Pirelli giù dopo le novità da Michelin e Nokian

Pirelli ieri ha chiuso in calo dopo che Michelin e Nokian hanno reso noto che abbandoneranno la Russia. Cosa farà il gruppo italiano?

Chiusura negativa ieri per Pirelli che è tornato a perder terreno dopo il recupero della vigilia.

Pirelli in calo dopo il rimbalzo di martedì

Il titolo ha guadagnato quasi un punto percentuale martedì, ma ieri ha visto un ritorno delle vendite. A fine seduta Pirelli si è fermato a 4,022 euro, con un ribasso dell’1,49% e oltre 1 milione di azioni passate di mano, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a quasi 1,9 milioni.

Pirelli: Michelin abbandona la Russia

Il titolo ha perso quota dopo che martedì mattina Michelin ha annunciato che entro fine anno trasferirà le attività russe al management, poiché nell’attuale contesto è tecnicamente impossibile riprendere la produzione, soprattutto per i problemi di approvvigionamento.

In Russia Michelin ha 1.000 dipendenti, pari a meno dell’1% del totale, una capacità annua di 1,5-2 milioni di pneumatici, principalmente per auto, l’1% del totale, generando il 2% delle vendite del gruppo.

L’esposizione a livello di asset è stimata in circa 250 milioni di euro, che gli analisti di Equita SIM ritengono possa essere l’entità degli accantonamenti.

Il deconsolidamento di tale attività non inciderebbe sulle guidance 2022 che gli esperti ritengono raggiungibili escludendo questi effetti non ricorrenti.

Nokina avvia uscita controllata dal mercato russo

Nel pomeriggio di martedì, a sorpresa anche Nokian ha annunciato di aver avviato un’uscita controllata dal mercato russo, con l’obiettivo di concentrarsi in altri mercati.

Gli analisti ritengono che possano aver pesato considerazioni geopolitiche legate alla Finlandia.

Da segnalare che sono previste svalutazioni per circa 300 milioni di euro nel secondo trimestre di quest’anno.

In Russia Nokian ha 1.600 dipendenti, un terzo del totale, una capacità annua di 17 milioni di pneumatici e genera il 20% del fatturato con margini che stimiamo superiori alla media.

Come conseguenza Nokian è fortemente ridimensionata, riducendo la capacità produttiva da 23 a soli 6 milioni, (di cui 5 in Finlandia e 1 negli Stati Uniti in fase di ramp-up, lasciando ai concorrenti una fetta del mercato europeo che Equita SIM stima in oltre 500 milioni di euro e diventando un potenziale target.

Pirelli resterà in Russia. E se cambiasse idea?

Gli analisti della SIM milanese ricordano che Pirelli ha sempre negato problemi di approvvigionamento per gli impianti russi e nelle ultime occasioni ufficiali ha confermato di voler continuare l’attività.

Se Pirelli dovesse prendere la stessa decisione, gli analisti stimano una riduzione del 4% sul loro target perché perderebbe il 3% di fatturato/EBIT, lascerebbe 70 milioni di euro di debito netto, ma dovrebbe aumentare i capex per ripristinare la capacità.

Secondo la SIM milanese si tratta di rischi in buona parte già scontati dal mercato, motivo per cui su Pirelli è confermata la raccomandazione “buy”, con un prezzo obiettivo a 6,2 euro.  

Redazione Trend-online.com
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