La settimana corta inizia a diffondersi nelle aziende italiane e a coinvolgere un numero sempre maggiore di lavoratori che avranno la possibilità di lavorare per sol 4 giorni a settimana a parità di stipendio.
Ecco quali sono le aziende italiane che hanno aderito alla settimana corta, come funziona e quali sono i vantaggi di lavorare meno prendendo lo stesso stipendio.
Chi ha aderito alla settimana corta?
Settimana corta e smart working, questo è il modello di lavoro scelto da Intesa Sanpaolo a partire da gennaio 2023: è stata la prima azienda italiana che ha deciso di sperimentare il lavoro per soli 4 giorni a settimana, 9 ore al giorno, a parità di stipendio.
La possibilità di lavoro flessibile per i dipendenti del gruppo è stata estesa a 120 giorni l’anno, senza limiti mensili, e con la possibilità di ottenere buoni pasto pari a 3 euro al giorno.
Non solo: Intesa Sanpaolo ha spinto i lavoratori ad aderire su base volontaria alla settimana corta di 4 giorni, lavorando per 9 ore al giorno e ottenendo lo stesso stipendio dei propri colleghi che hanno deciso di non aderire all’esperimento.
Chi lavora 4 giorni a settimana?
Dopo la sperimentazione di Intesa Sanpaolo, anche Luxottica ha deciso di sperimentare la settimana corta su base volontaria in determinati reparti e monitorata per verificare la fattibilità dell’adozione definitiva.
Per un periodo complessivo di 20 settimane, i lavoratori volontari potranno lavorare per soli quattro giorni a settimana (dal lunedì al giovedì), mente tutti gli altri continueranno a seguire la settimana da cinque giorni.
Il tutto verrà documentato e realizzato in base all’accordo sottoscritto da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil ed Rsu
Saranno complessivamente 20mila i lavoratori coinvolti, che si vedranno scalare cinque dei venti venerdì liberi dai permessi retribuiti, mentre i restanti quindici saranno interamente a carico del datore di lavoro.
Dove si fa la settimana lavorativa di 4 giorni?
Dopo la sperimentazione di Intesa Sanpaolo e Luxottica, anche altre aziende italiane hanno iniziato a lavorare per l’introduzione della settimana corta di 4 giorni: tra queste, ci sono Sace e Lamborghini.
Lamborghini ha deciso di adottare una settimana corta da 33 ore e mezzo, basata su:
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una settimana lavorativa quattro giorni alternata a una da cinque per chi lavora su due turni;
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due settimane da quattro giorni alternate a una da cinque per chi è impegnato su tre turni.
Diversa è l’organizzazione del lavoro “Flex4Future” adottata da Sace, l’azienda controllata dal ministero dell’Economia e delle finanze che si occupa di garanzie per l’export. In questo caso i lavoratori godranno di diversi benefici:
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eliminazione dei controlli sulle timbrature,
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smart working illimitato activity-based da gestire in autonomia in base alle esigenze;
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sperimentazione su base volontaria della settimana di 4 giorni.
Si potrà quindi decidere di lavorare 4 giorni a settimana (anziché gli attuali 5), per un totale di 36 ore (anziché le attuali 37) scegliendo un giorno di riposo qualsiasi della settimana sulla base di una programmazione mensile a livello di area.
Come funziona la settimana corta?
Come abbiamo visto al settimana corta è stata adottata da diverse aziende italiane, che hanno voluto sperimentare in modalità diverse questa tipologia di organizzazione del lavoro.
I vantaggi della settimana corta sono parecchi, a partire dal maggiore relax concesso ai lavoratori, che comporta una produttività più elevata per l’azienda e un benessere superiore.
Generalmente, la settimana corta prevede quattro giorni di lavoro (dal lunedì al giovedì) e una retribuzione pari a quella prevista per la settimana lavorativa tradizionale di cinque giorni.