Memoria: quali sono i cibi da mangiare per conservarla al meglio

Esistono dei cibi che contengono delle sostanze in grado di preservare la nostra memoria. Ma quali sono? Scopriamo assieme nel corso dell'articolo.

Il declino della memoria è una condizione che può presentarsi in alcune persone con l’avanzare degli anni. Questa condizione non è però sempre sinonimo di una malattia neuro-degenerativa a volte può essere semplicemente parte del processo di invecchiamento.
Per fortuna la memoria può essere allenata esattamente come tante altre funzioni del nostro organismo. Un aiuto può poi anche arrivare dalla nostra alimentazione, in quanto esistono degli alimenti che possono aiutare a conservare la memoria più a lungo.

La notizia arriva direttamente da uno studio pubblicato sulla rivista americana dell’Academy of neurology, Neurology, dove è stata stilata una lista di alimenti che secondo questo studio potrebbero preservare la nostra memoria.
Nel corso dell’articolo seguente andremo a vedere tutti i consigli che sono stati rilasciati dagli esperti per conservare al meglio la nostra memoria, anche con l’avanzare dell’età.

Quali sono gli alimenti utili per la memoria evidenziati dagli studi

I ricercatori del Rush University Medical Center, a Chicago, hanno fatto una scoperta davvero interessante che crea un collegamento tra alimentazione e memoria.

Secondo questi studi mangiare o bere degli alimenti che contengono flavonoli antiossidanti aiuta a protegger la propria memoria ed a rallentarne il declino. Secondo quanto dichiarato dal professor Thomas M. Holland questo studio può definirsi come entusiasmante in quanto afferma che:

alcune scelte dietetiche specifiche possono contribuire a rallentare il declino cognitivo, mangiare più frutta e verdura e bere più tè ci permette di avere un ruolo attivo nel mantenimento della salute del cervello.

Cosa sono i flavonoli e dove si trovano?

I flavonoli sono una tipologia di flavonoidi, che viene anche comunemente chiamata bioflavonoidi, si tratta di sostanze fitochimiche.

Queste sostanze sono presenti principalmente nei pigmenti vegetali e sono conosciuti per le loro importanti proprietà benefiche. I flavonoli possono essere contenuti in diverse sostanze ed alimenti che comunemente consumiamo, per esempio possono trovarsi all’interno del tè, nella frutta e nella verdura.

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Come è stato eseguito lo studio sui flavonoli

Lo studio che è stato eseguito ha preso in esame 961 persone con un’età media di 80 anni, i quali per sette anni consecutivi hanno compilato un test rispetto alla frequenza con la quale mangiavano alcuni alimenti.

Gli stessi soggetti sono stati poi sottoposti a dei test cognitivi i quali prevedevano per esempio degli esercizi di memoria su elenchi di numeri o parole, ed ancora test mnemonici sull’ordine corretto di immagini o parole.

Per ultimo i volontari sono stati anche interrogati rispetto alle proprie attività fisiche, ed anche rispetto alla quantità di tempo da essi dedicato alla lettura o al gioco.

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I risultati ottenuti dallo studio sui flavonoli

A seguito dell’analisi di tutti i dati evidenziati gli scienziati sono stati in grado di individuare 5 gruppi differenti di individui, che si distinguevano in base alla quantità di flavonoli presenti nella loro dieta.

Dei 5 gruppi evidenziati possiamo riconoscere un gruppo più basso, che assumeva circa 5 mg di flavonoli al giorno, fino ad arrivare al gruppo con il maggior quantitativo di sostanza della loro dieta, che era pari a 15 mg.

A questo punto gli scienziati hanno paragonato i valori dei cinque gruppi con i tassi di declino cognitivo che si articolavano nel seguente modo:

  • 0,5 per i soggetti senza problemi di memoria;

  • 0,2 per i soggetti con un lieve degrado cognitivo;

  • -0,5 per i soggetti con segni della malattia di Alzheimer.

Unendo tutti i vari valori, ed eliminando i fattori che influenzano il declino della memoria come il fumo, gli scienziati hanno effettivamente evidenziato che chi assumeva più flavonoli nella propria dieta, con il passare del tempo, riusciva a mantenere un livello di memoria più elevato.

Il professor Holland ha anche dichiarato che secondo lui il grande potere dei flavonoli deriva dal fatto che essi possiedono molte proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie.

Quali cibi contengono più flavonoli

A seguito di questo studio i ricercatori hanno poi evidenziato anche una serie di alimenti che contengono al loro interno un grande quantitativo di flavonoli.

I flavonoli possiedono 4 costituenti principali:

  • kaempferolo;

  • quercetina;

  • miricetina;

  • isoramnetina.

Per ogni singolo costituente possiamo trovare poi delle sottocategorie di alimenti che contengono alte quantità di flavonoli, rispettivamente abbiamo:

  • spinaci, cavoli, fagioli, tè e broccoli per il kaempferolo;

  • cavoli, mele, pomodori e tè per la quercetina;

  • cavoli, arance, pomodori, tè e vino per la miricetina;

  • vino, salsa di pomodoro, pere e olio d’oliva per l’isoramnetina.

La scoperta più interessante di tutto lo studio è che gli individui, i quali avevano un alto apporto di kaempferolo, mostravano anche un declino cognitivo molto più lento rispetto a quelli del gruppo più basso di circa 0,4 unità per ogni decennio. I soggetti che avevano un apporto più alto di quercetina avevano invece un tasso di declino cognitivo più lento di 0,2 unità per decennio, rispetto agli altri individui del gruppo più basso. Coloro che invece nella loro dieta possedevano un alto livello di miricetina, mostravano come per gli altri un declino più lento di 0,3 unità per decennio.

In conclusione secondo lo studio basterebbe assumere i primi 3 gruppi di flavonoli per preservare la propria memoria nel tempo.

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