Scadenze per i contributi INPS: 2 versamenti da non scordare

Il mese di giugno è ricco di scadenze fiscali da tenere a mente, due nello specifico per i datori di lavoro e riguardano il versamento dei contributi INPS.

Il mese di giugno è stato e sarà ancora per diverse settimane un importantissimo mese per quanto riguarda le scadenze fiscali, relative soprattutto alla richiesta di alcuni crediti di imposta.

In alcuni casi ci sono delle scadenze che sono consuete, stiamo parlando di quelle che riguardano i sostituti d’imposta, i quali sono tenuti a versare le ritenute sui redditi dei propri dipendenti, in questo caso saranno quelli relativi ai redditi o ai compensi del mese di maggio.

Nello specifico una scadenza molto importante che avverrà tra pochissimi giorni è quella relativa al versamento dei contributi INPS.

I sostituti di imposta dovranno infatti versare i contributi INPS entro il 16 giugno; questa scadenza riguarda i versamenti relativi al mese di maggio 2022.

È chiaro che questa scadenza riguarda tutti i datori di lavoro, i quali mensilmente devono adempire a determinati obblighi nei confronti dei propri dipendenti, tra questi il versamento dei contributi.

Il mese di giugno sarà importante anche per altre scadenze fiscali, per esempio il 30 di giugno ci sarà quello che viene chiamato tax day, e che farà riferimento alla scadenza per il versamento del saldo delle imposte relative al reddito del 2021 assieme all’acconto per quelle del 2022.

Nel corso del seguente articolo vedremo come funzionano i contributi INPS e quali sono gli obblighi relativi al sostituto d’imposta, vedremo assieme anche un altro versamento molto importante che devono effettuare i sostituti d’imposta nel mese di giugno, infine faremo una breve panoramica rispetto alle altre scadenze previste entro la fine del mese.

Contributi INPS: come funzionano i contributi previdenziali e assistenziali

Per entrare nel vivo dell’argomento è importante ricordare che cosa sono e come funzionano i contributi previdenziali INPS.

I contributi sono una somma di denaro che viene versata periodicamente, nello specifico ogni mese, da parte dei datori di lavoro e nei confronti dei propri dipendenti.

Questa somma serve per garantire un’assicurazione sanitaria, per coprire i giorni di malattia o infortunio, ed anche per accumulare quella che sarà la pensione futura.

Il versamento di tali contributi è a tutti gli effetti un obbligo di legge, che nel caso dei lavoratori dipendenti viene garantito dai propri sostituti d’imposta, ovvero i datori di lavoro.

I contributi previdenziali ti possono definire come un premio assicurativo che viene pagato per far sì che il nostro lavoratore dipendente sia assicurato nel momento in cui avvenga un periodo di malattia, maternità, oppure nel caso di disoccupazione e pensionamento.

In generale i contributi che il datore di lavoro è tenuto a versare nei confronti dei propri dipendenti si suddividono in due categorie:

  • i contributi previdenziali, ovvero quelli che il datore di lavoro è tenuto a versare nei confronti della futura pensione del proprio dipendente;
  • i contributi assistenziali, questi fanno riferimento ai contributi che vanno versati ad INPS o INAIL, per ottenere la copertura assicurativa in relazione a malattia o infortunio.

Abbiamo visto quindi in cosa consistono i contributi previdenziali e quelli invece assistenziali, che fanno riferimento ai versamenti INPS.

Ricordiamo che nel caso dei lavoratori dipendenti tutti i contributi che devono essere versati sono pari al 33%, anche se come specificato all’interno del sito di INPS possono esistere delle variazioni percentuali rispetto alla presenza o meno di altre misure previdenziali.

Nel corso dei prossimi paragrafi vedremo bene qual è la funzione del sostituto d’imposta ed in che modo deve effettuare ogni mese i rispettivi versamenti al proprio dipendente.

Contributi INPS: chi è il sostituto d’imposta?

Abbiamo nominato molto il sostituto d’imposta, voi che coincide nel caso del lavoro dipendente con il datore di lavoro, ma cosa fa nello specifico il sostituto d’imposta?

Il sostituto d’imposta non è altro che un soggetto che va a sostituire un altro soggetto che viene definito come passivo rispetto al versamento delle imposte nei confronti dello Stato italiano.

Esso è tenuto a sostituire in parte o anche totalmente il contribuente né nei confronti dei versamenti che vanno effettuati all’amministrazione finanziaria.

Il sostituto d’imposta è rappresentato dall’impresa, nel caso specifico dal datore di lavoro, il quale effettua delle operazioni imponibili, per questo motivo è soggetto al pagamento delle imposte.

Le operazioni imponibili sono tutte quelle operazioni all’interno della quale sono presenti tutti i presupposti per l’applicazione dell’imposta IVA, consistono in quelle operazioni che sono effettuate per lo scambio di beni o prestazioni, svolte da un’impresa o un libero professionista sul territorio nazionale.

Per questi motivi il singolo lavoratore dipendente non può svolgere il ruolo di sostituto d’imposta, in quanto lui personalmente non esegue nessun tipo di operazione imponibile.

Contributi INPS: come si effettua il versamento

Il sostituto d’imposta è tenuto quindi ad effettuare il versamento non solo dei contributi INPS, ma anche di tutte le altre imposte che i suoi dipendenti devono versare al fisco italiano.

Il versamento dei contributi ha cadenza mensile, voi nello specifico deve essere versato sempre entro il 16 del mese e fa riferimento ai contributi del mese precedente.

Dal 1° gennaio 2011 il versamento delle somme che sono dovute ad INPS avviene attraverso quella che si chiama notifica di avviso di addebito, la quale va a sostituire la tradizionale cartella di pagamento.

Tutti i contribuenti, anche coloro che non sono titolari di partita IVA, possono versare i propri contributi attraverso l’utilizzo del modello F 24

Il modello viene anche chiamato “unificato” proprio perché dà la possibilità con un’unica operazione di effettuare tutti i pagamenti che sono dovuti.

Per quanto riguarda i sostituti di imposta, il versamento va effettuato sempre con il modello F 24 ma esclusivamente in modalità telematica.

All’interno del cosiddetto modello va inserito anche il codice tributo, che fa riferimento a quale tipo di versamento stiamo effettuando, per esempio se si tratta di una prestazione per i fondi pensione O per assistenza sanitaria. 

Contributi INPS: come funziona per i liberi professionisti?

Il versamento dei contributi INPS non è un obbligo esclusivo dei lavoratori dipendenti ma lo è anche per tutti i lavoratori autonomi, che sono tenuti ad effettuare il versamento in relazione alloro lavoro effettivo.

Nel caso del lavoratore autonomo non è presente un sostituto d’imposta, infatti, chi lavora tramite partita IVA dovrà eseguire in prima persona il versamento dei contributi sempre in relazione ad uno specifico calendario di date.

I contributi vanno versati per tutti i possessori di partita IVA non solo per il proprio lavoro ma anche eventualmente per i lavoratori dipendenti che collaborano con essi.

Il versamento dei contributi varia a seconda della tipologia di partita IVA ed anche a seconda del fatto che il contribuente sia iscritto o meno a gestioni speciali INPS o ad alcune casse previdenziali particolari.

Per quanto riguarda i lavoratori autonomi le scadenze sono leggermente differenti rispetto a quelle per i lavoratori dipendenti, essi dovranno infatti versare i propri contributi attraverso un acconto relativo ai contributi dell’anno precedente per la quale dovrà essere effettuato poi il conguaglio.

Le scadenze all’interno dell’anno si suddividono in questo modo: 16 febbraio, 16 maggio, 16 agosto e 16 novembre.

Come dicevamo però il versamento dei contributi cambia anche a seconda della tipologia di partita IVA, per la quale ci potrebbero essere delle differenze sul versamento dei contributi.

I casi particolari riguardano tutti coloro che fanno parte del regime forfettario, i quali possono avere delle agevolazioni nel momento in cui si tratta di un lavoro artigiano e commerciante.

Ricordiamo che al momento dell’apertura della propria partita IVA il soggetto in questione è tenuto ad iscriversi presso una cassa previdenziale e se vuole anche la gestione separata INPS

Esistono infatti per alcune categorie di professionisti apposite casse previdenziali collegate direttamente agli albi di appartenenza, come avviene per esempio nel caso dei giornalisti, per questi professionisti le aliquote previste sono molto diverse rispetto a quelle che sono imposte da INPS.

In generale per tutti coloro che non sono iscritti ad una cassa previdenziale e che effettuano il versamento dei contributi tramite la gestione INPS l’aliquota prevista per i lavoratori autonomi è pari al 25,72% del reddito.

Contributi INPS: altre scadenze importanti di giugno 

Come abbiamo visto all’inizio di questo articolo il mese di giugno e si caratterizza per essere un mese molto intenso nell’ambito degli adempimenti fiscali.

Il versamento dei contributi INPS da parte dei sostituti d’imposta non è l’unico avvenimento da tenere a mente per quanto riguarda il mese di giugno; per esempio, nello stesso giorno in cui i sostituti di imposta devono versare i contributi è presente anche un’altra scadenza.

Stiamo parlando del versamento dell‘acconto IMU 2022, che scade proprio il 16 giugno, in questa data bisogna versare l’acconto il quale è pari al 50% di quanto versato per l’anno precedente, il conguaglio dovrà essere effettuato invece entro il 16 dicembre.

Ricordiamo che per quanto riguarda il conguaglio bisogna fare riferimento alle aliquote comunicate dai comuni nel corso dell’anno attuale. 

Un’altra scadenza importante riguardo al modello 730 precompilato per effettuare la propria dichiarazione dei redditi, 6 giugno è stato infatti possibile modificare e successivamente inoltrare la propria dichiarazione con il modello 730 precompilato.

Entro il 20 di giugno invece si può effettuare l’annullamento della propria dichiarazione, ricompilare la stessa ed inoltrare il nuovo modello con le modifiche da noi apportate. 

Il 16 giugno scade anche un’altra importante imposta che sono tenuti a pagare i datori di lavoro, in quella data è infatti previsto il pagamento delle ritenute IRPEF per tutti i redditi dei lavoratori dipendenti corrisposti per i mesi precedenti. 

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