Dimissioni

Mario Draghi ha annunciato che in serata si recherà dal Capo dello Stato per rassegnare le proprie dimissioni.

Ho sbagliato le previsioni, almeno per il momento, naturalmente le cose possono cambiare anche nel volgere delle prossime ore, comunque al momento Mario Draghi ha annunciato che in serata si recherà dal Capo dello Stato per rassegnare le proprie dimissioni.

Cosa è accaduto al Senato, semplicemente che il Movimento Cinque Stelle non si è presentato al voto, il Decreto Aiuti naturalmente è passato ugualmente, ma Draghi aveva già preannunciato che senza il Movimento il Governo non sarebbe esistito e così pare che abbia mantenuto la promessa.

Ripeto occorrerà capire cosa accadrà nelle prossime ore, perché al solito i 5 Stelle sono stati più che ambigui.

La capogruppo al Senato del Movimento, tal Mariolina Castellone, ha infatti annunciato che i 5 Stelle non avrebbero partecipato al voto di fiducia sul Decreto Aiuti, ma che comunque questa decisione non inficiava la continuazione dell’esperienza governativa.

In pratica ha fatto capire che se Draghi avesse richiesto la fiducia alle Camere per capire se poteva contare sulla stessa maggioranza il Movimento 5 Stelle avrebbe votato a favore.

Mi dite, ma che storia è mai questa?

Sì, in effetti può risultare ridicola, forse è la riesumazione del mai dimenticato Governo della non sfiducia di andreottiana memoria. Non è proprio così, ma insomma qualcosa che gli assomiglia.

Ebbene, sapete qual è il mio pensiero? Può sembrarvi paradossale, ma se ci pensate bene è proprio così, a decretare questa crisi di Governo è stato Luigi Di Maio.

Ma come, mi direte, se Di Maio si è staccato dal Movimento 5 Stelle proprio per salvare questo Governo, almeno così lui ce l’ha venduta!.

Si certo così ci è stata venduta ed io non ho detto che Di Maio è uscito dal Movimento per far cadere il Governo, lui è uscito dal Movimento per salvare non solo l’attuale poltrona sulla quale siede, ma per avere la certezza di essere rieletto in una maniera o nell’altra, nelle prossime elezioni.

Tuttavia la sua decisione di uscire dal Movimento e creare un’area di centro con personaggi veramente imbarazzanti, nei fatti cosa ha creato? Occorre ragionare sull’attuale situazione politica.

Prendiamo in esame solo i maggiori partiti e facciamo i raffronti rispetto alle ultime elezioni quelle del 2018. 

Il Pd mantiene i suoi voti o meglio la sua percentuale di votanti, a perdere voti è la Lega, ma non moltissimi perché ricordiamo che nel 2018 la Lega ebbe un ottimo successo ma non raggiunse nemmeno il 18%, comunque i voti che perde la Lega sappiamo a chi vanno, ossia a Fratelli d’Italia, sempre a Fratelli d’Italia vanno anche i voti che perderà Forza Italia.

Ma la questione fondamentale è cosa è accaduto al Movimento 5 Stelle che aveva avuto più del 33% dei voti.

Il Movimento è letteralmente esploso, dapprima se ne sono andati singoli componenti come Paragone, Martelli ed altri, che possiamo dire siano stati i primi a prendere seriamente le distanze dal Movimento accusato di tradire il programma elettorale.

Il grosso però è avvenuto con la scissione avvenuta al termine del Conte due. Con l’arrivo di Draghi ci fu una scissione importante che diede vita al gruppo denominato L’alternativa c’è.

Anche questo gruppo di fuorusciti nonostante avessero l’onta di aver dato la fiducia e votato leggi più che imbarazzanti nei due Governi Conte, tuttavia con la mancata fiducia al Governo Draghi L’Alternativa c’è ha cercato di farsi una nuova verginità.

Siamo quasi ai giorni nostri, Di Maio dichiara che all’interno del Movimento c’è chi agisce per far cadere il Governo, e per lui tutto ciò sarebbe una vera iattura, anzi di più, un dramma per il Paese, quindi esce con una sessantina di parlamentari fondando Insieme per il Futuro.

Ed ecco come vi dicevo che è questa mossa di Di Maio che indirettamente spinge coloro che sono rimasti all’interno del Governo in un vicolo cieco, da un lato non sono i duri e puri che vengono ormai identificati con coloro che sono all’interno di Alternativa c’è, dall’altro non sono i moderati governisti che vengono identificati con coloro che sono entrati a far parte di Insieme per il futuro.

Quindi questo gruppo di Parlamentari che altro non sono che “cio’ che rimane del Movimento 5 Stelle” come possono essere identificati?

Non fatemi dire parole che potrebbero essere ritenute ingiuriose, ma insomma per essere educati potremmo chiamarli … le scorie, cioè un residuo.

In politica vengono definiti utili … avete capito, ossia coloro che vengono utilizzati per fare un lavoro che tuttavia porterà benefici ad altri.

Torno alla mia tesi che l’attuale crisi di Governo sia stata innescata dalla scissione provocata da Di Maio, naturalmente a sua insaputa, cioè Di Maio non ha capito che uscendo dal Movimento si sarebbe arrivati alla crisi di Governo.

Lui voleva utilizzare questi Parlamentari rimasti nel Movimento come suoi Utili … avete capito.

Cioè Di Maio credeva che questi avrebbero continuato a votare a favore del Governo, quindi portato il Paese alla scadenza naturale se non oltre per il voto, ma di fatto a beneficiarne sarebbe stato lui ed il suo gruppo che come ho detto viene identificato come un gruppo moderato di centro e governista.

Insomma con l’uscita di Di Maio e la nascita di Insieme per il Futuro ciò che rimaneva del Movimento 5 Stelle non era né carne né pesce, non erano i grillini puri identificati con coloro che sono entrati a far parte di Alternativa c’è, e non erano i grillini moderati identificati con coloro che sono entrati a far parte di Insieme per il Futuro.

Di fatto erano gli Utili … insomma quelli che ho definito come scorie destinati a tornare nell’anonimato al termine di questa legislatura, non avendo di fatto alcuna possibilità di essere rieletti, fra l’altro per una legge da loro voluta e della quale andavano fieri, ossia quella sulla drastica riduzione dei parlamentari.

Il tafazzismo in Italia è sempre di gran moda.

Certamente il colpo di coda che hanno avuto oggi, non votando contro, ma non presentandosi in aula non li riabilita, queste sono persone che, certo rimarchiamolo e diciamolo ad alta voce, sono persone che assieme a tutti gli altri partiti hanno votato le peggiori nefandezze che siano mai state approvate da un Parlamento italiano.

Tutti coloro che infatti hanno dato la fiducia al Governo Draghi si sono resi responsabili delle peggiori infamie avendo votato leggi liberticide, e macchiandosi così di un’onta indelebile.

Quando un qualsiasi parlamentare che ha dato la sua fiducia al Governo Draghi si presenterà in pubblico a parlare lo si potrà sempre zittire ricordandogli cosa ha avuto il coraggio di votare.

Naturalmente tutto questo baillame può finire in una bolla di sapone, visto che Mattarella ritengo che rimanderà  Draghi alle Camere e, per quanto detto, potrebbe avere nuovamente la fiducia, la nostra politica ormai ha raggiunto un’indecenza tale che tutto è possibile.  

Mi direte, ma non è possibile! Ma non si vergognano?

Evidentemente … NO! Non conoscono la vergogna.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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