Scadenza Certificazione Unica: a cosa fare attenzione!

A breve scade l'obbligo di inviare la Certificazione Unica, un obbligo che tutti i datori di lavoro devono assolvere nei confronti dei lavoratori dipendenti.

I datori di lavoro ogni anno sono obbligati ad inviare un documento, la Certificazione Unica, ai propri collaboratori e lavoratori dipendenti regolarmente assunti. Si tratta di un documento che riporta nel dettaglio tutte le informazioni che riguardano da vicino il rapporto di lavoro in essere tra datore di lavoro e lavoratore, in particolare i compensi erogati a quest’ultimo.

Ogni mese infatti i lavoratori dipendenti ricevono una busta paga che riguarda lo stipendio mensile in cui vengono indicate diverse informazioni, come le ore lavorate, lo stipendio lordo e netto, le imposte pagate, e così via.

Una volta all’anno però, il datore di lavoro deve fornire al dipendente un documento preciso che riassume tutte le informazioni dell’anno lavorato effettivamente. Come riporta Informazionefiscale.it questa scadenza è ormai prossima:

“Entro la scadenza del 16 marzo 2022 i sostituti d’imposta saranno quindi chiamati ad inviare il flusso telematico all’Agenzia delle Entrate e parimenti a mettere a disposizione del sostituito i dati relativi a redditi, altre somme e ritenute applicate nel corso dell’anno d’imposta 2021.”

sostituti di imposta sono i datori di lavoro, obbligati all’invio della Certificazione Unica contenente tutte le informazioni sui redditi erogati ai lavoratori durante l’anno. In mancanza di questa documentazione, il datore di lavoro può essere colpito da importanti sanzioni.

Dato che questo documento è funzionale ai cittadini per provvedere alla dichiarazione dei redditi percepiti, i lavoratori sono devono interessarsi e richiedere questo documento al datore di lavoro, o sostituto di imposta, se questo non lo eroga entro la data stabilita. Vediamo nell’articolo come funziona la Certificazione Unica per il 2022 e quali sono i soggetti coinvolti.

Certificazione Unica: cos’è e chi la presenta

La Certificazione Unica, come dice il nome, è un documento che serve a certificare che durante un preciso anno un sostituto di imposta, ovvero un datore di lavoro, ha versato una certa cifra come stipendio ai propri lavoratori dipendenti e collaboratori.

Questo documento va a confermare sia i redditi corrisposti ai lavoratori dipendenti che per le collaborazioni di soggetti autonomi, in determinate circostanze. Questi soggetti dovranno poi provvedere a consegnare questo documento nel momento in cui provvederanno a dichiarare i redditi percepiti durante l’anno, tramite apposita dichiarazione dei redditi.

Per obbligo di legge quindi le aziende devono provvedere alla compilazione di questa certificazione, che va inviata ai lavoratori, autonomi, dipendenti e assimilati, entro il giorno 16 marzo 2022. Questa certificazione va comunicata sia al lavoratore che all’Agenzia delle Entrate.

La scadenza fissata a marzo slitta invece al 31 ottobre 2022 per tutti quei redditi che sono esenti alla dichiarazione dei redditi. Per poter rispettare questo obbligo, l’Agenzia delle Entrate propone il modello ufficiale da compilare per comunicare tutte le informazioni correttamente ai lavoratori e al fisco. Si tratta di un modello scaricabile anche online sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.

Va tenuto conto che questa certificazione è utile per presentare correttamente la dichiarazione dei redditi per l’anno precedente, e attualmente l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione un modello precompilato per poter procedere, per cui presenta molte delle informazioni salienti relative al lavoro del cittadino, alle imposte versate e così via.

Certificazione Unica: quali informazioni vanno dichiarate

Con la Certificazione Unica, alcune informazioni vanno inserite nel modello presentato all’Agenzia delle Entrate, compilando i diversi campi. I datori di lavoro, in quanto sostituti di imposta, possono rivolgersi a professionisti esterni per la compilazione di questo modello, come ad esempio Dottori Commercialisti.

Le informazioni che vanno dichiarate in questo modello sono tutte quelle relative al rapporto di lavoro in essere:

  • Dati sul sostituto di imposta: si tratta dei dati del datore di lavoro, come il nome, la denominazione, il codice fiscale, l’indirizzo di posta elettronica;
  • Dati sul firmatario della comunicazione: rientrano qui i dati relativi a chi sta compilando fisicamente il documento, con l’impegno alla presentazione telematica;
  • Dati relativi al lavoratore dipendente, o al soggetto che percepisce le somme dovute: nome e cognome, codice fiscale, domicilio fiscale;
  • Dati per la compilazione della dichiarazione dei redditi: qui vanno inseriti tutti i dati che riguardano i redditi erogati dal datore di lavoro, per quale tipologia di lavoro, e quali tasse vengono pagate su questi redditi. Ricordiamo che in Italia le imposte principali sui redditi sono rappresentate dall’IRPEF, ovvero l’Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche;
  • Eventuali detrazioni fiscali, attraverso oneri detraibili;
  • Dati sulla previdenza complementare: si tratta in questo caso dei contributi a favore degli enti previdenziali associati a ciascun lavoratore;
  • Dati relativi agli anni precedenti in particolare quando sono presenti conguagli;
  • Dati sui premi di risultato in base ai contratti collettivi nazionali;
  • Dati su trattamenti di fine rapporto, e altre indennità previste.

Queste sono le principali informazioni che vanno compilate nel modello ufficiale della Certificazione Unica e che vanno inviate ai lavoratori dipendenti, ai collaboratori autonomi e assimilati. 

Quando arriva il CUD 2022?

Molti si chiedono quando arriva il CUD 2022, ovvero il documento che attesta i redditi percepiti durante tutto l’anno. Forse non tutti sanno che il CUD oggi si chiama Certificazione Unica, ovvero si tratta dello stesso documento. Questa certificazione ad ogni cittadino lavoratore dipendente, e in alcuni casi ad ogni lavoratore autonomo, viene corrisposto dal datore di lavoro entro il 16 marzo 2022.

In alcuni casi particolari, dove cioè non è prevista la dichiarazione di un tipo di reddito, può arrivare anche successivamente. La Certificazione Unica, un tempo denominata CUD, arriva ogni anno per legge dal datore di lavoro, che in mancanza di tale comunicazione può incorrere in sanzioni di diverso tipo.

Il lavoratore dipendente cosa deve fare con la Certificazione Unica? Questo documento deve essere debitamente conservato per poter presentarlo in fase di dichiarazione dei redditi. Questo documento infatti riporta nel dettaglio la tipologia di lavoro che intercorre tra datore e lavoratore, e i redditi percepiti.

Questi redditi vanno obbligatoriamente dichiarati ogni anno, e su queste somme vengono applicate le dovute imposte, come l’IRPEF. Il datore di lavoro allo stesso tempo deve inviare le Certificazioni Uniche all’Agenzia delle Entrate, tramite invio telematico al portale online dedicato.

I lavoratori devono accertarsi che questa documentazione sia ricevuta correttamente, e devono provvedere a conservarla per eventuali controlli, e per procedere ogni anno con la dichiarazione dei redditi. Tuttavia può accadere che questa Certificazione Unica non venga ricevuta per tempo.

Certificazione Unica mancante: cosa fare

La Certificazione Unica potrebbe non arrivare correttamente ai lavoratori dipendenti, e potrebbe risultare mancante. Per i lavoratori questo documento è importantissimo per poter dichiarare correttamente i redditi percepiti, tuttavia non è raro trovarsi nella situazione in cui questo documento non arriva in tempo utile.

Se la Certificazione Unica risulta mancante, e non arriva entro il termine previsto al 16 marzo 2022, il lavoratore può procedere ad una richiesta specifica al datore di lavoro, chiedendone l’invio corretto. Se anche a questo punto il lavoratore non riceve la Certificazione Unica, può segnalare il problema all’Agenzia delle Entrate.

Sicuramente il primo passaggio è quello di contattare il sostituto di imposta, per correggere eventuali errori nell’invio della documentazione, e per accertarsi che realmente questo documento non sia stato inviato al lavoratore nel modo corretto.

Se la Certificazione Unica non arriva nonostante la richiesta di tale comunicazione, è possibile rivolgersi all’Agenzia delle Entrate e denunciare la situazione. In questo caso, al sostituto di imposta che non ha provveduto al corretto invio di questo documento possono essere applicate anche importanti sanzioni.

La Certificazione Unica viene consegnata sia ai lavoratori dipendenti che agli autonomi collaboratori, e va consegnata anche in caso di pensione, redditi da provvigione o ritenute di acconto. La mancata comunicazione di questa Certificazione in tutte queste occasioni prevede sanzioni per il datore di lavoro.

Certificazione Unica e pensioni

La Certificazione Unica è direttamente collegata ai redditi, ed è funzionale anche per comunicare correttamente al fisco quali sono le imposte che sono state pagate su determinati redditi. La Certificazione Unica viene consegnata anche ai percettori di pensione, annualmente.

Anche chi percepisce una pensione, deve provvedere a presentare la dichiarazione dei redditi, sulla base degli importi ricevuti ogni mese dagli enti previdenziali. Anche sui redditi derivati dalle pensioni infatti si pagano le imposte, alla pari di come accade per i redditi da lavoro dipendente o autonomo.

I pensionati quindi pagano le imposte come l’IRPEF, oltre ad alcune imposte comunali e regionali, allo stesso modo dei lavoratori. Per poter accedere alla Certificazione Unica, i pensionati possono rivolgersi direttamente all’INPS, tramite i canali preferenziali messi a disposizione dall’ente previdenziale.

Anche chi riceve una pensione entro il 16 marzo si vedrà recapitare, in via telematica o cartacea, la Certificazione Unica che riporta tutte le informazioni sui redditi percepiti con la pensione. I soggetti che ricevono una pensione possono anche accedere a questo documento tramite servizio web utilizzando una delle credenziali di accesso digitale come lo SPID.

In alternativa possono contattare direttamente l’ente previdenziale al numero verde o indirizzo di posta indicato sul sito ufficiale. Attualmente questi sono gli ultimi giorni sia per i sostituti di imposta che per l’INPS per provvedere all’invio di tutti i dati della Certificazione Unica, che servirà poi ai lavoratori e ai pensionati per provvedere a dichiarare le somme percepite al fisco.

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