Partita Iva e regime forfettario: cosa succede se supero il limite di fatturato?

Partita Iva in regime forfettario: che cosa succede se si supera il limite di fatturato imposto per questo regime? Ecco le conseguenze.

Il regime forfettario, una scelta spesso vantaggiosa per i professionisti, può rivelarsi un’arma a doppio taglio in caso di sforamento dei limiti di fatturato. Vi sono alcune conseguenze qualora si verificasse questa situazione che bisogna tenere in conto se si possiede una partita Iva in regime forfettario.

Regime forfettario: un’arma a doppio taglio

INARSIND ha ufficialmente confermato la situazione attraverso la diffusione di una nota dettagliata sull’implementazione del regime forfettario da parte degli ingegneri e degli architetti. Questi professionisti, consapevoli degli incentivi fiscali e dei vantaggi derivanti da bonus fiscali, PNRR e dal rinvigorimento del settore edile, hanno deliberatamente optato per regimi agevolati, sperimentando così un notevole incremento nelle entrate.

Le recenti modifiche apportate dalla legge di bilancio 2023 hanno ulteriormente alzato il limite del regime forfettario, portandolo da 65mila a 85mila euro. In conformità con le disposizioni normative, coloro che scelgono di aderire a questo regime devono calcolare il reddito imponibile applicando un coefficiente di redditività specifico, fissato al 78% per ingegneri e architetti. Questo coefficiente non solo semplifica il calcolo del reddito imponibile ma include anche l’esenzione automatica dall’applicazione dell’IVA.

Cosa cambia con l’aumento del tetto?

Nonostante l’introduzione di un nuovo limite elevato a 100mila euro, superare questa soglia implica inevitabilmente il passaggio al regime ordinario. Questa eventualità, benché non così lontana data l’incremento dei fatturati registrato negli ultimi anni, comporta l’applicazione delle aliquote ordinarie e l’inclusione dell’IVA nelle fatture emesse.

Il professionista potrebbe trovarsi nella delicata situazione di dover applicare l’IVA anche su contratti precedentemente stipulati senza questa imposta. In aggiunta, l’applicazione delle aliquote del regime ordinario sull’intero fatturato potrebbe costituire un onere significativo, specialmente considerando che il regime forfettario non concede la detrazione delle spese. Questo aspetto sottolinea l’importanza di una gestione finanziaria oculata e di una chiara consapevolezza degli impatti fiscali derivanti dalle scelte operative.

Le conseguenze dello sforamento del tetto massimo

Nel frangente di uno sforamento del tetto prefissato, il professionista si vedrebbe costretto a operare sotto le aliquote ordinarie e a introdurre l’IVA nelle proprie transazioni commerciali. Questo contesto non solo richiederebbe l’applicazione retroattiva dell’IVA su contratti già in corso, ma imporrebbe altresì l’utilizzo di aliquote più elevate sull’intero volume di fatturato.

La mancanza di facoltà di giustificare le spese sostenute durante l’anno, considerato che il regime forfettario non ammette detrazioni, potrebbe tradursi in un apprezzabile incremento delle imposte sul reddito, che supererebbe il 30%. Questa dinamica enfatizza ulteriormente quanto sia cruciale un approccio finanziario oculato e la consapevolezza delle implicazioni fiscali in caso di superamento dei limiti stabiliti.

Attenzione ai dettagli: la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate

Infine, si segnala che l’Agenzia delle Entrate ha recentemente inviato comunicazioni riguardanti l’inserimento nel modello redditi delle spese sostenute ai professionisti che rimangono nel regime forfettario. Sebbene questo dato non influisca sull’applicazione dell’imposta, sottolinea l’importanza di prestare attenzione ai dettagli e di mantenere una corretta registrazione delle spese.

Il regime forfettario offre vantaggi significativi, ma occorre prestare massima attenzione ai limiti di fatturato. Lo sforamento di tali limiti può portare a conseguenze finanziarie considerevoli, con un passaggio al regime ordinario che comporta un aumento delle imposte.

Roberta Luprano
Roberta Luprano
Copywriter, classe 1995. Creativa e sempre a caccia di nuove cose da imparare che stimolino la mia innata curiosità, ho iniziato la mia carriera con il diploma di Perito Informatico, in quanto da sempre appassionata di tecnologia e social media. Successivamente ho proseguito la mia formazione in ambito di Copywriting e Social Media Marketing che mi ha poi permesso di lavorare per imprese, startup e small business in diversi settori. In parallelo, ho approfondito la mia passione per i libri e il mondo editoriale, formandomi e lavorando anche come curatrice editoriale per agenzie letterarie e case editrici. Motto: I grandi cambiamenti partono dalle semplici parole.
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