Da che animale proviene la carne in scatola? Non ve l’aspettereste mai

Ogni anno si consuma moltissima carne in scatola, utilizzata per moltissime ricette diverse. Ma da che animale proviene? Ve lo siete mai chiesti?

Sia per preferenze alimentari o per poco il tempo per cucinare, la carne in scatola è presente su moltissime tavole degli italiani.

Adatta a molte ricette e preparazioni diverse, è un alimento versatile e pronto all’utilizzo. Spesso la ricetta con cui viene realizzata è un vero e proprio segreto, altre volte gli ingredienti sono più distinguibili.

Capita però spesso di soffermarsi e chiedersi: ma da dove proviene la carne in scatola? Che animale viene scelto per questo alimento? Vediamolo insieme.

La carne in scatola è un’alternativa gustosa e divertente. Ma da che animale proviene?

Inscatolata in piccole lattine, prima sterilizzate e poi pronte a ospitare la carne conservata nella sua gustosa gelatina, la carne in scatola è disponibile in molte varianti adatte a tutti i gusti.

Spesso è utilizzata per preparare saporite insalate miste, o in abbinamento a contorni di verdura.

Si sa, la carne da cui proviene la più famosa carne in scatola è quella dei bovini; la loro carne succosa e gustosa è perfetta per questo genere di pietanza. Ma quali sono le specifiche alimentari della carne in scatola? Vi siete mai soffermati a leggerle?

Cosa contiene la carne in scatola

La carne bovina contenuta nella deliziosa pietanza pronta subisce un processo di produzione molto simile a quello che potremo fare i casa per preparare un brodo di carne.

Essa viene bollita a lungo in acque aromatizzate con spezie ed erbe, per prima essere privata delle ossa e delle cartilagini. Successivamente avviene il processo di gelificazione, ovvero di addensamento della carne nel brodo di cottura che diventa appunto gelatinoso.

Tuttavia, basterà semplicemente leggere gli ingredienti della carne in scatola per rendersi conto che di carne, effettivamente, ce n’è davvero poca.

Quanta carne contiene davvero la carne in scatola

Ebbene, la quantità di carne contenuta nelle scatolette di latta che compriamo al supermercato non riavvicina nemmeno al 50% degli ingredienti totali.

Ma allora che cosa ingeriamo realmente?

È molto probabile che nella realtà dei fatti, la carne non venga davvero scorporata dalle sue cartilagini e dalle sue ossa, ma che queste vengano in qualche modo macinate ed inserite nella preparazione, dandole gusto.

Verosimilmente, quando compriamo carne in scatola, illudendoci che possa essere più magra di quella fresca, commettiamo un errore. Probabilmente mangeremo infatti molti scarti di macellazione misti a qualche, raro, pezzo di carne bovina.

E la gelatina?

L’addensante principale della carne in scatola è sicuramente la gelatina. E se finora abbiamo visto che di carne, nella scatola, ce n’è davvero poca, come funziona per la gelatina? È realmente brodo o ci sono anche sostanze chimiche?

Dagli ingredienti si evince che il brodo di preparazione è composto da aromi, sale ed acqua, ma senza indicarne le specifiche.

Ad aiutare la gelatina a formarsi e a rimanere compatta, scopriamo che viene inserito negli ingredienti l’agar agar, gelificante naturale. Ma la lista degli ingredienti non termina qui.

La gelatina è spesso composta anche da zuccheri, glutammato monossodico, un isaporitore, o nitrito di sodio, sale antiossidante; sostanze conservanti e per nulla salutari dunque.

In conclusione possiamo dire che è meglio evitare preparazioni come la carne in scatola, a meno che non si tratti di alimenti magari di agricoltura biologica, o con liste ingredienti ben bilanciate e con poche sostanze artificiali.

Leggi anche: Carne Eurospin, nessuno ne conosce la provenienza: ecco perché viene poco reclamizzata

Cecilia Fiorentini
Cecilia Fiorentini
Articolista freelance e copywriter, sono nata nel 1994. Attenta osservatrice e molto curiosa, sono laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso l'Università degli Studi di Genova. La mia passione per la cultura in tutte le sue accezioni mi ha portato a intraprendere il mio percorso accademico. Scrivo per passione e per missione. Ritengo che la cultura debba essere alla portata di tutti, sempre. Attualmente mi sto specializzando come SEO Copywriter per la cultura con relativi corsi di formazione. Ho collaborato con alcune realtà web-editoriali italiane per cui ho realizzato contenuti divulgativi. 
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