Ftse Mib: scatta un primo alert. ENI e Saipem, come agire?

Il Ftse Mib non deve cedere la prossima soglia di supporto per evitare nuovi cali.

Di seguito riportiamo l’intervista realizzata ad Alessandro Cocco, CEO di Unicron Associates, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su diverse blue chip.

Il Ftse Mib è tornato nuovamente indietro dopo aver tentato un recupero sopra i 28.000 punti. Quali le attese per le prossime sedute?

Il Ftse Mib sta bucando i minimi dei giorni scorsi in area 27.800, dopo aver fallito la violazione della resistenza a 28.400 punti.

Solo con un superamento deciso di questa soglia si potranno ipotizzare nuovi allunghi dell’indice che vedranno un primo target a 28.800 punti e un obiettivo successivo a 29.200 punti.

Ftse Mib verso nuovi ribassi?

Al momento però questo scenario appare meno probabile, visto che il Ftse Mib ha fallito il tentativo di portare avanti il rimbalzo partito da quota 27.800 punti nei giorni scorsi, lasciando spazio a nuove vendite.

Con conferme sotto i 28.000/27.800 punti, bisognerà fare molta attenzione perché l’indice potrebbe mettere sotto pressione i minimi di agosto a 27.600 punti.

Negativo sarà il cedimento di questa soglia, visto che in tal caso il Ftse Mib potrebbe scendere verso i 27.200 punti e la situazione diventerebbe alquanto critica.

L’analisi di ENI e Saipem

Come valuta l’attuale impostazione di ENI e Saipem, anche alla luce dei recenti movimenti del petrolio?

ENI è salito bene sulla scia del recente rialzo del petrolio, ma ha violato ora la soglia dei 15 euro, candidandosi ora a una discesa verso i 14,5 euro, rotti i quali si potrebbe avere una flessione più pesante verso i 14 euro.

Segnali di ripresa solo con ritorni sopra area 15 euro e ancor più con la rottura dei 15,5 euro, superati i quali ci sarà spazio per un test dei 16 euro.

Saipem è sceso da quota 1,6 euro ed è tornato in area 1,4 euro, segnalando ora un primo ostacolo a 1,52 euro.

Oltre questo livello si guarderà nuovamente ad area 1,6 euro, con proiezione successiva a 1,64 euro.

Cruciale sarà la tenuta di quota 1,4 euro, la cui rottura aprirà le porte a ulteriori ribassi di Saipem verso 1,36 euro prima e 1,32 euro in seguito.

Focus su Azimut e FinecoBank

Cosa può dirci in merito ai recenti movimenti di Azimut e FinecoBank e quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Azimut è passato dai 21,5 euro di agosto ai 20,5 euro attuali e non è da escludere che possa rimbalzare ora, con primo target a 21 euro e obiettivo successivo a 21,5 euro, trampolino di lancio per un allungo a 22 euro.

Al momento però il titolo viaggia intorno ai 20,5 euro, la perdita dei quali favorirà dei cali verso i 20 euro.

FinecoBank ha frenato dagli 11,5 euro e per riprendere quota dovrà superare ora i 12 euro, con proiezioni a 12,5 e a 13 euro.

Vista la rottura al ribasso degli 11,5 euro, il titolo pare candidato ora a mettere sotto pressione gli 11 euro, per poi dirigersi verso area 10,5 euro.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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