È il Ministero dell’Economia e delle Finanze che si occupa ogni anno di elaborare un rapporto per capire quali sono le tasse più evase in Italia.
Si tratta di uno spaccato preciso sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e l’Agenzia delle Entrate lo rende noto. Nel nostro Paese, ogni anno c’è chi trova il modo di aggirare il pagamento delle imposte.
Gli ultimi dati monitorati tra il 2015 e il 2020, mostrano quelle che sono le tre tasse più evase in assoluto in Italia, per un ammontare di ben 69 miliardi di euro.
Ecco di quali stiamo parlando.
Qual è la tassa più evasa in Italia
La tassa meno pagata tra tutte è legata al mondo del lavoro autonomo e dell’impresa e si tratta dell’Irpef. Questa è l’imposta sul reddito delle persone fisiche e, a oggi, anche la tassa più evasa in Italia.
Se per i dipendenti la trattenuta è alla fonte, per liberi professionisti e imprenditori si tratta di tasse dovute ma che non tutti hanno intenzione di pagare, anno dopo anno.
Ed ecco che mancano all’appello circa 32 miliardi di euro, in sostanza una cifra che già da sola basterebbe a finanziare una Legge di Bilancio, per intenderci.
Quali sono le tasse più evase
Economia italiana in stallo dunque, anche considerando il fatto che il tasso di evasione fiscale è in aumento, passando dal 65,1% del 2015 al 68,3% del 2019.
Al secondo posto, un’altra tassa da sempre odiata dagli italiani è l’IVA ovvero l’imposta sul valore aggiunto, tra l’altro tra le più alte in Europa. A ogni modo, l’evasione di questa tassa è diminuita, passando da 34 miliardi del 2016 ai 27 del 2019, così che lo Stato ha potuto recuperare ben 7,2 miliardi di gettito.
Anche IRES e IMU sono tasse odiate ed evase, rispettivamente per 8 e 5 miliardi di euro ma considerando che, anche in questo caso, i numeri dell’evasione sono in calo.
E infine, qual è la tassa che gli italiani hanno evaso per anni e ancora oggi cercano ogni modo per poterlo fare? Sicuramente, il Canone Rai.
Qui i numeri sono dell’evasione avevano toccato cifre stratosferiche, con ben 977 milioni non versati nel 2015. Poi, con l’introduzione del Canone Rai nella bolletta della luce, si è scesi a 239 miliardi di euro, che sicuramente non sono pochi ma la differenza si rivela essere comunque abissale.
Dove si evade di più in Italia
Quelle che abbiamo presentato sono cifre complessive che riguardano l’intero territorio nazionale. Ma la mappa dell’evasione fiscale in Italia non è omogenea, bensì distribuita in maniera differente da Nord al Sud del Paese.
Le città che evadono più tasse sono nel Meridione, dove troviamo Bari con 566,99 euro pro capite, Napoli con 484,24 euro Messina con 474,76 euro e Catania, dove si versano solo 410,08 euro pro capite all’anno.
La differenza si nota con le città del Nord e la Capitale: a Roma, si pagano in media 840,99 euro all’anno pro capite mentre la città più virtuosa in assoluto è Venezia con 993,88 euro pro capite nonché Milano con 949,24 euro.
Al quarto posto di questa speciale classifica troviamo Bologna con 815,91 euro.
Considerando una media di 496,54 euro pro capite provenienti da imposte e tasse, su tutto il territorio nazionale, sussistono differenze marcate anche tra regioni.
Le amministrazioni regionali che incassano maggiormente sono:
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Valle d’Aosta 1.138,79 euro pro capite
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Liguria 882,18 euro
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Toscana 688,43 euro.
Le regioni più sofferenti invece risultano essere:
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Basilicata con 333,64 euro pro capite
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Calabria con 327,52 euro
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Sardegna 324,49 euro.
Qualche curiosità infine sui singoli comuni, che mostrano in maniera ancora più evidente la spaccatura che esiste tra una parte e l’altra del Paese.
In questi comuni, ogni contribuente versa cifre ragguardevoli allo Stato, per quanto riguarda il pagamento di tasse e imposte.
Ecco le città esemplari:
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in Valle d’Aosta, a Courmayeur si registrano 4.966,56 euro pro capite
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ad Argentera, in provincia di Cuneo, si versano 4.906,95 euro pro capite all’anno
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a Portofino, nella provincia genovese, 4.747,11 euro all’anno
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a Madesimo, in provincia di Sondrio, 4.521,33 euro pro capite.
Chi sono i grandi evasori fiscali
A chi dobbiamo questa situazione tutta italiana, relativa all’evasione fiscale di massa nel nostro Paese?
Stando a un rapporto pubblicato da Fenailp, la categoria dei grandi evasori in Italia è quella dei lavoratori autonomi e piccoli artigiani, in primis coloro che impartiscono ripetizioni private, artigiani come elettricisti, falegnami, fabbri, idraulici e muratori, parrucchieri ed estetiste che lavorano in casa.
Tra le categorie che invece evadono meno delle altre, troviamo commercialisti, notai e veterinari.
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