Sondaggi Politici: il PD in testa sul centrodestra!

Le elezioni del Presidente della Repubblica si avvicinano. E' dunque opportuno vedere cosa dicono i sondaggi politici: PD e Giorgia Meloni spiccano il volo.

Siamo ormai due settimane all’interno del 2022, e la situazione rispetto al 2021 sembra essere cambiata davvero di poco. Se, infatti, un anno fa guardavamo al 2021 con speranza, ormai sembra che ci siamo tutti rassegnati ad un altro anno di pandemia, vaccini e crisi

La tremenda pandemia di Covid-19, che ormai fa parte delle vite di tutto il mondo da due anni, non sembra intenzionata a recedere. Anzi, nonostante i vaccini ed i paesi civilizzati arrivati ormai alla terza dosei numeri di contagi continua a rompere ogni record, ed il numero di morti, per quanto inferiore all’anno scorso, non è certo rassicurante. 

L’immunità vaccinale, comunque, sembra funzionare. Sebbene sia minata dalla nuova variante, Omicroni nuovi casi non sembrano subire la malattia in modo grave quanto i non vaccinati, i quali invece hanno ancora bisogno di serie cure sanitarie e continuano ad occupare tristemente le terapie di tutto il paese (e del mondo). 

Altro motivo per cui questo 2022 sembra terribilmente simile al 2021 è il cambiamento di colore delle regioni. Se fino a qualche mese fa ci aspettavamo che il lockdown fosse appena un vago ricordo, oggi il rischio di alcune regione di entrare in zona rossa è seriamente concreto

In zona rossa si entra sostanzialmente in un regime di lockdown completo, in cui è possibile uscire solamente per strette necessità e non si può neanche uscire dal proprio comune di residenza. 

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, ha detto questo riguardo il rischio di entrare in zona rossa:

A meno di ‘iniezioni’ di posti letto dell’ultima ora o di modifica dei criteri per classificare i pazienti Covid ospedalizzati, entro fine mese numerose regioni andranno in zona arancione e qualcuna rischia la zona rossa. Un colore che certificherebbe il fallimento nella gestione della quarta ondata, nonostante la disponibilità di vaccini molto efficaci nel prevenire la malattia grave.

Ma infine, per noi italiani in particolare, c’è una ragione precisa per cui il 2022 sembra così simile al 2021. La nostra politica, che di certo è tutto tranne che stabile è di nuovo in subbuglio

Sicuramente ne avrete sentito parlare, ma esattamente cosa sta succedendo? E perché? Vediamolo insieme.

Sondaggi politici: un nuovo Primo Ministro?

Teoricamente, la legislatura attuale finirà nel 2023, ovvero a più di un anno da qui, ma sappiamo bene che la politica italiana gioca scherzi molto divertenti, soprattutto quando il premier in carica potrebbe doversi… assentare.

Mario Draghi, attuale Primo Ministro, è infatti in lizza per diventare il nuovo Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella, colui che ricopre la carica al momento, sgombrerà il Quirinale molto presto e a fine mese ci saranno le nuove elezioni. 

Fra i tanti candidati papabili, Mario Draghi è uno di quelli. Ciò significa che bisognerebbe trovare un nuovo Primo Ministro, impresa alquanto ardua con una maggioranza così frammentata. Lo stesso Draghi, d’altronde, era stato selezionato in quanto tecnico, non affiliato a nessun partito ed in grado di mettere d’accordo tutti.

L’opzione elezioni anticipate, per quanto improbabile, non è quindi da escludere completamente. Se non si trovasse un sostituto di Draghi gli italiani saranno chiamati a votare, e poi chissà cosa succederà. 

Per questo motivo, nelle ultime settimane si sono svolti moltissimi sondaggi politici per capire cosa potrebbe scegliere l’elettorato italiano in caso di chiamata alle urne. 

Vediamo insieme, dunque, alcuni di questi sondaggi e quali sono stati i loro risultati. 

Se, prima, siete curiosi di sapere come si elegge un Presidente della Repubblica, vi linkiamo un video informativo a riguardo di Why Why.

Sondaggi politici: PD sopra la Lega

Vi ricordate quando la Lega era data come primo partito d’Italia appena un anno fa? Esattamente il 13 gennaio 2020, infatti, veniva diffuso un sondaggio che percepiva il 32.4% di consensi per la Lega di Matteo Salvini

Secondo quei sondaggi politici, PD e Fratelli d’Italia (guidato da Giorgia Meloni) erano sostanzialmente partiti di secondo piano, con rispettivamente il 18.4% ed il 10.4%. 

Se Matteo Salvini avesse giocato bene le sue carte, sarebbe potuto persino diventare Primo Ministro. La crisi del governo Conte 2, infatti, aveva visto perdenti M5S e PD nei giochi di potere parlamentari. Matteo Renzi aveva infatti tolto importanti voti per supportare la maggioranza, che quindi era crollata.

La Lega svettava come primo partito, ma Salvini non colse l’occasione dando il suo supporto, così come il resto del suo partito, a Mario Draghi.

Oggi, questo scenario è solamente un pallido ricordo. Fra alleanze rischiose e scivoloni mediatici, l’immagine di Matteo Salvini non si è più ripresa ed anzi è in costante calo

Oggi, secondo i nuovi sondaggi politici, la Lega sarebbe al 19%, un calo del 13% di consensi in un anno, pari ad oltre 4.5 milioni di elettori

Lo scandalo che ha forse condannato la Lega è stato quello legato a Luca Morisi. Il membro più vicino a Matteo Salvini, nonché ideatore di buona parte della sua campagna social, era stato scoperto al centro di un giro di festini, droghe ed escort, che aveva poi portato al suo arresto. 

Matteo Salvini, colto in fallo, aveva rivelato quanto Morisi fosse importante per lui, dichiarando spesso che l’avrebbe persino riportato nelle fila del partito se fosse stato possibile. In un’intervista a La7, ad esempio, il Capitano aveva dichiarato:

Se vuole può tornare a lavorare con me anche subito. Io non amo quelli che abbandonano gli amici o i colleghi nel momento della difficoltà. Anzi è nella difficoltà che emergono non i politici, ma le persone. Morisi è una bravissima persona massacrata per un mese sul nulla per attaccare me.

Riprendersi da una mazzata mediatica simile, specialmente per un partito conservatore come la Lega, non è di certo facile ed è probabilmente parte dei motivi per cui la Lega sta costantemente perdendo consensi

Persino Giorgia Meloni, il cui partito aveva ben venti punti percentuale in meno della Lega, ha adesso sorpassato Salvini, conseguendo un incredibile 19.9% nei sondaggi politici. 

Insomma, se si dovesse andare a elezioni anticipate (ma anche in vista delle generali l’anno prossimo) difficilmente vedremo Matteo Salvini premier in quanto non sarà probabilmente più leader di maggioranza

A quale partito spetterà questo ruolo, tuttavia, è ancora un’incognita. I sondaggi politici, tuttavia, ci danno una mano ad intuirlo. 

Sondaggi politici: PD primo partito

Secondo i sondaggi di SGW per La7il primo partito in Italia al momento sarebbe il PD, che, se si dovesse votare domani, prenderebbe circa il 22.2% dei voti

Certo, non è una maggioranza tale da poter stare sicuri per le prossime elezioni. D’altronde, se la Lega è scesa di 13 punti in un anno, lo stesso potrebbe accadere anche al PD

L’ex compagno di merende del PD, il Movimento 5 Stelle, è anch’esso colato a picco nei sondaggi. Secondo Euromediail partito di Beppe Grillo avrebbe oggi il 14.8% dei consensi, neanche sufficiente per un’eventuale coalizione con il PD.

Oggettivamente, però, nessun partito sembra avere una presa sul paese tale da poter consentire una coalizione sicura. La scelta di un eventuale premier, quindi, sarebbe estremamente combattuta.

Si potrebbe nuovamente scegliere l’opzione governo tecnico, vista anche la grande popolarità di Mario Draghi. Secondo i sondaggi, l’attuale premier sarebbe popolare fra il 70% degli italiani, un numero incredibile soprattutto vista l’instabilità tipica italiana della posizione di Primo Ministro. 

A seguirlo nei sondaggi, inoltre, una grande sorpresa: Giuseppe Conte sarebbe il secondo favorito con una popolarità del 50%. Sebbene, dunque, il suo partito sia così in basso nei sondaggi, Conte non sembra aver perso un briciolo del suo appeal. 

Giorgia Meloni ed Enrico Letta vengono dopo, entrambi con circa il 40% dei consensi e, infine, all’ultimo posto siede Matteo Salvini, con una popolarità del 36%

I partiti di centro-sinistra, dunque, riconfermano la loro strategia di puntare meno sul “leader” e più sul simbolo del partito stesso, e viceversa i partiti di centro-destra.

Infine, per quanto riguarda i partiti minori, Azione di Calenda è al momento quello più apprezzato degli italiani, con una percentuale nei sondaggi politici del 4.1%.

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Sondaggi politici: le priorità per gli italiani

Ma ovviamente la politica non è (o non dovrebbe essere) tutta fatta di partiti e leader. Servono anche i fatti per governare il paese.

Ed è questo un altro elemento che i sondaggi politici in questione hanno cercato di capire: quali sono le priorità per gli italiani?

Secondo un articolo di TPI.it, che riporta proprio i risultati di questi sondaggi, le priorità si elencano in questo modo:

Per il 31,6%, in questo momento l’esecutivo dovrebbe concentrarsi sull’emergenza sanitaria e il contrasto all’infezione. Per il 19,3%, invece, è più importante il tema del lavoro e della disoccupazione, per il 16,9% del campione il governo dovrebbe concentrare i suoi sforzi sulla ripresa economica. Per l’11% la preoccupazione principale del Paese in questo momento dovrebbe essere la riduzione delle tasse, e solo per il 2,4% dovrebbe riguardare invece la scuola.

Svetta dunque, nuovamente, la pandemia di Coronavirus che, come accennavamo all’inizio non smette di soffocare l’economia e la vita del paese. Buona parte degli italiani, però, è evidentemente stufa della situazione e ciò è particolarmente evidente dal sondaggio

Se quasi il 20% dei partecipanti reputa più importante il lavoro e la disoccupazione, ed un ulteriore 16% preferirebbe concentrarsi sulla ripresa, è evidente che nella mente di molti la pandemia sia ormai diventata parte della vita quotidiana: l’ennesimo evento negativo con cui bisogna convivere. 

Ovviamente, se la pandemia sia effettivamente divenuta “endemica”, ovvero stagionale come altre comuni malattie, spetta agli scienziati deciderlo. Per il momento, sarebbe sempre bene seguire le norme igienico-sanitarie pur con un occhio al futuro per riprendere a vivere in modo più o meno normale presto. 

Forse per questo motivo il 69.9% dei partecipanti è a favore dell’obbligo vaccinale per gli over 50. La vaccinazione, d’altronde, è il modo più veloce che conosciamo per arrestare la diffusione mortale del virus. 

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