Tonno in scatola, nuova allerta alimentare: ecco le marche che contengono Bisfenolo

Dopo il Listeria arriva anche il Bisfenolo, sostanza chimica trovata in 6 marche famose di tonno in scatola. Scopriamo cosa dice il test e tutti i rischi.

Nell’ultimo periodo si sta parlando di molti casi in cui i prodotti alimentari risultano contaminati, come ad esempio tutti quelli in cui si sono trovate tracce di Listeria, tra cui wurstel al formaggio, tramezzini al salmone, prosciutto cotto e così via.

Purtroppo, però, questa tendenza non sembra essersi ancora esaurita, infatti recentemente si è iniziato a parlare anche di un altro alimento in cui si è trovato del Bisfenolo, una sostanza chimica: si tratta del tonno in scatola.

Vediamo dunque quali marche sono risultate positive al test e quali possono essere le conseguenze per la nostra salute.

Bisfenolo nel tonno in scatola: quali sono le marche contaminate?

Partiamo innanzitutto con il test, condotto quest’anno e pubblicato verso il mese di giugno 2022 da Il Salvagente, il quale ha analizzato le 6 marche più vendute di tonno in scatola per controllare se potessero essere trovate tracce di Bisfenolo al loro interno.

Il test è stato condotto su scatolette di diversa grammatura, da quelle più piccole di 52 grammi, fino ad arrivare a quelle di 108 grammi, passando per le scatolette da 80 grammi e si è scoperto che tutte e 6 le marche contenevano tracce di Bisfenolo, anche se in quantità inferiore rispetto al limite prestabilito.

Anche una ricerca del Governo Tedesco ha analizzato una serie di cibi per controllare se fossero contaminati da Bisfenolo e i risultati sono stati scioccanti: se per frutta, verdura e latticini non si è trovato nulla, infatti, è stata invece trovata traccia di CdB, correlato al bisfenolo, in carne, pesce, salsicce, zuppe, panna e latte di cocco.

I rischi maggiori e alcune raccomandazioni da seguire

Ma perché il Bisfenolo è così pericoloso? Principalmente il problema è che parliamo di una sostanza chimica utilizzata a livello industriale per aumentare la resistenza di lattine, scatolette e così via. Questa sostanza viene utilizzata fin dagli anni ’60 ma solo dagli anni ’90 si è iniziato a preoccuparsi che il bisfenolo potesse anche passare nel cibo.

Anche se gli effetti nocivi del Bisfenolo non sono stati ancora dimostrati del tutto, c’è infatti il rischio di incorrere in gravi conseguenze se si è esposti per troppo tempo a questa sostanza, ad esempio tumori, effetti sul sistema endocrino, sull’equilibrio ormonale e sull’attività riproduttiva.

Per fortuna nel tempo la quantità di Bisfenolo nei contenitori per alimenti sembra essere diminuita, ma si consiglia comunque di non cibarsi di troppi alimenti in lattina, come appunto il tonno, ma di comprarli invece freschi o perlomeno conservati in barattoli di vetro.

Leggi anche: Listeria, è allarme. Quali sono i sintomi, come riconoscerla e dopo quanto si manifesta

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