Allarme Escherichia Coli in una nota marca di formaggi: cos’è e quali sono i sintomi

Dopo la Listeria, anche l'Escherichia Coli è tornata alla ribalta, stavolta a danno di una nota marca di formaggi. Ecco cos'è e quali sono i sintomi

E dopo la Listeria, anche l’Escherichia Coli è tornata alla ribalta, e sempre a danno del mondo caseario.

A farne le spese è stavolta una nota marca di formaggi DOP (Denominazione d’Origine Protetta), ritirata dal mercato per “rischio presenza di Escherichia Coli“.

Si tratta di un batterio non troppo innocuo, che può provocare anche danni gravi all’intestino. Col ritiro dal mercato del lotto contaminato, si spera non ci siano stati casi di infezione.

Se così non fosse, bisognerà fare attenzione ai sintomi, perché prima si interviene, meglio è per la propria salute.

Allarme Escherichia Coli in una nota marca di formaggi

Da ormai un mese sono aumentati i casi di tossinfezione alimentare, ovvero di infezione batterica sugli alimenti grocery (o pre-confezionati). Di recente il Ministero della Salute ha segnalato il ritiro del seguente lotto, prodotto da una nota marca di formaggi:

  • lotto n° C252105286,
  • confezione da 250 grammi,
  • formaggio Fontina DOP,
  • marchio Pascoli Italiani.

Si tratta dello stesso marchio produttore del Gorgonzola Dolce, quello recentemente ritirato dal mercato sempre per “rischio presenza di Listeria”, il batterio ormai noto alle cronache nazionali per la numerosità dei casi di infezione. In soli 10 giorni sono stati ritirati quattro diversi prodotti, e nell’ultimo mese sono deceduti per listeriosi ben 3 persone.

Come riportato dalla stessa comunicazione ministeriale, ancora non è dato sapere se risulti effettivamente positivo. La dizione è infatti di:

“possibile presenza di Escherichia Coli, produttori di shiga tossina (STEC)”

Per via precauzionale, l’azienda ha giustamente provveduto a ritirare il lotto contaminato, e a seguire le indicazioni ministeriali:

“non consumare il prodotto e riportarlo al punto vendita per la sostituzione o il rimborso”.

Che cos’è l’Escherichia Coli e quando è pericolosa

L’Escherichia Coli è un batterio che tutti noi abbiamo. Si trova nel nostro intestino, e fa parte della nostra flora batterica. In poche parole è innocuo, o meglio, quello che noi deteniamo nel nostro organismo è innocuo. Alcuni ceppi, no. 

Ci sono alcuni ceppi dell’Escherichia Coli, cioè alcune varianti del batterio, che vanno presi molto sul serio, specie se si ha a che fare con:

  • il STEC/VTEC,
  • l’EHEC.

Il primo ceppo, lo STEC/VTEC è quello che produce la tossina Shiga e la Verocitotossina, mentre il secondo ceppo, l’EHEC, è conosciuto per essere enteroemorragico, perché può addirittura produrre tossine capaci da provocare diarrea emorragica, o addirittura la sindrome emolitico-uremica, una complicanza che può portare alla morte se non trattata tempestivamente.

E tutto questo per aver mangiato un pezzo di formaggio.

Escherichia Coli, quali sono i sintomi in caso di infezione

Per prendere l’Escherichia Coli, oltre al nostro lotto contaminato di Fontina DOP dei Pascoli Italiani, bisogna essere entrati a contatto con altri materiali e prodotti, quali:

  • acqua e cibo contaminati,
  • carne di manzo poco cotta,
  • latte non pastorizzato,
  • verdure a foglia verde e germogli di erba medica non puliti accuratamente.

Più l’essere entrati in contatto con animali da fattoria o persone già infettate

Se hai ingerito uno di questi, o anche solo il lotto contaminato, seppur segnalato per essere (forse) contaminato dal ceppo STEC dell’Escherichia Coli, se si tratta del semplice batterio, i sintomi sono solo questi:

  • nausea,
  • vomito,
  • diarrea (anche acquosa),
  • gravi crampi addominali,
  • senso di fatica,
  • febbre.

Se si parla dell’Escherichia Coli con ceppo STEP, oltre ai classici sintomi, dopo una settimana, si aggiungono anche:

  • sangue nelle feci,
  • diminuzione della frequenza nella minzione,
  • uremia,
  • senso di fatica, e pallore,
  • anemia emolitica.

Il problema della STEC è che può far insorgere, in caso di gravi complicanze, la Sindrome Emolitico Uremica, perché la tossina entra in circolo e lisa i globuli rossi, disgregandoli. Così facendo, nel sangue aumentano le scorie azotate, e i reni cominciano a non lavorare più, andando in insufficienza renale. E se non trattata tempestivamente, si può arrivare alla morte.

Escherichia Coli, come si cura

Nel caso di infezione, ci sono diversi modi per intervenire. Ma questo dipende dalla sintomatologia che si è sviluppata nel frattempo.

Secondo Mypersonaltrainer, se è il semplice batterio, basta seguire una terapia antibiotica, ma se non ci sono complicazioni, è sufficiente uno dei seguenti antibiotici:

  • trimetoprim, 
  • sulfametossazolo, 
  • ciprofloxacina,
  • nitrofurantoina.

Se si parla di Escherichia Coli con ceppo STEC, bisognerà procedere con una terapia di supporto, basata su riposo e idratazione, come raccomanda Labtestonline.

Anche perché, come segnala lo stesso sito:

“in corso di infezione di E. coli producente la tossina Shiga, l’utilizzo di antibiotici aumenta il rischio di sviluppare la Sindrome Emolitico Uremica”.

Se l’infezione dovesse progredire, servirà l’immediato ricovero ospedaliero.

E in caso di utilizzo di farmaci anti-diarroici, c’è il rischio di prolungare la malattia

“perché l’inibizione della peristalsi intestinale diminuisce la velocità di eliminazione del batterio dal tratto gastrointestinale.”

Leggi anche: Escherichia Coli in riviera romagnola: ecco dove e spiagge a rischio

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