Per le Regionali 2024 trovare un accorto tra i vari partiti del centrodestra e quelli del centrosinistra non sembra così facile. Davvero le coalizioni sono in crisi? A fare chiarezza ed esprimere la sua opinione ci pensa l’esperto Giancarlo Marcotti.
Regionali 2024, l’opinione di Marcotti
Sono molti gli italiani chiamati alle urne nel 2024 per rinnovare il consiglio regionale ed eleggere il proprio presidente di Regione. Dopo Sardegna e Abruzzo, dove ad aver trionfato sono – rispettivamente – Alessandra Todde e Marco Marsilio, è il turno di Basilicata, Piemonte e Umbria. Tuttavia, scegliere i candidati non sembra poi così facile per centrodestra e centrosinistra. D’altronde si sa che unire ispirazioni politiche differenti non è così scontato. A preoccupare, inoltre, è l’alta percentuale di astensionismo.
Alla luce delle Regionali in Abruzzo e Sardegna, davvero il centrodestra si scopre fragile? Tra Lega, FdI e Forza Italia regna il sereno o c’è qualche diatriba che fatica a rasserenare gli animi? Non solo: il centrosinistra di Schlein e Conte è davvero così unito? O è solo convenienza? Quindi, cosa aspettarsi dalle prossime elezioni regionali?
In Basilicata, dopo la rinuncia di Lacerenza, il centrosinistra ci riprova e sceglie come proprio candidato alle elezioni regionali Piero Marrese, già presidente della provincia di Matera. L’avversario sostenuto dal centrodestra, invece, è Vito Bardi. In Piemonte, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia sostengono il governatore uscente, Alberto Cirio. Da parte del centrosinistra, invece, è stato fatto il nome di Gianna Pentenero, candidata del Pd. In Umbria, infine, la lista è ancora aperta. Insomma, chi avrà la meglio tra il blocco del centrodestra e i partiti del centrosinistra?