Caro bollette: spunta proposta del M5S. Enel in pericolo?

Il tema del caro bollette continua a tenere banco: focus su una mozione del Movimento 5 Stelle. Ecco cosa prevede e quali società sono a rischio.

Il recupero messo a segno dal Ftse Mib che si è riportato a ridosso della parità, non è riuscito a risollevare tutte le blue chips.

Utility contrastate sul Ftse Mib: salgono Enel e Snam

Tra le altre segnaliamo in particolare le utility che stanno vivendo una seduta contrastata, non riuscendo a muoversi tutte nella stessa direzione.

La maglia nera è indossata da A2A che scende dello 0,73%, seguito a distanza da Italgas e Terna che calano dello 0,28% e dello 0,18%, mentre Hera scende dello 0,15%.

In positivo invece Snam ed Enel che salgono rispettivamente dello 0,37% e dello 0,53%, mostrando più forza relativa rispetto al Ftse Mib. 

Utility in calo, ma da BTP e Spread segnali incoraggianti

Le utility non riescono a trovare sostegno, quantomeno non tutte, nell’andamento incoraggiante del mercato obbligazionario.

Lo Spread BTP-Bund viaggia in calo e arretra dell’1,63% a 163,2 punti base e gli acquisti sui BTP portano a un netto calo dei tassi, tanto che il rendimento del decennale accusa una flessione del 3,49% all’1,908%.

Come detto prima, solo alcune utility riescono a beneficiare di queste indicazioni e intanto l’attenzione del mercato resta alta sul tema del caro-bollette.

Caro bollette: focus sulla proposta del M5S. Cosa prevede?

Per affrontare tale questione, i senatori del Movimento 5 Stelle hanno presentato una mozione in 27 punti.

Secondo Quotidiano Energia, la proposta dei pentastellati prevede di istituire un fondo di solidarietà per calmierare gli incrementi di prezzi degli utenti domestici ed industriali,da alimentare anche attraverso un contributo dagli extraprofitti del settore fossile.

In pratica, andrebbe inserito un cap ai ricavi per i servizi sul mercato del dispacciamento, l’incremento delle royalty per upstream e stoccaggi, la riduzione delle franchigie sulla produzione degli idrocarburi e l’individuazione di extraprofitti alimentati nell’ambito delle compravendite nel mercato del gas naturale.

Inoltre, per il mercato elettrico, il Movimento 5 Stelle propone l’introduzione per un breve periodo di tempo di un cap differenziato a seconda della tipologia di impianto, ossia idroelettrico, solare, eolico, CCGT, ecc., e di incentivo eventualmente riconosciuto.

Le rinnovabili potrebbero comunque contrattare l’elettricità ad un prezzo libero con i propri clienti.

Utility: quali più a rischio con la mozione del M5S? Enel in pericolo?

Gli analisti di Equita SIM fanno notare che non si tratta di una proposta del governo, ma da parte di un partito della maggioranza.

Va sottolineato però che si mettono sul tavolo delle misure potenzialmente negative per i power generators che fanno margini nel mercato dei servizi ancillari (tra le società più esposte troviamo A2A, Enel e Iren) ed introducono cap (temporanei) sui prezzi per tecnologia riducendo l’upside per l’energia prodotta da idroelettrico, WTE e renewables merchant che beneficiano dei maggiori prezzi dell’energia causati dal prezzo del gas e della CO2.

Equita SIM nella nota diffusa oggi ricorda che i principali power generators da produzione idroelettrica/WTE sono: Enel con 18 twh, A2A con 5 twh e Iren con 1,5 twh.

Fra le rinnovabili con maggiore esposizione al solare con conto energia e ad incentivi terminati c’è Erg, anche se la società ha già venduto forward (e non sta quindi beneficiando dell’andamento prezzi.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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