Natale è il periodo migliore per riunirsi e fare un bel gioco da tavolo, a qualunque livello: party game, giocatori semplici, medi o anche avanzati, il divertimento resta sempre. E allora cosa c’è di meglio che regalarne uno?
Se temi per il prezzo e avete un budget ridotto, nessun problema: ecco le migliori idee regalo per giochi da tavolo economici, a meno di 20 euro o addirittura meno di 10 euro, che verranno apprezzatissimi.
I migliori giochi da tavolo per esperti a meno di 20 euro
Il destinatario è un giocatore esperto, pieno di titoli stracolmi di pedine e segnalini, e temi di non accontentarlo? Invece, con budget economico, ce n’è anche per loro!
La prima proposta è Kingdomino, il cui prezzo fluttua tra 15 e 25 euro (attenti alle offerte). Un gestionale di terre, meeple e castelli molto profondo e intuitivo nelle sue meccaniche, da sempre amato dai giocatori che ricercano strategia e profondità. Da non sottovalutare i pezzi di ottima qualità.
Con lo stesso budget ci sono alcune edizioni di Ticket To Ride (come la New York, Londra e San Francisco). Un po’ meno complesso rispetto ai “super big” del settore, offre comunque una buona possibilità di strategia, che varia in base alle dimensioni della mappa, (quindi regolatevi in base alle pretese del ricevente).
L’ultimo consiglio è super budget, si tratta di Honshu e Hokkaido, due titoli alternativi e con poche differenze, a tema giapponese. Con prezzo tra soli 10 e 15 euro, questo gioco di carte, legato alla composizione di una città, invita a sperimentare strategie sempre nuove e a interagire con gli avversari, soprattutto per la modalità di scelta del pezzo da giocare.
I migliori giochi da tavolo economici di media complessità
Scendiamo di un gradino per i giocatori sì appassionati, ma non eccessivamente fissati con le strategie enormi: sono i giochi di media complessità, che si lasciano giocare dai più esperti e intanto invitano i più inesperti. Insomma, adatti a tutti.
Con un budget bassissimo di circa 12 euro su Amazon vi portate a casa Hanabi. In questo piccolo gioco di carte cooperativo, ci si aiuta per comporre una scala di colorati fuochi d’artificio crescenti. Ma la situazione è insolita: ogni giocatore non vede le proprie carte, ma solo quelle degli altri! Si può parlare pochissimo, il che lo rende strategico e silenzioso, ma facile da imparare e molto sfidante.
Dall’essere tutti alleati, si passa all’essere potenzialmente nemici: ecco Saboteur, il gioco dove qualcuno rema contro, ma segretamente. Adatto anche a gruppi vasti fino a ben 12 giocatori: un gruppo di nani cerca di scavarsi la strada verso il tesoro, ma alcuni di loro provano a sabotarli senza farsi scoprire. Rapido, incalzante e intrigante, costa 20 euro e include anche un’espansione.
Per provare a inserirsi nel mondo dei gestionali di merci, infine, c’è Oh My Goods (Le mie merci) che costa solo tra i 10 e i 12 euro. Materiali, costruzioni e strategie solo apparentemente semplici, che metteranno alla prova l’intelligenza anche di chi ci gioca per le prime volte. Ed è super compatto e trasportabile.
I migliori party game: economici e per tanti giocatori
Chiudiamo infine con l’anima della festa, i giochi per il puro divertimento, senza troppa strategia ma per farsi tante risate – possibilmente in gruppo.
Tra i 15 e i 20 euro di prezzo, per un massimo di 10 giocatori, c’è Jungle Speed: spirito di osservazione e rapidità di mano saranno decisivi per afferrare il totem quando le carte sono giuste. Ma i dettagli fanno la differenza: attenti alle carte super simili e quindi alle penalità!
Se il divertimento a casa vostra è impersonificare, allora provate Bang: uno sceriffo, un’ambientazione western, tante fazioni, bluff e puro spasso. L’edizione base costa meno di 20 euro.
E per gli appassionati di carte ma stanchi di UNO, ecco due alternative:
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SOLO, il gemello pazzo di UNO (10 euro circa), con carte da giocare velocissimamente e continui scambi di mano, per un gameplay frenetico;
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7 rosso (12 euro circa), molto più calmo, lievemente strategico e con una po’ di profondità, fino a 4 giocatori, adatto per introdurre i “casual” a delle meccaniche lievemente più ragionate.