Di seguito riportiamo l’intervista a Davide Biocchi, professional trader, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse.
L’euro-dollaro continua a oscillare intorno a quota 0,97 in attesa del dato USA sull’inflazione. Cosa aspettarsi ora?
Mi aspetto che l’euro-dollaro oggi ricominci a muoversi doo l’uscita del dato sull’inflazione USA. Dal punto di vista tecnico segnalo verso il basso il supporto a 0,95 euro, mentre verso l’alto la parità è sempre una valida resistenza.
E’ difficile fare previsioni perchè tutto ruota intorno al dato USA dell’inflazione nel primo pomeriggio.
Le principali asset class sono tutte ferme, a parte il petrolio, guarda caso l’oro viaggia poco sotto il livello chiave a 1.680 dollari, l’euro-dollaro a quota 0,97.
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Come detto poc’anzi, l’oro si mantiene al di sotto dei 1.700 dollari. Quali i possibili scenari ora?
Anche per l’oro prevale un clima di attesa in vista dell’aggiornamento sull’inflazione statunitense.
Se il dato sarà più alto delle stime, il gold scenderà perchè è antagonista dei rendimenti e più la Fed alza i tassi a medio-lungo periodo e più la materia prima soffre.
Al ribasso l’oro potrebbe tornare sui recenti minimi in area 1.630/1.620 dollari, mente in caso di rialzo si guarderà in primis ai 1.700 dollari e poi ai 1.735 dollari.
Il petrolio sta tornando indietro dopo la corsa innescata dalla mossa dell’Opec+. Quali le attese nel breve?
L’azione dell’Opec+ ha avuto il suo effetto sul petrolio che è salito a testare quota 95 dollari, parte bassa del range compreso tra questo livello e i 120 dollari.
Sotto i 95 dollari i corsi sono scesi fino a 75 dollari, da cui l’oro nero è tornato a testare i 95 dollari perchè c’è stata la contrazione della produzione di 2 milioni di barili al giorno da parte dell’Opec+.
Ora bisogna vedere cosa arriverà, ma intanto il mercato sta tornando indietro ed è in calo verso quota 85 dollari.
Cosa può dirci del recente andamento delle Borse e quali i possibili scenari ora?
le Borse vedono l’S&P500 appeso all’ultimo baluardo a 3.550/3.600 punti, con gli indici pronti a continuare la discesa o a dare vita a un rimbalzo in base al dato che uscirà oggi.
Non si può dire quindi nulla sulle varie asset class, se non che c’è un importante aggiornamento macro, il più potente market mover della settimana che sta risucchiando tutto.
La differenza rispetto alle settimane precedenti e che mentre prima il mercato, un po’ sbruffone e spavaldo, si muoveva in anticipo, forse perchè c’erano gli shorter che si dovevano ricoprire, ora si sono appena ricoperti la scorsa settimana.
Complice l’assenza di short covering, il mercato arriva piatto e con la volatilità contratta, pronto a esplodere all’uscita del dato USA a seconda di come sarà.
Quella che conta di più è l’inflazione “core”, monitorata dalla Fed che ieri tramite le minute ci ha fatto sapere che il commitment ad andare verso ulteriori rialzi dei tassi è molto forte e determinato.