utilizzare maggiormente metodi di pagamento elettronici al posto del contante.

In particolare il piano cashless ha visto il 2021 come uno degli anni centrali per la promozione di metodi elettronici per i pagamenti, e di conseguenza la riduzione del denaro contante. Il governo infatti ha messo a punto un piano specifico per promuovere lo sviluppo digitale, anche sui pagamenti.

L’obiettivo di diminuire il numero di transazioni che avvengono in contanti viene perseguito anche attraverso la limitazione delle possibilità di pagare per l’acquisto di beni e servizi senza passare attraverso strumenti digitali. Come riporta Informazionefiscale.it a partire dal 2023 il tetto massimo per i pagamenti in contanti sarà diminuito a 1.000 euro:

“Tra queste spunta, a sorpresa, la modifica retroattiva del tetto massimo per i pagamenti con denaro contante. La riduzione del limite a 1.000 euro slitta al 1° gennaio 2023.”

Per il 2022 la cifra ammonta ancora a 2.000 euro per i pagamenti in contanti. Questo significa che i cittadini possono acquistare prodotti entro questo limite, senza incorrere in sanzioni. Questa soglia è stata più volte modificata dalle iniziative dello stato nell’ultimo periodo, tuttavia sembrerebbe che queste cifre rimarranno stabili per quest’anno e per il prossimo.

Oltre a questa misura, spunta una nuova iniziativa del fisco volta a promuovere l’utilizzo di bancomat e carte per il pagamento di beni e servizi, iniziativa che obbligherà da giugno 2022 gli esercenti a utilizzare il POS e garantire così la possibilità di pagare attraverso metodi elettronici ai propri clienti. Vediamo in questo articolo quali sono le iniziative attuali per la limitazione del contante in circolazione, recentemente introdotte dal nuovo testo del decreto PNRR.

Fisco e piano cashless

Lo scorso anno in materia di fisco il governo ha introdotto particolari iniziativa rientranti nel piano cashless, mirate alla diminuzione del denaro in contante in circolazione nel paese. Il denaro in contante sarebbe il primo strumento di evasione fiscale, e di mancata dichiarazione dei redditi effettivamente percepiti. Il lavoro nero è una conseguenza di questa evasione fiscale, ancora molto diffuso in Italia.

Rendere tracciabili i pagamenti attraverso metodi come il bancomat, il bonifico bancario, carta di credito e applicazioni su smartphone, è uno degli obiettivi che lo Stato si è prefissato negli ultimi anni, e che continua a perseguire anche con nuove misure di recente introduzione.

Per quanto riguarda il piano cashless negli scorsi anni è stato utilizzato il Cashback di Stato come strumento per avvicinare i cittadini alle modalità di pagamento elettroniche. Questa iniziativa ha infatti coinvolto moltissimi italiani che hanno ricevuto premi e rimborsi utilizzando metodi di pagamento elettronici come ad esempio il bancomat.

Oltre a questa iniziativa lo Stato ha anche introdotto la lotteria degli scontrini, una lotteria nazionale e con partecipazione gratuita che prevede estrazioni settimanali mensili e annuali per tutti i cittadini iscritti che utilizzano i propri scontrini come biglietti.

Anche in questo caso l’obiettivo è quello di favorire un avvicinamento dei cittadini e degli esercenti ai metodi di pagamento elettronici. Mentre il Cashback è stato accantonato, continua la lotteria degli scontrini, che ogni settimana, o mese, propone nuove estrazioni con biglietti vincenti.

Queste iniziative non sono le uniche che sono state introdotte dallo Stato e dal fisco per favorire l’avvicinamento ai metodi di pagamento elettronici. Diverse adempimenti burocratici e agevolazioni fiscali infatti al momento sono possibili unicamente tramite pagamenti tracciabili, come ad esempio l’accesso alle agevolazioni fiscali nella dichiarazione dei redditi.

Limitazioni al contante e agevolazioni fiscali

L’obiettivo di limitare il contante in circolazione viene anche portato avanti da diverse agevolazioni del fisco italiano, che si possono ottenere principalmente tramite la dichiarazione dei redditi. Ogni anno infatti i cittadini che lavorano come dipendenti o autonomi, e le imprese, devono provvedere a dichiarare tutti i redditi percepiti durante l’anno, derivati dal lavoro autonomo, dipendente o altre forme di rendita.

In questa occasione è possibile chiedere l’accesso a specifiche agevolazioni e detrazioni del fisco, in base alle spese sostenute nel corso dell’anno. Per esempio è possibile richiedere l’accesso ad alcune agevolazioni sulle spese di natura medica e per l’acquisto di farmaci, durante la dichiarazione dei redditi. Oppure ancora è possibile accedere ai bonus per l’edilizia sostenendo determinati tipi di spesa, o a specifici sgravi per le famiglie.

Attualmente è possibile richiedere l’accesso tutte queste agevolazioni solamente tramite pagamenti in formato tracciabile. L’unica eccezione riguarda i medicinali e le spese mediche, che possono ancora essere detratti presentando lo scontrino fiscale, e un pagamento avvenuto in contanti.

Tuttavia per queste spese recentemente è stato proposto il rimborso immediato al momento dell’acquisto, che potrebbe presto arrivare per tutti. Si è parlato a proposito dell’iniziativa di cashback fiscale, che se approvato potrebbe essere successivamente esteso ad altre tipologie di spese.

Per tutte le altre tipologie di spesa è necessario dimostrare di aver provveduto al pagamento tramite metodo tracciabile, come un bonifico bancario o l’utilizzo del bancomat. Lo stesso vale per le agevolazioni fiscali che riguardano i bonus per l’edilizia, le spese sostenute per il pagamento delle rate di un mutuo o di un affitto, oppure le spese per la scuola dei figli.

Il fisco quindi si muove in diverse direzioni per promuovere l’utilizzo di metodi elettronici di pagamento, escludendo i contanti. Tutte queste iniziative nel corso dei mesi hanno portato comunque i cittadini a utilizzare effettivamente di più questi metodi di pagamento, escludendo il contante nella maggior parte dei casi.

Evasione del fisco e obbligo del POS

Un provvedimento recente, collegato al nuovo decreto PNRR, va nella direzione di combattere l’evasione fiscale rendendo obbligatorio il POS per tutte le attività e i commercianti che vendono prodotti o servizi. La possibilità di utilizzare maggiormente il POS era stata presa in considerazione già con le agevolazioni fiscali messe a disposizione dallo Stato, per l’acquisto o il noleggio di nuovi registratori di cassa e POS.

Tuttavia al momento si prevede che questo obbligo verrà già istituito dal fisco a partire da giugno 2022, in modo anticipato rispetto alla data prevista inizialmente per il 2023. Anche questa misura è ideata per limitare il denaro in contante in circolazione, e per rendere tracciabili i pagamenti.

Saranno obbligati a garantire la possibilità di pagare con metodi elettronici diversi tipi di soggetti: esercenti, commercianti, artigiani, attività di ristorazione, professionisti autonomi che hanno un rapporto diretto con i clienti, attività che lavorano nel turismo come hotel e agriturismi. Per i professionisti e gli esercenti l’obbligo sussisteva già, ma non esistevano sanzioni per il mancato rispetto della norma.

Nel caso di mancata presenza del POS all’interno delle strutture adibite al lavoro, saranno previste multe in denaro a partire da giugno 2022. La sanzione del fisco su ogni pagamento sarà di 30 euro, più il 4% del valore del pagamento stesso. In questo modo non sarà più possibile per le attività chiedere unicamente pagamenti in denaro contante, e non potrà essere negata la possibilità ai clienti di utilizzare metodi elettronici.

Questo provvedimento viene preso per limitare l’evasione fiscale e la mancata emissione dello scontrino elettronico, situazioni ancora molto ricorrenti in Italia e che comportano il mancato pagamento delle imposte da parte di diverse attività.

Addio al denaro in contante: le ultime novità del fisco

Tra le ultime novità del fisco italiano, oltre all’obbligo di installare il POS all’interno delle attività viste sopra, arrivano diversi provvedimenti previsti dal PNRR. Per il momento viene quindi anticipata la scadenza dell’obbligo di apporre il POS per favorire così il pagamento elettronico, ma vengono prese in considerazione anche altre misure.

In particolare viene deciso che a partire da luglio 2022 anche i lavoratori con regime forfettario dovranno provvedere a munirsi di fatturazione elettronica, come già accade per autonomi con partita IVA di altri regimi fiscali. Questo provvedimento era atteso da diverso tempo, tuttavia non verrà applicato per tutti i lavoratori autonomi con regime agevolato, ma unicamente a chi supera il reddito annuo di 25.000 euro.

Questo vuol dire che per i cittadini che lavorano in autonomia con il regime forfettario sarà possibile essere esonerati da questo obbligo entro il limite di 25.000 euro di fatturato all’anno. In tutti gli altri casi verrà reso obbligatorio munirsi di un apposito software per emettere le fatture in formato elettronico.

Le novità introdotte negli ultimi anni vanno nella direzione di utilizzare gli strumenti informatici su larga scala per la gestione delle imposte e del rapporto tra cittadini e fisco. Oltre alle misure viste in questo articolo, gli enti preposti alla gestione delle imposte si sono modernizzati tramite piattaforme web apposite in cui ricevere assistenza, oppure gestire eventuali debiti, oppure ancora procedere con la dichiarazione dei redditi.

Un altro tassello importante in questo frangente è costituito dalla dichiarazione dei redditi con Modello 730 precompilato, tramite cui l’Agenzia delle Entrate propone al cittadino un documento già compilato con tutte le informazioni di cui dispone sui redditi, per cui per snellire le procedure il cittadino dovrà semplicemente accettare o modificare il documento.

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