Unicredit crolla più di tutti: perchè? Possibili sorprese

Unicredit rotola sul Ftse Mib con un affondo a due cifre, in calo per la settima seduta di fila. La guerra può avere risvolti positivi: analisti dicono buy.

Una seduta a dir poco disastrosa per Unicredit che oggi indossa la maglia nera non solo nel settore bancario, ma nell’intero paniere delle blue chips.

Unicredit affonda sul Ftse Mib: ribasso a due cifre

Il titolo, dopo aver chiuso la seduta di ieri con un calo di quasi mezzo punto percentuali oggi scende per la settima giornata di fila e lo fa con un pesante sell-off.

Negli ultimi minuti Unicredit, che è stato già sospeso per eccesso di ribasso, si presenta a 12,278 euro, con un crollo del 12,35% alimentato da forti volumi di scambio, visto che fino a ora sono passate di mano oltre 35 milioni di azioni, già al di sopra della media degli ultimi 30 giorni pari a circa 21 milioni.

Unicredit poco aiutato dallo Spread. Lieve recupero per i BTP

Il titolo non è certo aiutato dalle indicazioni contrastate che arrivano dal mercato obbligazionario, dove lo Spread BTP-Bund sale del 2,5% a 176,6 punti base, mentre i BTP mostrano qualche segnale di distensione, tanto che il rendimento del decennale cala dello 0,37% all’1,907%.

Unicredit: panic selling con la guerra. L’esposizione alla Russia

Unicredit intanto sta pagando davvero caso lo scoppio della guerra che la Russia ha avviato la scorsa notte contro l’Ucraina, evento che sta seminando il panico sui mercati finanziario.

Il titolo bancario quotato nel paniere delle blue chips accusa però un colpo ben più ampio di quello del Ftse Mib, rispetto al quale perde più del doppio, per via dell’esposizione del gruppo alla Russia.

Gli analisti di Citi ricordano che Unicredit è presen nel paese guidato da Putin con la controllata AO Unicredit Bank che conta 103 filiai e 2 milioni di clienti.

La banca USA ricorda che l’istituto di credito guidato da Orcel il mese scorso si è ritirato dalla partita per la possibile acquisizione della russa Otkritie Bank che avrebbe aumentato l’esposizione in Russia.

Quest’ultima al momento per Unicredit è pari a 14,2 miliardi di euro, circa il 2,6% dell’esposizione creditizia a livello di gruppo, mentre si attestano al 3% gli RWA, pari a 9,4 miliardi di euro.

Guardando al 2021, la banca guidata da Orcel ha realizzato in russia un utile netto di 180 milioni di euro e ricavi per 513 milioni, pari rispettivamente al 4,6% e al 2,9% a livello di gruppo.

Unicredit rassicura sulla sua esposizione alla Russia

Unicredit intanto in mattinata ha provato in qualche modo a rassicurare mercato e investitori con alcune dichiarazioni via mail sulla sua esposizione alla Russia.

La banca ha scritto: “La nostra rete in Russia conta per circa il 3% dei ricavi del gruppo e del capitale allocato. Tutte le esposizioni sono altamente coperte: la copertura sulle non-performing exposures è salita all’84%. Il bilancio della nostra controllata è molto liquido e autofinanziato”.

Unicredit: i possibili effetti indiretti della guerra

Questo però non è servito in alcun modo ad allentare le tensioni su Unicredit che continua a rotolare a Piazza Affari.  Da non dimenticare, come spiegato da Citi, che l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia non comporta solo dei rischi per le società presenti nel Paese sovietico, ma espone anche ad effetti indiretti che potrebbero avere risvolti positivi per le banche. 

Gli analisti spiegano infatti che la guerra tra Russia e Ucraina farà aumentare ancora i prezzi del petrolio e in generale delle materie prime, con un conseguente rialzo dell’inflazione.

Questo porterà la BCE ad assumere una posizione più aggressiva sul fronte dei tassi, con possibili aumenti degli stessi anche prima del previsto.

Come è noto tassi più alti vanno a vantaggio della redditività delle banche, motivo per cui gli analisti mantengono un sovrappeso sul settore a livello europeo.

Unicredit: Deutsche Bank dice buy e alza il target

Proprio oggi i colleghi di Deutsche Bank hanno evidenziato che Unicredit è una delle banche più sensibili a un contesto di tassi crescenti.

In previsione di un eventuale rialzo del costo del denaro, gli analisti hanno rivisto le stime e i target price delle banche italiane.

Nel caso di Unicredit è stata confermata la raccomandazione “buy”, con un prezzo obiettivo alzato da 17 a 18 euro, valore che implica un potenziale di upside di circa il 48% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.        

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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