Poste Italiane e banche: novità per cessione credito bonus

Poste Italiane ancora giù: focus sul nuovo DL per sbloccare il processo di cessione del credito dei bonus edilizi. Viene meno un rischio chiave.

A Piazza Affari si appesantisce strada facendo il bilancio di Poste Italiane che segue sostanzialmente l’andamento del Ftse Mib, mostrando un po’ più di debolezza relativa.

Poste Italiane in calo anche oggi

Il titolo aveva chiuso la sessione di venerdì scorso con un calo di quasi un punto percentuale, complici le prese di profitto dopo tre rialzi di fila.

Poste Italiane oggi ha avviato gli scambi in positivo, salvo poi avviare un movimento a passo di gambero che lo ha portato a virare in negativo.

Negli ultimi minuti il titolo si presenta a 10,88 euro, a ridosso dei minimi intraday, con un calo del’1,4% e e circa 900mila azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 2,35 milioni.

Poste Italiane: nuovo DL per sblocco cessione credito bonus edilizi

Poste Italiane finisce sotto la lente dopo che il Governo ha approvato un nuovo Decreto Legge relativo al mercato dei crediti fiscali per operazioni edilizie, pari a 38 miliardi di euro nel 2021, di cui 2,3 miliardi sotto sequestro secondo quanto si apprende dall’Agenzia delle Entrate.

Il nuovo decreto legge prevede un massimo di tre cessioni per i crediti fiscali relativi a bonus edilizi, purché il compratore sia un soggetto vigilato appartenente ad un gruppo bancario o una impresa di assicurazione. Viene così modificato il DL del 27/1/2022, cosiddetto Sostegni- ter, che aveva previsto una sola cessione.

Il nuovo DL prevede che il credito d’imposta non potrà più essere frazionato e sarà tracciabile tramite l’attribuzione di un codice univoco.

Sono altresì previste misure sanzionatorie per il tecnico abilitato che nelle asseverazioni esponga informazioni false: reclusione da 2 a 5 anni e multa da 50mila a 100mila euro.

L’utilizzo dei crediti di imposta oggetto di sequestro è solo temporaneamente sospeso durante il provvedimento cautelare e riprende dopo il suo termine, allungando quindi la durata complessiva del tempo per l’utilizzo del credito.

Poste Italiane: con nuovo DL scompare un rischio chiave

In conclusione gli analisti di Equita SIM ritengono che per Poste Italiane il nuovo decreto legge elimini il rischio svalutazione per il mancato utilizzo dei crediti sequestrati, in assenza del quale poteva esserci il rischio di perdere una annualità del credito se il sequestro fosse durato oltre i 12 mesi.

Gli analisti della SIM milanese ricordano infine la norma sempre valida del decreto Rilancio, il DL 34-2020, e la circolare 24-2020 dell’Agenzia delle Entrate, che riconoscono comunque la validità del credito giudicato poi inesistente per il cessionario che lo compra rispettivamente senza concorrere alla violazione originaria e in buona fede.

Gli esperti ritengono si applichi al caso di Poste Italiane che acquista crediti solo dopo che questi sono registrati presso l’agenzia delle entrate nel cassetto fiscale del cedente.

Buone notizie anche per le banche: focus su Banco BPM

La SIM milanese valuta la notizia positivamente anche per il settore bancario.

Anche se ad oggi la contribuzione derivante dall’acquisizione dei crediti fiscali sul net interest income è marginale, è una leva che le banche stanno iniziando ad utilizzare.

Banco BPM, ad esempio, ha previsto un’espansione dei volumi fino a 3,5 miliardi di euro entro la fine del 2023, con un contributo sul net interest income stimato in 315 milioni di euro in 5/10 anni.

Non cambia intanto la view di Equita SIM che su Poste Italiane mantiene invariata la raccomandazione “buy”, con un prezzo obiettivo a 14 euro.  

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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