Laura De Cicco è la moglie di Ignazio Benito Maria La Russa, presidente in carica del Senato della Repubblica italiana. Sono stati visti spesso insieme, soprattutto durante eventi istituzionali, ma di lei si sa davvero poco è niente. Cerchiamo allora di scoprire chi è Laurea De Cicco.
Chi è Laura De Cicco, moglie di Ignazio La Russa
Come già anticipato, la De Cicco è una donna poco incline al pettegolezzo, così come il marito. Di lei non si conoscono data e luogo di nascita, di conseguenza sarà impossibile sapere anche il suo segno zodiacale e la sua età. I profili social di Laura De Cicco sono tutti privati.
Non è nota nemmeno la professione della De Cicco, né la data in cui lei e La Russa si sono sposati. Ciò che si sa per certo è che non è stata la prima moglie del presidente del Senato, in quanto lui è stato sposato in prime nozze con Marika Cattare, presidente di Aci Milano.
Il matrimonio con La Russa e i due figli
Laura De Cicco e Ignazio La Russa hanno due figli: Lorenzo Kocis (1995) e Leonardo Apache (2005). Il primo figlio è laureato in Giurisprudenza ed è stato eletto nel parlamentino del Municipio 1 della città metropolitana di Milano. Il secondo figlio, invece, sebbene sia uno studente come hanno detto i genitori, si sta facendo strada nel mondo del rap e della trap.
A proposito della carriera nel mondo della musica di Leonardo Apache La Russa, Laura De Cicco ha pubblicamente affermato:
“I suoi sono testi forti, volgari e senza senso. Non mi piacciono per niente, ma visto che non fa niente di sconveniente e il rap lo diverte, proibirgli di farlo sarebbe sbagliato“.
Sebbene abbia mostrato il suo disappunto, Laura De Cicco sembra non voler ostacolare le scelte del figlio.
Laura De Cicco sul marito
Le uniche dichiarazioni pubbliche di Laura De Cicco, oltre a quelle relative al figlio, sono state rilasciate al settimanale Chi. La moglie di Ignazio La Russa disse a proposito del marito:
“Io non sono molto gelosa però sulla sua fedeltà non metterei la mano sul fuoco. Invece Ignazio da bravo siculo è abbastanza geloso“.
Poi aggiunse:
“Mi telefona spesso per sapere dove sono e cosa sto facendo. Ora che è più preso, però ha dovuto limitare le chiamate, e un po’ mi dispiace”.
Ignazio La Russa e la polemica su via Rasella
Il presidente del Senato, la settimana scorsa, parlando dell’attentato di via Rasella durante il podcast di Libero Quotidiano, disse che si trattava di:
“Una pagina tutt’altro che nobile della Resistenza: quelli uccisi furono una banda musicale di semi-pensionati, e non nazisti delle SS“.
Ignazio La Russa si è poi corretto con queste parole:
“Non so poi se effettivamente è errata la notizia, più volte pubblicata e da me presa per buona, che i riservisti altoatesini inquadrati nella polizia tedesca facessero anche parte della banda militare del corpo”.
Infine si è scusato:
“Fatte salve le persone che hanno commentato pretestuosamente in prevenuta malafede, voglio invece scusarmi con chi anche in forza di resoconti imprecisi abbia comunque trovato motivi per sentirsi offeso“.