Listeria colpisce ancora: non mangiare questo formaggio, contiene batteri e rischi grosso

Un altro caso di Listeria in Italia. Stavolta ad essere colpito è uno dei formaggi più amati dagli italiani. Ecco qual è

L’infezione da listeria monocytogenes continua, e stavolta ha colpito l’Eurospin.

Fortunatamente non il marchio, e nemmeno un intero supermercato Eurospin: solo un lotto in vendita, di un particolare formaggio, molto amato dagli italiani.

A segnalare questo lotto è stata l’azienda stessa, come viene riportato sul sito del Ministero della Salute, che ha provveduto a richiamarlo immediatamente, anche se si parla di “possibile presenza” del temuto batterio Listeria.

E a stanziare ogni eventuale sostituzione o rimborso per tutti i clienti che nel frattempo hanno provveduto ad acquistare una delle confezioni del lotto contaminato.

Listeria colpisce ancora: non mangiare questo formaggio, contiene batteri e rischi grosso

Tra caro bollette ed emergenza Covid, mancava anche l’infezione di un batterio per nulla innocuo. E per giunta su uno dei formaggi più amati dagli italiani, il gorgonzola, che solo nel Nord Italia:

  • viene prodotto da oltre 30 caseifici;
  • vengono venduti ogni anno fino a 79.000 tonnellate.

Una produzione che potrebbe rischiare grosso grazie a quest’infezione. E’ recentissima la notizia ANSA di questo nuovo lotto, segnalato dall’azienda produttrice, il Caseifico Gelmini Carlo, con sede a Besate, nella provincia di Milano. A seguito di alcuni accertamenti, è emerso che il seguente lotto, il numero 218246252, potrebbe contenere tracce di Listeria.

Anche se si parla di “possibile presenza”, come riporta la stessa pubblicazione ministeriale, e che quindi non c’è la prova definitiva, l’azienda non ha voluto sentire ragioni, e per tutelare la salute del consumatore ha richiesto giustamente il ritiro di siddetto lotto. Tale lotto è in vendita:

“in confezione da 300 grammi presso i negozi Eurospin Italia SPA.”

Difficile stabilire in quanti negozi sia presente questo lotto. L’essenziale è provvedere quanto prima a:

“non consumare il prodotto e riportarlo al punto vendita per la sostituzione o il rimborso.”

Listeria, siamo al quinto caso, e solo nell’ultimo mese: ecco la lista aggiornata

Purtroppo non è il primo e ultimo caso di Listeria. Anzi, ad oggi siamo alla quinta segnalazione, in meno di un mese. E nemmeno limitata ad una sola tipologia di prodotti. In questi ultimi 30 giorni il batterio ha colpito altri quattro marchi distinti.

Il primo è il lotto 1810919, relativo ai “wurstel con pollo, tacchino e formaggio” Tobias, della ditta Agricola Tre Valli (IT 04 M CE), una confezione da 150 grammi con scadenza 17/09/2022, e in vendita presso Eurospin. Ma questo caso, nella pubblicazione ministeriale, non riporta la dizione “listeria monocytogenes“, bensì la semplice frase:

“Prodotto richiamato a titolo precauzionale su richiesta del produttore.”

Solo giorni dopo, si è scoperto che si trattava proprio di un’infezione da Listeria. Da lì in avanti sono aumentate le segnalazioni. 

Il secondo prodotto è una confezione di tramezzini al salmone e maionese del marchio Gli Allegri Sapori, e si parla di due lotti, 22952 1 e 22952 2. Sono due confezioni da 140 grammi con data di scadenza 10/10/2022, in vendita nei discount della catena Penny Market.

Il terzo prodotto è il lotto 256, una confezione da 6 dei pancake al cioccolato marchio Bernard Jarnoux Crepier, con scadenza 11/10/2022.

Il quarto prodotto è relativo ai lotti V232134, V232703, V233395, V234224, V234230, V235970, V236049, confezioni da 90 grammi di Porchetta d’Ariccia IGP del Prosciuttificio San Michele SRL, venduti presso i Supermercati IPERAL SPA di Lesignano de Bagni, in provincia di Parma.

E infine il lotto di gorgonzola che abbiamo descritto a inizio articolo.

Tutti prodotti che poco prima della distribuzione vengono controllati attentamente dalle aziende, infatti è qualcosa di irreale questo aumento dei casi in meno di un mese. Anzi, in poche settimane, visto che le ultime quattro segnalazioni si sono susseguite dal 4 al 14 ottobre, cioè in poco meno di 10 giorni.

Listeria, perché tutti questi casi in così poco tempo

E’ difficile stabilire il motivo dietro a questo aumento improvviso di casi di listeriosi. Come riporta lo stesso sito del Ministero della Salute sull’infezione da Listeria, abbiamo le prime segnalazioni fin dalla fine dell’800, anche se verrà isolato decenni dopo, nel 1926.

La listeriosi rimane nell’ombra fino al 1980, quando in tutto il mondo aumentano i casi in pochi anni. Non si trattava ovviamente un’epidemia: negli anni Ottanta in Europa e in America si era diventati sempre più sensibili alle tossinfezioni alimentari, pertanto ministeri e laboratori avevano aumentato immediatamente l’attività di monitoraggio e prevenzione.

Una sensibilità che oggi invece comincia a mancare, e che forse è la responsabile di questi aumenti.

Anche se non si tratta di una zoonosi al pari della salmonellosi o della campylobacteriosi, solo nel 2020 sono stati notificati ben 1876 casi, diventando così la quinta zoonosi in Europa. E si parla di un batterio molto pericoloso per la salute, specie per soggetti fragili quali anziani, donne in gravidanza, neonati e adulti immuno-compromessi.

Attualmente il rischio di imbattersi nella Listeria è maggiore nei seguenti prodotti pre-confezionati:

  • pesce affumicato (es. salmone), 
  • prodotti a base di carne (paté di carne, hot dog, carni fredde tipiche delle gastronomie), 
  • formaggi a pasta molle, erborinati, poco stagionati,
  • vegetali preconfezionati,
  • latte non pastorizzato.

Per evitare il peggio, basta solo un’adeguata gestione dei processi e degli ambienti produttivi, nonché la corretta manipolazione degli alimenti. Così si evita, come consumatore, di ritrovarsi a fine pasto con degli strani sintomi.

Leggi anche: Listeria, è allarme. Quali sono i sintomi, come riconoscerla e dopo quanto si manifesta

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