Cos’è il Daspo per i cantanti di Sanremo che parlano di politica: la proposta di Morelli

Daspo per i cantanti di Sanremo che parlano di politica: questa la proposta del sottosegretario leghista Morelli. Ma cosa significa?

È trascorsa quasi una settimana, ormai, da quando si è chiuso il sipario sul Festival di Sanremo 2024.

E dopo le polemiche scaturite in seguito alla vittoria di Angelina Mango e il secondo posto del rapper napoletano Geolier, altre critiche sono affiorate. Stavolta, i temi sono anche più duri da digerire.

Tutto è esploso, probabilmente, da quello “stop al genocidio” di Ghali e dal “cessate il fuoco” di Dargen, pronunciate proprio sul palco dell’Ariston, seguiti poi dal dibattito scaturito a Domenica In, il giorno dopo la finale, con la lettura di quel comunicato che ha sollevato critiche e polemiche.

E, anche a distanza di quasi una settimana, Sanremo 2024 continua a far parlare di sé. Stavolta, però, a gettare la benzina sul fuoco è il sottosegretario leghista Alessandro Morelli che è arrivato a proporre una sorta di Daspo per i cantanti di Sanremo che si schierano politicamente.

Ma cos’è esattamente questo Daspo invocato da Morelli nei confronti dei cantanti di Sanremo?

Cos’è il Daspo e cosa intende Morelli proponendolo per i cantanti di Sanremo

Il Daspo è l’acronimo di Divieto di accedere alle manifestazioni sportive. Si tratta di una misura di sicurezza adottata per prevenire disordini e violenze durante gli eventi sportivi.

La misura può essere applicata a un soggetto in seguito a comportamenti violenti o pericolosi per la pubblica sicurezza, ma anche in via preventiva, quando il soggetto si ritiene pericoloso.

In ogni caso, con il Daspo a una persona può essere temporaneamente o permanentemente vietato di partecipare a manifestazioni sportive in determinati luoghi, come stadi o palazzetti, a causa del suo comportamento violento, aggressivo o disturbante durante eventi precedenti.

Alla luce di questa definizione, ci appare più chiaro cosa intendesse il sottosegretario Morelli proponendo un Daspo per i cantanti di Sanremo che parlano di politica. Ma il politico ha offerto una spiegazione molto più ampia e le critiche non si sono fatte attendere.

Daspo per i cantanti di Sanremo schierati: cosa ha detto Morelli

Alessandro Morelli, sottosegretario della Lega, non ha apertamente citato le dichiarazioni di Ghali o Dargen, ma tutto lascia pensare che si stesse riferendo proprio a quei momenti sul palco dell’Ariston quando ha dichiarato:

Quello è il Festival della canzone italiana ed è vergognoso che venga utilizzato e sfruttato da chi dovrebbe solo cantare e invece fa altro: fa della propaganda politica

Poi, arriva la proposta di una sorta di Daspo per i cantanti che si schierano politicamente. Il sottosegretario ha detto:

Sarebbe utile, a questo punto, pensare a una sorta di Daspo per chi utilizza quel palco per fini diversi da quelli della musica. Un artista lì fa musica, non fa politica.

Il riferimento non è alle canzoni, dice, bensì alle posizioni politiche estremiste di alcuni cantanti che scambiano il palco dell’Ariston per un Circolo Arci qualunque. Insomma, per il sottosegretario Morelli, un artista deve salire sul palco, fare la sua esibizione e andarsene, senza poter esprimere alcuna opinione personale.

E la limitazione, secondo il leghista, non dovrebbe riguardare solo il palco di Sanremo, ma a tutti i palcoscenici Rai, fatta eccezione per i talk show, ma ricordando che:

a quel punto bisogna essere in grado di starci, non lanciare slogan senza possibilità di contraddittorio.

La risposta dell’opposizione alla proposta di Daspo per i cantanti di Sanremo

Le risposte da parte di alcuni esponenti dell’opposizione alle dichiarazioni del sottosegretario Morelli non si sono fatte attendere.

Il pentastellato Dario Carotenuto ritiene le dichiarazioni di Morelli sconclusionate e inaccettabili:

Come si può affermare così impunemente che la libertà di opinione dovrebbe essere limitata come dice lui? Non si rende conto da solo che in un Paese democratico come il nostro, nonostante ci siano persone come lui al governo, togliere la parola a un artista è un inaccettabile?

Ma il problema, dice l’esponente del M5S, non è solo Morelli, ma anche che non ci sia nessuno al governo e nella maggioranza che dimostri coraggio e smentisca le sue parole.

Non si lascia attendere anche la risposta alla proposta di Daspo da parte della deputata PD della commissione di vigilanza Rai, Ouidad Bakkali, la quale interpreta il modo di Morelli di concepire gli artisti che si esibiscono sul palco dell’Ariston:

Per il sottosegretario Morelli i cantanti sono come i menestrelli di corte: possono cantare ma non hanno il diritto di esprimere opinioni. E se osano parlare devono essere cacciati dall’Ariston.

Anche Marco Grimaldi, Alleanza Verdi e Sinistra, dice la sua, sostenendo che parole farneticanti di questo tipo offrano senz’altro una panoramica esaustiva sull’idea che la destra ha di democrazia e libertà di parola.

Leggi anche: Sanremo 2024, tutti i messaggi politici nascosti nelle canzoni: da Ghali a Dargen

 

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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