Ftse Mib salirà ancora: fin dove? Meglio Banco BPM o Bper?

Il Ftse Mib ha frenato la sua corsa al rialzo: cosa aspettarsi fino ai meeting di Fed e BCE?

Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Filippo Diodovich, strategist di IG, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’attuale situazione dei mercati e sulle prospettive nel breve.

I mercati azionari hanno spiccato il volo dopo le ultime indicazioni arrivate da Powell sulle prossime mosse della Fed. C’è spazio per un rally di Natale?

Le parole del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, sono state sicuramente favorevoli per i mercati azionari, perché confermano che la FED è pronta a rallentare il ritmo di incremento dei tassi di interesse.

Nella prossima riunione del 13/14 dicembre, la commissione operativa della FED, il FOMC, aumenterà il costo del denaro di “soli” 50 punti base, portando i tassi nel nuovo range al 4,25%-4,50%.

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Rimane, invece, un grosso punto interrogativo sulle prossime mosse che la BCE annuncerà nella prossima riunione del 15 dicembre.

Mercati azionari: occhi puntati su Fed e BCE

Tra gli investitori vi sono forti dubbi su quale posizionamento avrà il Governing Council di Francoforte sull’aumento dei tassi di interesse (incremento di 50 o 75 punti base).

I dati macroeconomici hanno suggerito un lieve rallentamento delle pressioni inflazionistiche, eccetto in Italia, che potrebbe spingere per una misura più soft.

I banchieri centrali falchi del Nord Europa però non vogliono ancora cambiare rotta. L’appuntamento del 15 dicembre con la BCE sarà fondamentale per capire i prossimi trend degli indici europei.

Le nostre prospettive sui mercati sono fissate per un prolungamento della tendenza rialzista nelle prossime due settimane e qualche correzione nell’ultima parte dell’anno sulla scia delle decisioni di politica monetaria di FED e BCE.

Ftse Mib: quali scenari?

Il Ftse Mib continua a navigare nei pressi dei massimi di periodo. Quali i possibili scenari nel breve?

Il grande rally evidenziato dal Ftse Mib tra ottobre e novembre ha perso gran parte della propria spinta rialzista.

Nel breve manteniamo le nostre prospettive di crescita almeno fino alle riunioni delle banche centrali, Federal Reserve e BCE, del 14/15 dicembre.

Da un punto di vista tecnico servirà il break-out rialzista della resistenza in area 24.915 per rilanciare il trend di crescita e proiettare i prezzi del Ftse Mib verso obiettivi long ipotizzabili a 25.496 punti, picco di fine marzo.

Attenzione ai primi segnali di debolezza, come la divergenza tra l’andamento dei corsi dell’indice e quello dell’oscillatore RSI.

Ulteriori conferme negative giungeranno con il cedimento dei 24.184 punti, preludio per un possibile calo verso i 23.625 punti.

Meglio Banco BPM o Bper?

Cosa può dirci in merito ai recenti movimenti di Banco BPM e Bper Banca e quali strategie ci può suggerire per entrambi?

L’andamento di Banco BPM e Bper Banca è molto simile. Banco BPM ha mostrato a nostro avviso performance più consistenti e continue, mentre BPER Banca ha evidenziato forte volatilità con oscillazioni ben più elevate di quelle del suo competitor.

Sostanzialmente i due titoli da un punto di vista grafico si equivalgono. Manteniamo una preferenza su Banco BPM perché crediamo che esistano nel corso del prossimo anno nuovi spunti verso l’alto, legati a possibili operazioni straordinarie, ovvero fusioni e acquisizioni.

Banco BPM è infatti il target ideale per una fusione a livello nazionale, ma anche a livello europeo, escludiamo però il matrimonio con Banca Mps già bocciato dal CEO Castagna.

Da un punto di vista grafico, le correzioni di entrambi i titoli evidenziate nelle ultime sedute sono fisiologiche dopo due mesi di forti rialzi. Per entrambi la nostra view è ampiamente rialzista.

Crediamo che per Banco BPM il superamento di 3,30 euro possa essere la condizione per tornare verso 3,40 euro e mettere nel mirino il prossimo target a 3,60 euro.

Primo supporto significativo posizionato a 3 euro. Per BPER Banca invece riteniamo che le resistenze siano situate a 1,98 euro e i supporti a 1,82 euro.

Focus su Spread e BTP

Spread e BTP continuano a mostrare segnali di distensione. Cosa aspettarsi nel breve?

Il Governo Meloni nel primo mese di insediamento ha sostenuto soluzioni continuative rispetto al precedente esecutivo Draghi.

Non ci sono state quindi tensioni su un possibile ampliamento della spesa governativa o su un forte taglio delle entrate fiscali.

La stessa BCE non ha ancora introdotto il piano di quantitative tightening ovvero di riduzione del portafoglio di asset che ha in bilancio (in particolar modo Btp) e quindi almeno dalla parte di Francoforte non sono arrivate tensioni.

Il mercato obbligazionario vive quindi in un momento di quiete che a nostro avviso sarà tuttavia temporanea.

Le tensioni arriveranno secondo noi prima dall’Europa. Nel primo semestre del prossimo anno inizierà il cosiddetto piano di QT, ovvero di riduzione della liquidità, e il nostro mercato obbligazionario sarà il primo ad essere colpito.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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