Tasse da pagare per chi vende casa: quali sono e come risparmiare

Chi vende una casa deve pagare delle tasse? Oltre a diverse spese specifiche, in alcuni casi sono previste anche delle imposte.

Chi decide di vendere casa deve tenere presente oggi che non si tratta di un’operazione immediata: bisogna infatti preparare la casa al meglio, e tal volta questo significa anche applicare specifici lavori di ristrutturazione.

Bisogna poi anche ottenere alcune certificazioni obbligatorie per poter vendere, come l’attestato di prestazione energetica. Il futuro acquirente deve conoscere nel dettaglio diversi aspetti dell’abitazione che va a comprare, come le stime sui consumi energetici.

Inoltre, vendere casa può comportare dei costi: dalle spese per la sponsorizzazione sui canali promozionali per la vendita, ai costi per alcune pratiche. Il venditore deve anche pagare delle tasse? Facciamo chiarezza nell’articolo.

Quali sono le tasse per chi vende casa

Ci sono delle tasse da pagare per chi vende casa? Chiariamo subito che se un privato decide di vendere una casa, questo atto di per sé non comporta il pagamento di tasse. Le imposte solitamente sono a carico di chi compra. Tuttavia ci sono dei casi specifici in cui questo invece è possibile.

Bisogna prima di tutto fare una distinzione tra chi acquista una casa e la vende entro 5 anni, e chi invece la compra e procede con la vendita successivamente a questo periodo.

Le tasse si applicano se la casa viene venduta entro i primi 5 anni dal momento in cui è stata acquistata. Si parla infatti in questo caso di una plusvalenza generata dalla compravendita: un soggetto compra una abitazione ad un determinato valore e la rivende ad un importo superiore.

Su questo tipo di plusvalenza si applica l’IRPEF, ovvero l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche. Questo vuol dire che si paga in base alle aliquote attuali di questa imposta (che è la stessa prevista anche sui redditi da lavoro).

La percentuale per il 2023 può variare dal 23% al 43%, in base ai redditi annui. Viene anche stabilita in alcuni casi una imposta sostitutiva del 26%, che viene incassata dal notaio. Non è quindi necessario dichiarare questo guadagno con il modello 730.

Questo è uno dei pochi casi in cui, dato che è presente una plusvalenza, bisogna pagare le tasse allo Stato. Invece in altri casi si è esonerati da questo obbligo. Pensiamo ad esempio a chi vende una casa che ha acquistato da più di 5 anni: in questo contesto non si applicano le imposte per il venditore.

Non si devono pagare neanche se la casa che si sta vendendo è la prima casa, ovvero quella in cui è stabilita la propria residenza stabile. Un altro caso di esonero dal pagamento delle tasse è stabilito quando l’immobile in vendita è stato acquisito per successione ereditaria. In questo caso tuttavia bisogna sostenere i costi relativi alla successione.

Alcune imposte possono essere applicate invece se a procedere con la vendita è una impresa, che si occupa proprio di queste operazioni.

Vendere casa: quali costi bisogna sostenere

Oltre alle eventuali tasse, chi vende casa deve anche calcolare alcune spese ulteriori che possono essere necessarie e altre obbligatorie. Tra i primi costi da sostenere ci sono quelli per l’eventuale ristrutturazione di casa.

Pensiamo ad un immobile che, per poter essere messo in vendita, necessita di alcuni aggiustamenti e di sistemazioni agli ambienti, con il fine di renderli abitabili. Se il proprietario intende vendere casa infatti, deve accertarsi, anche informandosi al Comune di competenza, che l’immobile rispetti tutti i requisiti di abitabilità.

L’agibilità e l’abitabilità sono due caratteristiche obbligatorie per poter proporre una casa in vendita ad un acquirente. In alcuni casi si rende necessario sostenere dei costi di ristrutturazione per la sistemazione dell’immobile.

Un altro costo importante da mettere in conto è quello relativo all’acquisizione di documenti e certificazioni obbligatorie per poter vendere la casa. A questo proposito il documento più importante è costituito dall’APE, ovvero l’attestato di prestazione energetica.

Questo documento contiene delle importanti informazioni che riguardano i consumi energetici dell’abitazione e ne delinea le caratteristiche dal punto di vista dei consumi, degli impianti presenti nell’immobile, e il rispetto dei requisiti minimi.

Inoltre, vanno considerati i costi relativi alla promozione dell’abitazione: pensiamo ad esempio al lavoro di un’agenzia immobiliare, oppure alla pubblicità tramite piattaforme online.

Per vendere una casa infatti oggi è necessario fotografare tutti gli ambienti, avere una descrizione specifica dell’immobile e proporlo ai potenziali acquirenti. A questo proposito è possibile risparmiare procedendo in autonomia, ad esempio utilizzando alcune piattaforme online gratuite.

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