BCE: di quanto taglierà i tassi nel 2024?

La BCE non ha sorpreso nell’ultimo meeting: ecco quando agirà sui tassi il prossimo anno.

La scorsa settimana il Ftse Mib ha dovuto fare i conti con un triplice appuntamento con le Banche Centrali, visto che si è misura prima con la Fed e il giorno dopo con la Bank of England e la Banca Centrale Europea.

BCE: ecco le decisioni prese nell’ultimo meeting

Come atteso, il consiglio direttivo della BCE ha deciso di lasciare i tassi di riferimento invariati.

Nel dettaglio, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale è rimasto fermo al 4,5%, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 4,75% e il tasso di interesse sui depositi presso la BCE al 4%.

L’Eurotower ha ribadito il concetto per cui i tassi di riferimento si collocano su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al raggiungimento del target di inflazione del 2% nel medio termine.

BCE: nuove stime su inflazione e crescita economica

Dall’altro lato, la BCE ha fornito le nuove stime di inflazione che mostrano una progressiva convergenza verso l’obiettivo del 2%.

In particolare, per quanto riguarda inflazione complessiva/inflazione di fondo, la BCE si attende un dato pari rispettivamente al 5,4% e al 5% nel 2023, rispetto all’indicazione di settembre scorso pari al 5,6%-5,1%.

Per il 2024 la previsione è del 2,7% in entrambi i casi, contro la stima precedente del 3,2% e del 2,9%, mentre per il 2025 l’inflazione complessiva e di fondo sono attese al 2,1% e al 2,3%, contro il 2,1%-2,2% di settembre e per il 2026 all’1,9% e al 2,1%.

Per quanto riguarda invece la crescita economica, le ultime proiezioni BCE mostrano un peggioramento delle prospettive rispetto alle stime di settembre, visto che per il 2023 si passa dallo 0,7% allo 0,6%, per il 2024 dall’1% allo 0,8%, per il 2025 il dato è invariato a1l’1,5% e lo stesso è indicato per il 2026.

BCE: fine reinvestimenti del PEPP post 2024

Come anticipato, la BCE ha deciso di avanzare nella normalizzazione della politica di bilancio dell’Eurosistema, definendo un orizzonte temporale specifico per i reinvestimenti del PEPP.

In particolare, fino al primo semestre del 2024, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza continuerà ad essere reinvestito integralmente, mentre nel secondo semestre è prevista una riduzione del portafoglio PEPP di circa 7,5 miliardi di euro al mese, con il termine dei reinvestimenti a fine 2024.

BCE: spunti chiave dalla conferenza di Lagarde

Quanto ai orincipali messaggi dalla conferenza stampa della presidente Lagarde, si segnala che il Consiglio direttivo non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di taglio tassi in questa seduta.

Le decisioni BCE continueranno ad essere “data dependent”. Prima di pensare di tagliare i tassi, la BCE vuole avere maggiore evidenza dall’andamento di alcuni indicatori, come ad esempio l’evoluzione dell’inflazione domestica (che si sta mostrando più resiliente del previsto).

Dall’altro lato è stato reiterato diverse volte che la decisione di politica monetaria è stata presa sulla base dei dati al 23 novembre, lasciando spazio a interpretazioni in merito a dati – giunti successivamente – che avrebbero potuto far propendere verso un’accelerazione nell’adozione di una politica monetaria più accomodante.

Infine, è stato ribadito che le decisioni su PEPP e tassi sono tra loro svincolate.

BCE: cosa si aspetta il mercato ora

Gli analisti di Equita SIM evidenziano che il mercato sconta una probabilità di oltre il 60% per il primo taglio dei tassi già da marzo, rispetto al 50% del 13 dicembre, e assume complessivi 5 tagli, oltre quindi i 125 punti base, durante il 2024.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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