Russia bomba atomica: USA e 8 paesi che hanno armi nucleari

Un'infarinatura di diritto internazionale sulla liceità dell'uso (o della minaccia) di ordigni nucleari e le posizioni dei 9 stati che li detengono.

Partiamo da un presupposto Putin non è impazzito, come molti dei suoi detrattori sostengono. Le sue azioni e il modo in cui le esprime lasciano evincere una razionalità feroce, tattica, calcollata al millimetro.

Lo spettro della bomba atomica aleggia nell’aria, non ci resta che sperare si tratti di uno spauracchio volto ad ammansire gli avversari.

Tutto ciò che attualmente si può sapere sulla bomba atomica, in termini di funzionamento, è scritto nel protocollo FAB, acronimo che sta per Fast Atom Bombardment e riguarda strettamente ciò che i fisici definiscono come “Scienza e tecnologia della separazione”.

Si tratta di un sistema per ionizzare, ovvero permettere a un atomo di liberare o catturare elettroni, portandolo dal fatto di avere una carica elettrica neutra al diventare uno ione, in questo caso polarizzato, e caduco e volatile a livello termico.

I campioni così ottenuti vengono sciolti in un materiale non labile (ad esempio il glicerolo) che è appunto il vettore FAB. Per chi volesse una spiegazione più dettagliata in merito, la fonte dove trovare tutte queste informazioni è sciencedirect.com

Quindi, come esplode una bomba atomica?

Le esplosioni nucleari posono avvenire al suolo o nella bassa atmosfera, nell’acqua, nella parte più elevata dell’atmosfera o addirittura fuori di essa, nonchè nel sottosuolo. Ognuna di queste esplosioni ha scopi e caratteristiche differenti.

Famosa fu l’esposione di Trinity, che avvenne al suolo e di cui conserviamo anche le fotografie più famose riconducibili al cosiddetto “fungo atomico”. L’immagine scattata a un decimo di secondo mostra una palla di fuoco già del diametro di 200 metri. Tanto per dare un’idea dell’immane portata catastrofica di queste tecnologie.

Trinity provocò la fusione del terreno che assunse la caratteristica del materiale fuso ad alta pressione, generando un materiale radioattivo che prese il nome di trinite, per ragioni comprensibili.

La radiazione termica dura tanto più a lungo quanto è più alta la potenza esplosiva della bomba.

Per quanto riguarda gli effetti delle esplosioni nucleari, questi sono composti da raggi gamma, beta e alfa. La suddivisione si differenzia in base al tempo: la radiazione iniziale (emessa entro un minuto dall’esplosione) è estremamente diversa da quella rilasciata nella fase successiva.

Un’esposizione a questo tipo di campo energetico può provocare la morte immediata o sul breve periodo per Sindrome Acuta Da Radiazioni. Se l’esposizione non è molto intensa o prolungata, essa può provocare danni sul lungo termine, come tumori o malattie genetiche.

ed altri effetti che potrete trovare consultando il power point prodotto da Giuseppe De Luca, dirigente tecnologico dei laboratori di ricerca ENEA situati nel comune italiano di Ispra, scaricabile qui.

Abbiamo indugiato in questa panoramica, giusto per prendere le misure della situazione, prima di tornare alla questione Putin e al possesso delle armi nucleari in vari Nazioni del mondo, oltre che per iniziare una seria riflessione su cosa comporterebbe l’uso effettivo di questi strumenti di devastazione di massa.

Quali paesi possiedono la bomba atomica?

Troppi, verrebbe da dire.

Compresi la Russia e gli USA, in tutto parliamo di 9 stati dotati di queste arimi di distruzione globale. 

Parliamo di Francia, Gran Bretagna, India, Cina, Corea del Nord, Israele e Pakistan.

Questo tipo particolarmente pernicicoso di artiglieria è si sotto il controllo dei Governi, ma vengono appaltate a privati per la loro costruzione.

Ne deduciamo facilmente che esistono aziende che hanno un interesse specifico nel mantenere attiva la propria economia, nonchè il possibile ricorso alle armi nucleari.

Come sempre, una delle grandi occupazioni dell’essere umano è incrementare il proprio personale profitto, senza tener conto del fatto che, nel caso di un bombardamento nucleare da più parti, quel profitto non se lo godrebbe neppure dato che gran parte del pianeta si ammalerebbe o sarebbe spazzato via.

Questa logica ovviamente è umanista, non economica. Ci sono banche e finanziatori nel retroscena nucleare.

Questo è l’incipit dello studio denominato International campaign to abolish nuclear weapons, che ha conquistato Premio Nobel per la Pace nel 2017  per aver spinto e promosso il Trattato per l’abolizione delle armi nucleari.

Le armi nucleari sono legali?

Facciamo subito una differenziazione fondamentale: il nucleare, come tipo di approvvigionamento energetico, serve. Piaccia o no, la nostra società non è concepita per andare avanti avvalendosi solo di pannelli solari ed energie rinnovabili, inoltre i combustibili fossili non sono eterni.

Per quanto invece riguarda l’uso prettamente bellico del nucleare ci sono distinzioni doverose.

La Corte Internazionale di Giustizia ha avuto cura di specificare che il diritto internazionale umanitario è perntinente all’uso armi nucleari. Avvalersi di questo ordigni di queste armi non è concesso, ma neppure vietato, dal diritto internazionale tradizionale.

Per avere carattere lecito, esso dovrebbe rientrare nelle prescrizioni dell’Articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, conciliabile con i dettami del diritto internazionale umanitario.

In estrema sintesi:

Avvalersi di uno strumento d’attacco nucleare contravviene il diritto internazionale, salvo situazioni legittimate dalla sopravvivenza stessa di una popolazione in guerra.

leggiamo su dirittoconsenso.it

A questo punto la nostra memoria torna alla Guerra Fredda e alla dottrina nucleare dell’ex Unione Sovietica, che si era espressa esattamente negli stessi termini: il protocollo stilato nel 1991, dopo aver preso atto della manifesta superiorità bellica degli USA, prevedeva l’uso del nucleare al primo cenno di attacco.

Questo ci fa tornare tragicamente ai giorni nostri.

L’illegalità della Corea del Nord

Perchè la posizione della Corea del Nord, nel caso specifico, viene considerata illegale?

Perchè il Paese ha ripudiato la chiusura, in termini di conclusione, degli accordi relativi al disarmo, tradendo così le normative abitudinarie, sopra citate, sul tema. 

Nel corso dei dissapori tra Corea del Nord e Stati Uniti, a cui abbiamo tristemente assistito negli ultimi decenni, quella sull’uso del nucleare è stata una minaccia (se non un vero e proprio ricatto) all’ordine del giorno.

Anche l’uso minatorio consiste, nella dottrina giuridica, in una totale mancanza di liceità comportamentale di uno stato.

Tornando a Putin, come si è espresso a tal proposito?

Il presidente russo si è imitato più volte a far presente che l’armamento nuclearenel suo Paese esiste ed è attivo, magnificando anche l’ultimo ritrovato Satan 2, dotato di ben 15 reattori, ma non ha mai esplicitamente detto che avrebbe utilizzato tale ordigno per colpire l’Ucraina.

Mossa intelligente alla sua: te lo faccio capire, ma non te lo dico esplicitamente, in modo da mantenermi sul filo del rasoio tra legalità e illegalità.

Quanto è probabile l’uso del nucleare da parte della Russia?

Sebbene Putin abbia più volte fatto allusioni più o meno esplicite al potenziale nucleare russo, le ultime affermazioni, soprattutto dopo il contrattacco ucraino, si sono esplicitate in termini di deterrenza nucleare, altra espressione cara al periodo della Guerra Fredda.

Cosa si intende per Deterrenza Nucleare?

Si tratta di un sistema ideologico volto alla prevenzione di attacchi.

L’idea è che Putin stia cercando di intimidire tutti i suoi detrattori in modo da portare avanti i suoi piani senza arrivare davero a disintegrare il Paese che vorrebbe sottomettere.

Inoltre vuol mettere di fronte la NATO alla possibilità di non poter sostenere le spese, in termini umani e di costi vivi, di fronte a una sua possibile (non probabile, possibile) reazione tramite l’uso di armi atomiche.

Passano gli anni, ma certe abitudini, a quanto pare non cambiano.

D’altro canto, se una strategia si è rivelata vincente, perchè abbandonarla?

Nelle sue ultime dichiarazioni e mentre lanciava riferimenti al suo pregiato arsenale, Putin ha anche ammesso di aver acconsentito alla creazione di “corridoi” per il transito di civili, sia russi che ucraini: le vittime civili a quanto pare lui non le vuole fare.

Forse un po’ tardi per dirlo, basta guardare in che stato è ridotta non solo Kiev, ma il numero delle perdite umane e la pioggia di detriti che dai cieli ucraini hanno colpito le teste di donne, bambini, animali.

L’impressione che viene da farsi a questo punto del conflitto è che Putin stia cercando di seminare il terrore e il panico, ma voglia anche ridimensionare affermazioni propagandistiche precedenti, dopo aver perso gran parte del favore della Cina, che inizialmente sembrava essere sua alleata.

Accanto a lui, in modo del tutto fedele e incondizionato, restano solo la Bielorussia e la Siria.

Senza nulla togliere alla tragedia disumana che si sta consumando ormai da troppo tempo, resta la sensazione che Putin stia portando avanti la strategia di spararle grosse per poi ridimensionarle, lanciare il sasso e ritrarre la mano.

Ed è perfettamente lucido mentre lo fa.

La posizione degli altri stati muniti di armi nucleari

Nonostante il pensiero eterogeneo espresso da uno o dall’altro leader politico che ha scelto di farsi sovvenzionare per munirsi di armi di distruzione di massa (sai mai, i casi della vita) fortunatamente la maggior parte della comunità internazionale sta cambiando.

Essa reclama a gran voce una realtà globale finalmente scevra da questo terrorismo psicologico.

Perchè la detenzione e produzione di questa tecnologia bellica non è solo pericolosa, ma è anche spaventosa.

Getta nel panico le popolazioni che si proiettano negli scenari distopici desertificati dove neanche un filo d’erba ricresce su un suolo ormai radioattivo.

Viene solo da sperare che l’epilogo di questo stato d’allerta, in tal senso, ci insegni qualcosa e che ci sia una mobilitazione per la rinuncia a queste macchine di distruzione, ora che abbiamo di nuovo assaggiato il terrore di un meccanismo che quando viene azionato, poi non si ferma.

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