Se ne sono dette tante sul conto dei videogiochi: pericolosi, violenti, insalubri, addirittura devianti. E invece possono avere un grande potere terapeutico e riuscire ad aiutare i più fragili proprio nei momenti di maggior difficoltà. È accaduto in Inghilterra, dove una bambina di 9 anni affetta da anemia falciforme è riuscita a sopportare le tante sofferenze della malattia affidandosi proprio ai videogiochi.
9 anni e una malattia difficile: la storia di Tayshelice
La vicenda ha luogo nella seconda città più popolata del Regno Unito, nel cuore dell’Inghilterra centrale. A Birmingham una bambina di soli 9 anni, di nome Tayshelice, è stata colpita da un ictus all’inizio del 2023.
La madre Tameka ha quindi scoperto che Tayshelice è affetta da anemia falciforme, una malattia difficile, a lungo termine e che obbliga a sottoporsi a numerosi trattamenti per essere superata.
Al fianco della piccola si è posta l’associazione Oscar della città di Birmingham: si tratta di un’organizzazione specializzata nel supportare in tutti i modi i soggetti affetti da talassemie e falcemie.
I trattamenti, come menzionato, sono infatti lunghi, dolorosi e faticosi. Si devono operare numerose trasfusioni e si devono affrontare periodi di isolamento forzato, pratiche durissime da vivere per i bambini.
L’associazione, però, non ha lasciato solo nessuno. Tameka testimonia che “c’era sempre qualcuno al telefono” con cui relazionarsi e condividere le difficoltà. Dichiara che “Tayshelice era molto malata a gennaio e noi eravamo davvero al limite, ma Oscar era proprio lì. Era con noi mentalmente, fisicamente, emotivamente, finanziariamente“.
Così i videogiochi hanno aiutato Tayshelice, la bambina con anemia falciforme
Sono tanti, troppi i piccoli che attraversano queste malattie e a cui bisogna stare sempre vicini. Questo caso fa notizia perché tra i modi di aiutare Tayshelice ci sono stati, un po’ a sorpresa per chi non ne conosce il valore, proprio i videogame. Una storia che conferma gli ultimi studi da Oxford, secondo cui i videogiochi non fanno male ai bambini, anzi è il contrario.
Durante i lunghi periodi di trattamento, Tayshelice ha trovato conforto nel giocare ai videogiochi insieme ad altri bambini. Questo gaming leggero e piacevole riusciva a distrarla e la aiutava a sopportare il difficile dolore.
È quanto traspare limpidamente anche dalle sue stesse parole. “Giochiamo insieme e cerchiamo di superare diversi livelli ai videogiochi, l’uno contro l’altro”, ha dichiarato la bambina. “Mi fa sentire molto meglio, perché mi aiuta a distogliere la mente dal dolore e a farmi concentrare su qualcos’altro“.
Tayshelice ha cominciato anche a pubblicare su YouTube una serie di brevi video sulla sua vita, sulle sue attività ricreative, sul processo di cura e sulla sensibilizzazione riguardo a queste malattie, di cui diffonde continuamente informazioni utili.
La sua mentore Aribah ha voluto sottolineare alla BBC la grande forza d’animo della bambina. “Quando hai una malattia a lungo termine, devi essere resiliente fin da un’età molto giovane e in Tayshelice vedi letteralmente questo, lo vedono tutti. Chiunque, se non la conosci nemmeno e la incontri, vedrà che è una bambina davvero resiliente e noi cerchiamo di puntare proprio su questo genere di caratteristiche”.