Oppenheimer tra finzione e realtà: ecco le differenze tra il film e la storia vera

Dopo il grande successo di Barbie c'è ora un altro film che sta spopolando nei cinema: Oppenheimer. Scopriamo cosa c'è di vero e cosa è invenzione.

Il 2023 è certamente un anno molto ricco dal punto di vista cinematografico, infatti nel corso dei diversi mesi passati abbiamo assistito al rilascio di numerosi film che hanno subito ottenuto un enorme successo tra il pubblico, sia in Italia che all’estero.

Abbiamo avuto ad esempio il film ispirato al videogioco Super Mario Bros, alla famosa favola della Sirenetta, fino ad arrivare a Barbie e infine a Oppenheimer, film di Christopher Nolan uscito nei cinema italiani il 23 agosto 2023 e già sulla bocca di numerose persone.

Ma vediamo più nello specifico chi era davvero Oppenheimer e la vera storia da cui è stato tratto il film.

Robert Oppenheimer: chi era, vita privata e causa di morte

Julius Robert Oppenheimer, nato a New York il 22 aprile 1904, era il fisico teorico responsabile del Progetto Manhattan, durante il quale vennero sviluppate le armi usate dagli Stati Uniti contro Hiroshima e Nagasaki nel 1945. Per quanto riguarda la causa di morte, sappiamo che fu un cancro alla gola a ucciderlo, il 18 febbraio 1967.

Per quanto riguarda invece la moglie e i figli è noto che Oppenheimer sposò la biologa Katherine “Kitty” Oppenheimer (nata Puening) nel 1940 ed ebbero due figli, Peter nel 1941 e Katherine “Toni” nel 1944. Oppenheimer nel frattempo ebbe però anche una relazione con Jean Tatlock, Psichiatra e membro del Partito Comunista Americano.

Tra le differenze tra film e realtà abbiamo la scena in cui Niels Bohr è quasi vittima di avvelenamento, anche se è vero che Oppenheimer tentò di avvelenare il suo tutore a Cambridge, ma altri dettagli sono invece veri, come il fatto che un temporale ritardò il test Trinity, avvenuto il 16 luglio 1945, oltre alla famosa frase “ora sono diventato Morte, il distruttore di mondi” dopo il test.

Il lavoro di Oppenheimer e la sua opinione a riguardo

Sembra che Oppenheimer credesse nel suo lavoro, incluso quello che ha portato alla detonazione definitiva delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, ma sembra che non fosse orgoglioso del dispiegamento della seconda bomba. Un rapporto dell’FBI affermava infatti che il fisico sembrava “riluttante a continuare il lavoro sulla bomba atomica”.

Infatti poco dopo, nel novembre 1945, Oppenheimer lasciò il suo incarico presso la struttura di Los Alamos, commentando che “penso che sia vero dire che le armi atomiche sono un pericolo che colpisce tutti nel mondo, e penso che per gestire questo problema comune ci debba essere un senso completo di responsabilità comunitaria“.

Un’altra differenza tra film e realtà, però, è che il fisico non fu l’unico a preoccuparsi delle implicazioni a lungo termine delle armi nucleari, come sembra suggerire la pellicola, ma molti altri condividevano queste preoccupazioni. In conclusione, possiamo certamente capire il motivo del suo successo, a livello dei grandi incassi del film Barbie.

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