Borsa impazzita: 3 motivi per cui Netflix cola a picco -22%!

Se anche tu vuoi investire dei soldi in Netflix, ti invitiamo prima a leggere il contenuto che segue!

Se ti parlo di Netflix sicuramente sai a cosa mi sto rifendo. Per coloro che invece ancora non conoscono tale servizio, si tratta di una piattaforma streaming dove è possibile vedere, ogni qual volta si desideri, centinaia e centinaia di contenuti, siano essi film o telefilm.

Netflix è un vero e proprio colosso mondiale dell’intrattenimento tanto da essere quotato anche in Borsa.

Ti starai quindi chiedendo quale sia il problema: un’azienda di successo che fattura miliardi, famosa in tutta il mondo… Bè, molte volte si dà per scontato che un’azienda di tale portata possa avere sempre il vento in poppa come si suol dire, ma in realtà, non è proprio così, anzi.

Le cose per Netfilix non si stanno mettendo proprio bene! Sei sicurioso? Allora ti invitiamo a proseguire con la lettura per scoprire molto di più!

Cosa sta succedendo a Netflix?

La domanda sorge appunto spontanea: cosa sta succendo a Netflix? Perché sta attraversando questo declino? Cerchiamo di capirne di più!

Netflix sta perdendo parecchio in Borsa! E, per essere maggiormente diretti, sta perdendo ben il 22%. Per cui, è davvero tempo di abbandonare questo titolo? O è il momento giusto per comprare titoli ed investirci del denaro? Ora andremo a rispondere a tutti questi legittimi quesiti.

Netflix e i costi fissi

A onor del vero però, va anche tenuto conto che Netflix ha dei costi fissi da sostenere davvero importanti. Per cui, ha la necessità di fatturare davvero tanto nell’arco di un anno per effettivamente ritenersi soddisfatta.

La gestione di questi costi non è sempre uguale, ci sono, di norma, tre casistiche differenti, ovvero:

  • creazioni di contenuti propri

Un’azienda cioè può decidere di creare da sè ed interamente i propri contenuti. Un esempio lampante è proprio Disney+.

  • acquisto di contenuti non prodotti da sè

In questo caso si sceglie appunto di acquistare dei contenuti non auto-prodotti. Si dovranno dunque comprare delle licenze che permetteranno di caricare, sulla propria piattaforma streaming, dei contenuti prodotti da altre case di produzione. Un esempio potrebbero essere NowTv oppure Sky.

  • un po’ e un po’

Oppure, la terza opzione prevede una sorta di mix tra le due cose. Ovvero, sia produrre i propri contenuti ed essere quindi “l’assoluto proprietario” ma anche acquistare dell’intrattenimento confezionato da altre case produttrici. E questa soluzione appartiene a Netflix. Infatti, moltissimi film e serie tv sono di sua produzione, ma è anche disponibile una vasta scelta di prodotti non targati Netflix.

In realtà però, da qualche tempo a questa parte, Netflix sta cercando sempre di più di produrre serie tv e film a proprio nome.

Nel 2020, solo di produzioni contenuti, Netflix ha dovuto affrontare una spesa pari a 12 miliardi di dollari. E sono nulla al confronto dei 17 miliardi di dollari che son serviti, nell’appena concluso 2021, per la produzione cinamatografica.

Quindi, abbiamo potuto vedere quanto, Netflix, stia spingendo per produrre da sè i propri prodotti. Sta davvero investento tonnellate di denaro. E questo, potrebbe da un lato essere un punto di forza perché così è l’unico proprietario di determinati contenuti. Cosa fantastica se questi diventano poi dei “cult del momento”. Tuttavia però, è una scelta che potrebbe nascondere delle insidie dietro l’angolo.

Primo motivo per non investire in Netflix: incredibile calo di nuovi abbonati

Ogni tre mesi, le aziende americane, rilasciano ai propri investitori una sorta di “andamento” dove all’interno vengono riportati tutti gli obbiettivi, mese per mese, che l’azienda si prefissa. E, nel report dello scorso gennaio 2022 gli obbiettivi sono stati dichiaranti “raggiunti“. Quindi ti starai chiedendo, e allora come mai si è manifestato questo calo enorme? In realtà, non è nulla di così strano. Il problema, in questo caso, non è tanto quello che Netflix ha costruito nel suo passato o nel presente, se va bene o male, il problema è il futuro.

Per il primo trimeste del 2022, l’azienda prevede un’aggiunta di due milioni e mezzo di nuovi abbonati. Ma ricordiamoci che, nel primo trimestre del 2021, i nuovi abbonati furono ben 4 milioni. Quindi, potrai notare un notevole e drastico calo, almeno per quanto riguarda questi primi tre mesi dell’anno.

Questi numeri fanno ancor di più riflettere se pensiamo a quello che gli analisti avevano immaginato: ovvero, un incremento di sette milioni di crescita per il prossimo trimestre.

Per cui siamo obbiettivamente difronte ad una azienda che, in questo momento, non sta crescendo. Non la possiamo nemmeno considerare in “fase di stallo” perché sta addirittura perdendo numeri di iscritti rispetto all’anno precedente.

Se calcoliamo poi che Netflix possiede 200 milioni di iscritti, ottenerne due milioni e mezzo in tre mesi è davvero poco. E’ una crescita, trimestre su trimestre, davvero minima. Oseremmo dire, quasi ridicola. Si parla di poco più dell’1%.

Netflix ha già avuto in passato dei momenti non propriamente rosei però, quello che cambia adesso, è che il mercato l’ha ora intenso non più come “eccezione” bensì come “regola“. Si è quindi abituato ad una percentuale così bassa che la considera la normalità. Sembra quasi che il mercato si sia rassegnato, concependo Netflix come una azienda che non cresce più.

E questo purtroppo, non è un segno positivo. Come abbiamo infatti visto, tutto ciò, si ripecuote drasticamente sui titoli in Borsa. Un po’ come sta succedendo anche a Facebook.

Secondo motivo per non investire in Netflix: concorrenza gratuita e spietata

Lo streaming è un settore davvero tanto competitivo. Nell’arco di pochi anni abbiamo assistito alla nascita di tantissime nuove piattaforme dove poter vedere ciò che più ci piace: quando vogliamo e dove vogliamo.

Ce n’è davvero per tutti i gusti e questo, per noi utenti e consumatori, è davvero fantastico. Ampia scelta, vastissima offerta di contenuti, ore su ore di intrattenimento, insomma… per noi, tutto questo è ottimo perché ci permette anche di scegliere i vari abbonamenti in base al nostro budget mensile.

Dall’altra parte però, ovvero, dal punto di vista di Netflix, questo potrebbe davvero essere deleterio.

Pensiamo semplicemente ad Amazon o ad Apple. Anche questi due colossi mondiali realizzano contenuti per i propri clienti e lo fanno praticamente in modo gratuito! Se decidi di fare l’abbonamento Amazon Prime hai praticamente in regalo anche Amazon Prime Video dove anche qui, ci sono centinaie di proposte.

A queste aziende poi, non interessa nulla se da questi servizi streaming non guadagnano niente. Per loro sono semplicemente un mezzo utile al fine di vendere altri prodotti. Lo scopo comune non è quello di vendere abbonamenti, bensì, vendere prodotti.

E questo, tradotto, che cosa significa? Molto semplicemente significa una cosa: se un cliente ha la possibilità di fare un abbonamento spedizione – che comunque avrebbe fatto – ed in più avere anche una tv streaming gratuita, non va di certo a pagare un ulteriore abbonamento. Magari qualcuno lo fa anche, ma in linea di massima, se si ha già un abbonamento si evita di aggiungerne altri perché poi, a fine mese, potrebbe diventare davvero troppo impegnativo pagare tutto.

Di conseguenza, Netflix così perde clienti o comunque non ne arrivano nuovi e questo, si ripercuote gravemente anche sul suo andamento in Borsa.

Sappiamo bene che li per li potrebbe essere un meccanismo assurdo a cui nemmeno ci si pensa, però, è così. Funziona in questo esatto modo.

Terzo motivo motivo per non investire in Netflix: costo abbonamento

Se un’azienda non cresce come dovrebbe, o quanto meno come si era prefissata di crescere, questo poco cambia per i costi fissi. Loro rimangono tali e quali. E se pensiamo ai 17 miliardi di dollari sopra citati, si capisce subito che qualcosa non va.

Se non ci sono introiti adeguati ma le spese rimangono tali, da qualche parte sarà bene monetizzare di più.

E quindi come si fa? Semplicemente si aumenta il costo degli abbonamenti per andare a coprire gli incassi mancanti, molto semplice. In America, il profilo Premium, è passato dai 18 ai 20 dollari mensili. Se però ci soffermiamo al tariffario di qualche anno fa e osserviamo i dati del 2013/2014, ci accorgiamo che in circa dieci anni, il costo dell’abbonamento Netiflix è pari al doppio. Dieci anni fa costava all’incirca una decina, forse dodici, dollari.

E qui, potrebbe tranquillamente entrare in gioco, nuovamente, Amazon e il suo pacchetto “Amazon Prime + Amazon Prime Video“. Pagando un abbonamento spedizioni, che comunque risulta sempre utile, abbiamo – letteralmente in regalo – anche intrattenimento, film e serie tv.

Tantissime sono anche le produzioni italiane. Prendiamo ad esempio il famoso “Lol: chi ride è fuori“. Una produzione a più puntate che prevede la partecipazione di un gruppo di comici italiani di successo.

Bene, questi costanti aumenti magari nemmeno sono evidenti al momento, ma se si fa un rapido calcolo, ci si accorge che pagare un abbonamento il doppio, è davvero tanto.

Questa riflessione la facciamo noi, ma la può tranquillamente fare chiunque. E se gli aumenti diventano sempre maggiori e sempre più frequenti, gli utenti magari decidono di disdire per abbonarsi a qualche altro servizio.

Ed è così che Netflix anziché risalire in Borsa, cade sempre più a fondo.

Il futuro di Netflix: cosa aspettarci?

Dopo aver appurato che questo non è il momento migliore per investire in Netflix visto il suo -22%, cerchiamo però di capire quale sarà il suo futuro e che tipo di fatturo aspettarci.

Le previsioni ci comunicano che, negli prossimi anni, molto probabilmente Netflix avrà un aumento di fatturato pari al 5%. Una percentuale davvero bassa se paragonata a tale colosso. In questo 5% poi, è incluso sia il numero di abbonati e sia l’aumento del costo dell’abbonamento.

E’ un margine questo, dove non c’è affatto sicurezza. Quindi, investire in questo momento significa andare a pagare esattamente quanto vale Netflix e, di norma, non è mai conveniente, anzi. Quando si compra un’azienda, conviene sempre acquistarla almeno un 15% in meno rispetto a quanto vale proprio per stare un po’ più tranquilli. Ma in questo momento purtroppo, acquistare in Netflix, significherebbe non star tranquilli affatto visto l’andamento attuale e le proiezioni future.

Redazione Trend-online.com
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