Guerra in Ucraina: USA attivano la massima allerta militare!

Il protocollo di emergenza militare USA denominato Defcon 2 non si utilizzava più dal 1962. Il che è tutto dire. E' massima allerta nucleare!

Il nervosismo che intercorre tra la Russia e la NATO rimane palpabile, specie da quando Mosca ha mostrato i muscoli e sfoderato l’arsenale nucleare come fosse il lussuoso yacht di un oligarca qualunque, tra i pochi che stanno restando fedeli a Putin.

Questo modo di fare ovviamente, oltre a non piacere, ha incrementato lo stato di allerta anche negli USA.

Sergej Evgen’evič Naryškin, ex presidente della Duma e ad oggi capo del Servizio di Intelligence russo, fedelissimo a Putin, già diversi giorni fa ha esordito con:

Non è un revival della Guerra Fredda, il paragone non è azzeccato. Mentre i precedenti conflitti con l’Occidente si sono consumati a debita distanza dai nostri confini, ora giochiamo in casa.

E anche in questa affermazione, i più attenti non si sono lasciati sfuggire un’allusione all’armamento nucleare, come riporta analisidifesa.it

Non si è fatto attendere l’eco del viceministro della difesa Alexander Grushko:

Non ci sono rassicurazioni sulla totale assenza di incidenti, e sul fatto che questi infortunipossano ripetersi in ordine crescente.

Più inequivocabile ancora il diplomatico e ministro degli esteri  Serghei Lavrov:

Terza Guerra Mondiale? Si, e si giocherebbe tutta sull’uso del nucleare.

NATO avvisata, mezza salvata.

In sintesi: il paragone non calza perchè dalla Guerra Fredda l’ex Unione Sovietica è uscita con la coda tra le gambe, adesso siamo nel pieno del nostro potenziale bellico perciò quello che potrebbe accadere sarà di molto peggiore rispetto a ciò che è accaduto in precedenza.

A seguito di queste concitate esternazioni, gli usa avrebbero elevato man mano il codice di allarme nucleare a DEFCON 2, che si riferisce al rischio di una guerra nucleare all’orizzonte, con prossimità di giorni o di ore.

Nell’ambito del pattugliamento aereo di deterrenza di competenza NATO, già il 4 marzo si era saputo che i 4 Boeing B-52H Stratofortress, giunti alla base inglese a Fairford, da diverso tempo stavano sorvolando l’Ucraina e i Paesi limitrofi, nel corso di esercitazioni in comune con la Romania e la Germania. 

Ora, che questa fissazione collettiva per il nucleare sia un abile bluff propagandistico di Putin è stato detto e ridetto, ma anche l’invasione sul territorio ucraino, in qualche modo, era stato definito tale.

In questo articolo non vogliamo soffermarci sui modi in cui l’uso della parola “nucleare” entra a far parte di uno schema propagandistico collaudato (terrore, deterrenza, mentenimento dello status quo), come già fatto in precedenza.

Secondo Putin, la dichiarazione mendace secondo la quale l’Ucraina disporrebbe di armamenti nucleari è una delle varie motivazioni che hanno innescato la guerra.

leggiamo si it.blastingnews.com

Il punto è: se dovesse accadere, la NATO come sarebbe pronta a rispondere?

Che cos’è DEFCON 2

La minaccia di Putin ha già dei precedenti storici e aveva già proclamato pubblicamente il suo Paese come “potenza nucleare ineguagliabile”. Nel corso della stessa occasione, il 24 febbraio 2022, aveva intimato alla NATO che se si fosse intromessa, avrebbe assistito a conseguenze mai verificatesi prima.

La Russia ha un protocollo d’allarme militare i cui criteri restano segreti, ma la numerazione secondo fonti desecretate parrebbe (ma non è certo) ricondurli al numero di 4 codici totali.

Per quanto riguarda invece gli States, DEFCON individua in una scala numerica decrescente lo stato d’allarme militare riferibile a una specifica situazione.

Ad esempio Defcon 5 comunica il livello d’allerta pari a zero, relativo quindi a una condizione di armonia e pace.

Defcon 1 è quello più grave, altrimenti detto “allarme nero” e segnala l’inizio certo di un conflitto nucleare.

Ora è stato attivato il protocollo Defcon 2, l’equivalente di un allarme rosso, che non dà per scontato il conflitto di tal genere ma lo reputa possibile, e dunque si attiva una catena di protocolli collaterali di risposta e intervento.

Mentre Defcon 1 non è mai stato attivato, l’ultima volta in cui gli USA si sono dichiarati in fase Defcon 2 risale al lancio dei missili di Cuba, quindi all’anno 1962.

Che è un po’ tutto dire.

Quando si arriva a chiamare in causa il Defcon 2, quindi, la rapidità delle azioni militari è concepita appena una tacca sotto al suo massimo potenziale. Ciò significa che tutte le forze di difesa di ogni categoria vengono rese in grado di agire nell’arco di un pugno di ore. Quasi in tempo reale. 

La NATO vuole evitare la guerra con la Russia

La verità è che nonostante la feroce efferatezza con cui la Russia ha aggredito l’Ucraina, essa non è un membro facente parte della NATO, pertanto le risposte fin’ora sono state estremamente prudenti.

Sanzioni, esportazioni di armi da altri paesi, sono stati dei deterrenti dovuti, adeguati solo in parte, che rischiano di rivelarsi un boomerang per gli stati dell’Alleanza Atlantica (e a livello economico, lo SWIFT si è già dimostrato un arma a doppio taglio).

La cessione di armi da parte di germania, Italia, Francia &co. ha suscitato enormi polemiche.

Pur nel tentativo di salvaguardare l’Ucraina, da subito la posizione NATO era quella di non fare il passo più lungo della gamba per poi doversi trovare a rispondere al lancio di bombe nucleari che giocoforza avrebbero devastato non un solo Paese, ma tutti i Paesi.

Di conseguenza il presidente ucraino Zelensky ha lanciato provocazioni con malcelato astio la stessa NATO:

Con la consapevoleza dei bombardamenti quotidiani su ospedali e civili, la NATO ha arbitrariamente optato per la non azione, rendendosi complice dei misfatti russi sia per l’assenza dimostarta che per il rifiuto di dichiarare una no-fly zone. Se non ci sarà, le vittime saranno milioni.

come riporta tg24.sky.it

Il capo della NATO, Jens Stoltenberg, ha ribattuto che l’Alleanza vuole a tutti i costi tentare di evitare il conflitto diretto con il Cremlino e di essere sfavorevole per questo motivo alla no fly zone.

La volontà della NATO non è dunque quella di alimentare il conflitto ma di trovare i modi e i tempi per ripristinare la pace. 

Appello della NATO a Putin

Ciò che la Nato ha chiesto a Putin è di ritrovare sè stesso nella diplomazia.

Di ritirare le truppe, di cercare nuvi negoziati e accordi, al fine di porre un limite a questa assurda carneficina.

Nel frattempo, oggi, nel corso del diciottesimo giorno ufficiale di guerra, è stato ammazzato un giornalista americano, Brent Renaud, del New York Times.

Leopoli è tenuta sotto scacco dalle truppe russe, i bombardamenti su Yavoriv hanno provocato almeno altri 30 decessi e tutti gli appelli rimangono appesi nel vuoto. Inascoltati.

Nella capitale russa e in tutto il territorio le manifestazioni anti-Putin e anti-guerra non si contano, così come gli arresti dei civili intenti a palesare il proprio dissenso verso l’autocrate.

Tentare ancora la strada della diplomazia, in queste condizioni, sembra ottuso, eppure pur di evitare che la minaccia nucleare diventi un’oscenità reale, si cerca ancora di avere un dialogo con chi dimostra di non avere orecchie per udire.

Mosca viola i protocolli per la sicurezza nucleare

Il protocollo Defcon 2, alla fine della fiera, sembra ben più che motivato.

Il ministro dell’Energia americano, Jennifer Granholm ha dichiarato:

Siamo in apprensione per la sconsideratezza della violazione delle norme di sicurezza nucleare da parte dei russi a Kiev. Bisogna fermarli! 

come riportato su ilsole24.com

La pace europea sta somigliando sempre di più a un pallido miraggio.

Resta indimenticata la ressa all’interno del reattore del centro studi per il nucleare di Zaporizhzhia, dal quale non si sono verificate catastrofi perchè l’obiettivo del bombardamento era spento per manutenzione, ma si è volutamente sfiorata la tragedia a scopo intimidatorio.

Peraltro, il portavoce del Cremlino all’Onu, Vazily Nebenzya, intervenendo alla riunione d’emergenza, ha avuto l’ardire di affermare che quell’attacco non era opera delle truppe russe, ma di mistificatori ucraini, fautori di un terrorismo interno a cui l’Ucraina ci avrebbe abituati.

Dove sta la realtà e dove sta la menzogna?

Chi spara sugli ospedali e sui civili in transito nei corridoi umanitari conserva ancora un minimo di credibilità, per quanto il terrirismo interno ucraino sia una realtà storica assodata?

In questo clima di rimbalzi e menzogne non stupisce affatto che gli USA si siano premuniti di protocolli dimenticati da sessant’anni.

Il rischio nucleare in Ucraina

Desta preoccupazione anche l’affermazione di Petro Kotin, presidente di Energoatom e ingegnere nucleare:

“Sulla normalità e la regolarità dei livelli di radioattività a Chernobyl, non so come esprimermi.”

Il sito è blindato, un luogo morto. Se non siamo ancora nell’allarme radiazioni è solo perchè l’ex centrale è alimentata a Diesel, e non con l’elettricità, i cui collegamenti sono stati troncati dalle truppe russe.

Chernobyl è stata occupata in modo sinistro fin dagli albori del conflitto, e a parte l’intento intimidatorio verso il resto del mondo e la volontà di interromper le linee elettriche, non è ben chiaro cosa i russi fossero andati a farci esattamente.

Che siamo una razza a rischio però, è ormai un dato di fatto.

Se non si troverà un compromesso tra le parti, Defcon 2 sarà una realtà che uscirà dai protocolli per abbatersi sulle nostre vite assieme a un fiume di esalazioni nocive che distruggeranno le persone, l’ambiente, dando forse il colpo di grazia che il nostro povero e stanco pianeta sta aspettando.

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