Con una dichiarazione dei ministri degli esteri dei paesi membri del G7, è stata resa nota la decisione di fissare un tetto massimo al prezzo del petrolio proveniente dalla Russia.
Secondo alcuni funzionari citati dal Financial times, la decisione dovrebbe avere un doppio effetto, da un lato attenuare la pressione nel mercato energetico, e dunque, frenare la crescente inflazione che sta interessando l’Unione Europea, dall’altro, limitare le entrate russe, così da porre un freno alla capacità della federazione russa nel finanziare la guerra di aggressione ai danni dell’Ucraina.
Tetto massimo entro dicembre
L’approvazione da parte dei paesi del G7 dà ora il via alle negoziazioni, al fine di stabilire il tetto massimo effettivo. Al momento non è stato ancora fissato un tetto al petrolio russo, ma è previsto che la manovra verrà attuata al massimo entro dicembre e verrà deciso da coloro che prenderanno parte ai negoziati. Nelle trattative saranno presenti anche paesi non membri del G7.
Le ragioni belliche
Limitare il prezzo del petrolio, per gli USA, significa stringere ulteriormente la cinghia dell’economia russa, già profondamente scossa dalle varie sanzioni attuate negli ultimi mesi.
Colpire l’economia russa è uno degli obiettivi principali del cap al petrolio russo. Secondo gli USA infatti, limitando le entrate russe, la federazione avrà una minore capacità di finanziare la sua guerra di aggressione.
Le ragioni economiche
Sempre nella nota congiunta dei ministri, si fa presente che oltre agli obiettivi strategici, la riduzione del prezzo del petrolio russo è un tema centrale anche e soprattutto sul piano economico. Ridurre il prezzo del greggio significa contrastare la pressione sul mercato energetico e di conseguenza contenere l’inflazione che, negli ultimi mesi, soprattutto in Europa, ha raggiunto livelli record, superando il 9%.
Fissando un tetto al prezzo del petrolio russo, hanno sottolineano i ministri, sarà inevitabile una riduzione del costo globale dell’energia.
Come verrà fissato il prezzo
Come anticipato, il tetto al prezzo del petrolio verrà fissato nelle prossime riunioni della coalizione, composta dai membri del G7, i paesi dell’UE ed altri paesi che decideranno di aderire alla coalizione.
Il prezzo sarà fissato in funzione di una serie di parametri tecnici e, una volta fissato, dovrà essere attuato individualmente, da tutti i membri della coalizione.
La proposta
La prima istanza per fissare un cap al petrolio russo è giunta già ad Aprile, nei primi mesi del conflitto in Ucraina, su proposta degli Stati Uniti.
L’intento iniziale della proposta era quello di colpire l’economia russa, tuttavia, nei mesi successivi, l’ipotesi è stata accantonata per via dello scetticismo di alcuni membri dell’UE sull’effettiva possibilità di riuscita. Scetticismo che ora è stato superato.
Superati gli ostacoli e gli scetticismi, il G7 ha ora dato il via libera per fissare un tetto al petrolio russo.
L’iniziativa, sottolineano i ministri degli esteri, sarà incentrata su una serie di incentivi per gli importatori che cercheranno copertura assicurativa e servizi di spedizione da società con sede nei paesi del G7, dell’Unione Europea, e ovviamente, la condizione necessaria per poter accedere a questi incentivi, che verranno negoziati e definiti nei prossimi mesi, è il rispetto del tetto massimo al prezzo del petrolio che verrà fissato nelle prossime riunioni.