Ftse Mib: ribasso non è finito. Banco BPM e Bper, che fare?

Il Ftse Mib è alla ricerca del test dei minimi di marzo, dopo aver rotto un'importante zona supportiva. L'intervista a Stefano Sabetta.

Di seguito riportiamo l’intervista a Stefano Sabetta, Analyst cooperator Ortex, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib è stato oggetto di forti vendite che hanno riportato i corsi più vicini ai minimi dell’anno. Quali scenari ora?

Il Ftse Mib è oggetto di forti vendite con un’aggravante che ci vede esposti in prima linea, a causa dell’innalzamento dello Spread e del sovrappeso dell’Italia sui titoli bancari.

Indice e future in evidente ricerca del test dei minimi di marzo, ma già in penetrazione di una zona supportiva che è compresa tra i 22.200 e i 21.490 punti.

Dal punto di vista delle resistenze abbiamo un ovvio livello da ricoprire a 22.400 punti, oltre al gap down in apertura ieri.

FTSEMIB

Da un punto di vista di analisi intermarket possiamo limitarci al confronto con il principale indice europeo, per il quale si nota un elemento molto importante.

Nell’analisi del time frame daily, notiamo come il Ftse Mib abbia già oltrepassato i minimi del 10 aprile, mentre il Dax è ancora su livelli superiori, seppur in una fase di debolezza. Questo ci permette di affermare che, al momento, siamo tra i principali bersagli dalla speculazione finanziaria che vede nel livello dello spread elevato un punto di debolezza.

I livelli di supporto equivalenti nel Dax sono quindi da individuare nei 13.272 punti prima e nei 12.425 punti successivamente.

La volatilità è tornata su livelli molto sostenuti ed infatti si vedono gli indici Vix E VStoxx rimettersi sopra 30, dopo aver lasciato pensare ad un tentativo di rientro verso valori più contenuti.

Lo scenario ipotizzabile, quindi, è di una continuazione dell’attuale debolezza verso il test di livelli più netti.

La settimana in corso, poi è importante a causa della decisione di politica monetaria della Fed sui tassi, in seguito al dato inflattivo della scorsa ottava sul fronte USA.

Quali indicazioni ci può fornire per Banco BPM e Bper Banca, tra i più bersagliati dai sell nelle ultime sedute?

Nella giornata di ieri entrambi i titoli da lei citati hanno ben reagito nell’intraday a degli importanti livelli supportivi, rispettivamente 2,57 euro per Banco BPM e 1,5960 euro per Bper Banca.

Sono proprio questi livelli ora a costituire lo spartiacque tra la tenuta della generale buona impostazione mostrata fino a mercoledì scorso dai due titoli e la prosecuzione del ribasso.

Soprattutto, quale che siano le cause della violenta discesa, su molte testate finanziarie attribuita ad un piano industriale poco convincente, Bper Banca è ora in mezzo al supporto indicato in precedenza e la resistenza che si è formata la scorsa settimana nell’area 1,86 e 2,00 euro.

In entrambi i casi le strategie che si possono attuare sono quelle di trading sui rimbalzi, una volta individuati i supporti e le resistenze più importanti, riducendo il tempo di permanenza nei titoli stessi.

Cosa può dirci in merito al recente andamento di Azimut e FinecoBank e quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Situazione deteriorata per i due titoli del risparmio gestito che hanno visto, insieme a tutto il listino, una discesa corale.

Su Azimut ci sono delle indicazioni quantitative oltre che di analisi tecnica da tener presente. Concentrandoci sul secondo aspetto, Azimut ha ieri infranto l’importante supportivo a 17,16 euro.

E’ molto probabile, quindi, un’ulteriore accelerazione verso i supporti ancora più in basso in area 15,58 euro. L’accelerazione ha consentito di abbassare i livelli di resistenza che ora si trovano nell’area compresa tra 19,25 e 20,16 euro.

Su Azimut abbiamo un’informazione aggiuntiva. Il titolo è stato di recente interessato dal fondo Blackrock asset management che ha aperto una posizione netta corta dello 0,50%.

Il posizionamento arriva in una fase di deterioramento della struttura tecnica del titolo. Occorrerà monitorare attentamente che non si aprano altri posizionamenti a contribuire all’appesantimento grafico del titolo.

Per il momento è meglio astenersi dall’operatività o preferire ingressi short sui rimbalzi. In ogni caso il recupero delle resistenze indicate farebbe pensare un ritorno dei compratori su Azimut.

Discorso molto simile per FinecoBank, anche se appare leggermente più resiliente di Azimut. Il titolo inizia a penetrare i massimi pandemici, ormai vera e propria area di benchmark, per quasi tutti i titoli dei nostro listino.

FinecoBank potrebbe andarsi a cercare i supporti in area 9,69 euro, zona in cui, molto probabilmente, ci potrebbe essere un rimbalzo.

Dal punto di vista delle resistenze, ovviamente le discese della scorsa settimana hanno creato diversi livelli resistenziali che si faranno sentire in caso di ritorno verso area 11,745 euro.

Anche in questo caso raccomandiamo solo di limitare l’attività sul titolo a rapidi trade con capitale contenuto, in attesa di un ritorno di una maggiore serenità sugli scambi.

Quali sono i titoli che sta seguendo più da vicino in questa fase e a quali consiglia di guardare ora?

Fase molto delicata questa, in cui sarebbe meglio non aprire nuovi posizionamenti.

Riteniamo che questa fase sia più idonea a costruire un portafoglio sulla debolezza, con l’avvertimento che la discesa potrebbe ancora non essere finita. Allora la strategia ottimale a nostro avviso è suddividere in due o tre tranche l’ammontare che si vuole destinare al mercato, con l’intenzione di stratificare l’ingresso.

Un titolo che in questa fase sta mostrando notevole resilienza è Interpump. Il titolo ha disegnato una resistenza a 41,36 euro e anche in questo caso riteniamo che possa andare a cercare e mettere sotto pressione i minimi a 34,30 euro.

La nostra idea, tuttavia, è che Interpump sia già a livelli interessanti per un eventuale primo carico che comunque deve avvenire con molta prudenza.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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