Home Blog Pagina 4513

Ultim’ora: proteste in Kazakistan, la Russia interviene!

Le autorità in Kazakistan hanno dichiarato che 164 persone hanno perso la vita nei tumulti che hanno scosso il paese nelle ultime settimane, tra cui tre bambini. Il ministero della salute ha detto che 103 delle morti sono avvenute in Almaty, la città più grande del paese e il centro della violenza delle scorse giornate. 

Dopo gli episodi di violenza peggiori avvenuti nella storia trentennale del Kazakistan indipendente, la situazione si è calmata sia in Almaty che in altre città la scorsa domenica. Le autorità hanno detto che hanno riacquisito il controllo sul paese e che tutto sarebbe tornata alla normalità nei giorni successivi.   

Tuttavia, il viceministro della difesa, Sultan Gamaletdinov, ha detto sempre domenica che una “operazione antiterroristica” era ancora attiva e sarebbe continuata “finché i terroristi saranno completamente eliminati e l’ordine costituzionale sarà reinstaurato nella repubblica del Kazakistan”.  

Il numero di persone detenute al momento dalla polizia continua a salire, con la polizia che ha dichiarato di avere effettuato al momento quasi 8000 arresti. L’ufficio del presidente ha detto che le forze dell’ordine hanno riconquistato il controllo degli edifici amministrativi con truppe russe che sorvegliano le strutture chiave. 

Ma perché sono iniziate le proteste in Kazakistan? 

Le proteste sono iniziate quando il governo ha rimosso i massimali di prezzo dal gas di petrolio liquefatto (GPL). Molti cittadini kazaki avevano acquistato macchine a GPL proprio perché era più economico di altri carburanti. Il governo ha però dichiarato che i massimali di prezzo stavano portando a delle carenze di GPL e non si potevano più aumentare le forniture.  

La decisione di rimuovere il tetto massimo di prezzo ha fatto dunque raddoppiare i prezzi del carburante e nonostante il paese abbia una delle riserve di petrolio più grandi al mondo, la ricchezza derivatane non ha mai raggiunto i suoi cittadini che guadagnano in media meno di 2500 dollari all’anno. 

I manifestanti sembrano avere anche altri risentimenti. Alcuni hanno infatti urlato il nome di Nazarbayev cercando di far distruggere una sua statua in bronzo.  

Perché i protestanti non vogliono Nazarbayev al governo in Kazakistan 

Per quasi tre decenni dopo la sua indipendenza, il paese è stato guidato da Nursultan Nazarbayev, un ex membro del Politburo del partito comunista con forti legami con Vladimir Putin.  

Come presidente, Nazarbayev si era focalizzato sulla riforma economica mentre continuava a respingere mosse per introdurre maggiore democrazia nel sistema kazako.  

Dopo essersi ritirato dalla carica di presidente, Nazarbayev ha comunque continuato ad avere una posizione forte all’interno del governo come direttore del Consiglio di Sicurezza del Kazakistan. Sembra anche che il politico stia preparando sua figlia Dariga come futura leader, secondo alcuni osservatori intervistati dalla BBC

 L’Europa condanna il Kazakistan    

Domenica è arrivata anche una condanna su come il governo kazako ha gestito la crisi, mentre la Francia ha rivelato che i ministri degli esteri europei si sarebbero riuniti questa settimana.

“[Discuteranno] misure che l’Europa potrebbe mettere in atto per far passare un messaggio: non potete schiacciare la gente, i manifestanti, per essersi ribellati contro il costo della vita,” ha detto Clèment Beaune, il ministro francese per gli affari europei a CNEWS

Il segretario di stato degli Stati Uniti, nel frattempo, ha criticato l’ordine di “sparare a vista” che il presidente Kassym-Jomart Tokayev ha detto di aver dato. “Questo è qualcosa che rifiuto del tutto. L’ordine di sparare a vista, nella misura in cui esiste, è sbagliato e dovrebbe essere revocato,” ha detto Anthony Blinken alla ABC. “Siamo molto preoccupati per lo stato di emergenza che è stato dichiarato [in Kazakistan].” 

Venerdì, Tokayev ha infatti dato l’ordine di sparare per uccidere senza avvertimento e ha detto che Almaty è stata attaccata da un gruppo di 20 mila “banditi e terroristi”.  

Cosa è successo durante le proteste 

Mercoledì scorso, gli scontri violenti sono iniziati, gruppi di persone hanno occupato l’aeroporto e assalito gli edifici governativi. Persone che si trovavano a manifestare hanno riportato di aver visto gruppi organizzati violenti prendere il controllo delle proteste. 

Tokayev ha anche licenziato due responsabili della sicurezza domenica, intensificando una pulizia generale nelle agenzie di sicurezza nazionale. I funzionari rimasti senza lavoro, Marat Osipov e Daulet Ergozhin, erano i secondi dell’ex capo dell’intelligence Karim Massimov, primo ministro per due volte e adesso sotto arresto per sospetto tradimento. 

Erzhan Kazykhan, un consigliere del presidente, ha pubblicato un video in inglese lo scorso sabato, accusando alcuni partiti nell’occidente di aver mal interpretato gli eventi.

“Purtroppo, le manifestazioni pacifiche in Almaty e altre regioni sono state sabotate da attentatori e gruppi terroristici sia locali che esterni che parlavano lingue straniere.” 

Le autorità non hanno ancora condiviso alcuna prova dell’effettivo coinvolgimento di “terroristi” di forze straniere. Domenica la televisione locale ha però mostrato la video confessione di un uomo coperto di lividi che ha dichiarato di essere stato pagato per venire dal vicino Kirghizistan e prendere parte nelle proteste. 

Tuttavia, molti spettatori dal Kirghizistan hanno velocemente identificato l’uomo come un famoso musicista jazz che si trovava spesso in tour in Kazakistan e hanno espresso dei dubbi che possa essere effettivamente un rivoltoso.  

Disaccordi interni prima dell’intervento della Russia 

I report di possibili lotte interne alle élite kazake che stanno guidando le rivolte sembrano più plausibili secondo la BBC.  

Alcune fonti hanno sottolineato il recente disaccordo creatosi fra l’attuale presidente Tokayev e le figure vicine invece al suo predecessore, Nursultan Nazarbayev, che ha guidato il paese dall’indipendenza nel 1991 fino al 2019 e ha scelto personalmente Tokayev come suo successore. 

Nazarbayev detiene ancora il titolo onorifico di leader della nazione e la capitale era stata rinominata Nur-Sultan in suo onore alle sue dimissioni nel 2019. Tokayev lo ha rimosso però da ogni incarico di potere proprio in questi giorni di tumulto.  

Molti manifestanti hanno urlato, “Vecchio, vattene!” riferendosi a Nazarbayev, mentre nella città di Taldykorgan, una sua statua è stata abbattuta. La rabbia sembra scaturire dall’enorme ricchezza che lui e la sua famiglia hanno e la sua influenza sulla scena politica del paese.  

Il segretario dell’ufficio stampa di Nazarbayev ha dichiarato che l’ex presidente si trova ancora nel paese e sostiene Tokayev, anche se Nazarbayev non ha parlato né è comparso in pubblico dall’inizio delle proteste.   

L’ex primo ministro Akezhan Kazhegeldin ha dichiarato che Tokayev doveva togliere ogni dubbio riguardo a chi era effettivamente al comando. Kazhegeldin ha infatti detto alla stampa:  

“Penso che molte persone sui social media, stiano ancora criticando e spargendo la voce che il presidente è solo un burattino di Nazarbayev, che Nazarbayev è in realtà dietro a tutto e lo sta manipolando.” 

L’intervento della Russia in Kazakistan  

La situazione diventa ancora più complessa se si considera che Tokayev a richiesto mercoledì scorso di stringere un’alleanza militare con la Russia, la Collective Security Treaty Organization (CSTO), per poter ricevere truppe nel suo paese.  

L’accordo è stato preso nel giro di poche ore e 2500 truppe, prevalentemente russe, sono state messe in campo. Le truppe hanno poi annunciato il loro ritiro dopo il raffreddarsi delle proteste questa settimana.  

Il presidente del Kazakistan ha affermato che le recenti dimostrazioni violente che hanno scosso il paese sono state “un tentato colpo di stato” da parte di “combattenti armati”, aggiungendo che le sue forze non aprirebbero mai il fuoco su dei manifestanti pacifici.  

Secondo il presidente, infatti, le proteste sono state portate avanti da “terroristi” organizzati tra cui “Islamisti”, “criminali”, “sobillatori” e “delinquenti”.        

“Gruppi di combattenti armati che stavano aspettando per il momento giusto per entrare in azione. Il loro obiettivo è ormai chiaro… equivale ad un tentato golpe,” ha detto il presidente Kassym-Jomart Tokayev. 

Doppio Bonus Auto 2022! Domande al via per avere oltre 1000 euro

0

Un inizio anno fitto di novità per gli automobilisti a cominciare da un doppio bonus auto attivo e con un importo non da poco se cumulato, aperto praticamente a tutti.

Prima di tutto il Decreto Infrastrutture sancisce l’introduzione di un bonus patente di guida. Tale incentivo è aperto a chiunque non abbia ancora 35 anni compiuti anche se percettore di una prestazione legata al reddito, compresi Reddito di Cittadinanza e NASpI. Si tratta di un credito d’imposta del valore massimo di 1.000 euro con cui essere rimborsati della metà dei costi sostenuti, per il conseguimento dell’abilitazione o la patente di guida per autotrasportatori.

Invece, la Legge 234/2021, meglio nota come la manovra di bilancio 2022, al fine di arginare l’aumento dei costi della revisione, attivo da novembre, offre un un bonus in vigore per tre anni, che di fatto sottrae il prezzo della maggiorazione e fa tornare i costi in regola, almeno temporaneamente.

Ma le novità per gli automobilisti proseguono nel 2022, perché arriva la decisione dagli organi di governo di concedere una nuova proroga alla validità delle patenti di guida, le quali se scadute entro la fine di marzo 2022, cioè la nuova data della fine dello Stato di Emergenza, sono da considerarsi in regola fino al 29/06/2022.

Ricordiamo che per effetto di un provvedimento UE le patenti scadute entro il 30/06/2021 godevano comunque di una validità ulteriore di 10 mesi, poi estesa anche ai documenti scaduti negli ultimi sei mesi del 2021, con una circolare del Ministero dei Trasporti.

Infine, un’altra novità che deve registrarsi sono le nuove regole che si applicano all’esame teorico di guida che non ne modificano la tipologia di test, ma riducono tempo e numero delle domande, così come il numero di errori ammessi.

Meno fortunato in questo panorama il bollo auto, il grande escluso dalle misure di sostegno, per il pagamento del quale anche quest’anno non vi sono agevolazioni se non quelle concepite di norma.

Scopriamo tutte le opportunità che il 2022 offre agli automobilisti con particolare attenzione ai due nuovi bonus.

Bonus patente e Decreto Infrastrutture, a chi spettano 1.000 euro?

Con il Decreto Infrastrutture l’esecutivo Draghi ha deciso di introdurre un nuovo incentivo, noto come bonus patente di guida.

Tale bonus offre un credito d’imposta del 50%, cioè un rimborso di metà delle spese sostenute entro il 30 giugno 2022, per il conseguimento di patente di guida e/o abilitazione per autotrasportatori. Trattandosi di un rimborso con credito d’imposta, questo prevede che le spese siano prima pagate con strumenti di pagamento tracciabili e poi inserite dai beneficiari nella dichiarazione dei redditi, così da ottenere il rimborso di metà dei costi, che per il regolamento del bonus patente potrà essere di massimo 1.000 euro.

Veniamo ai requisiti che per questo bonus sono di due nature:

  • il beneficiario deve avere un’età inferiore ai 35 anni;
  • nell’arco di sei mesi dal conseguimento del titolo il beneficiario deve trovare il lavoro come autotrasportatore, firmando un regolare contratto di lavoro, la cui validità minima deve essere di 6 mesi.

A differenza di molti incentivi il bonus patente non esclude tra i beneficiari, nel rispetto delle condizioni sopra elencate, quanti ricevono già un sostegno pubblico, ad esempio i titolari di indennità di disoccupazione o Reddito di Cittadinanza. 

Vi proponiamo di seguito il video YouTube di Luigi Melacarne che svela ogni dettaglio sul nuovo bonus patente di guida da 1.000 euro:

  

Una circolare ministeriale estende la validità della patente fino al 29 giugno 2022

Sempre rimanendo in tema di patenti di guida, meglio dette Carta del Conducente, per effetto di una circolare ministeriale ne viene stesa la validità.

Quanti infatti hanno una data di scadenza del documento compresa nel periodo che va dal 31 gennaio 2020 al 31 marzo 2022 possono ora considerarlo valido fino al 29 giugno 2022.

Tale data è stata considerata tenendo conto della fine dello Stato di Emergenza che a dicembre il Consiglio dei Ministri ha prorogato fino proprio al 31 marzo 2022. Finito questo tempo, salvo proroghe, agli automobilisti viene dato un periodo di tre mesi per mettersi in regola.

Tali scadenze si estendono al foglio rosa, nel rispetto dei medesimi requisiti, ma non alle revisioni auto per cui invece resta la proroga offerta dal regolamento UE e che approfondiremo meglio nei prossimi paragrafi.

Ultima novità in fatto di patente di guida: cambia la teoria

Chiudiamo la questione patenti di guida con l’ultima novità in merito  e che riguarda i futuri patentati, perché nel 2022 l’esame teorico di guida sarà diverso.

Da un punto di vista dello svolgimento il test resta identico, cioè con la richiesta di giudicare se una serie di affermazioni sono vere o false.

I quesiti però sono stati ridotti al numero di trenta, rispetto ai quaranta di prima, e così anche il tempo a disposizione per l’esame è diventato di venti minuti e gli errori ammissibili sono solo tre.

Fino al 20 dicembre 2021 invece lo stesso esame era composto da quaranta quesiti da svolgersi in mezz’ora di tempo e con la possibilità di commettere fino a quattro errori.

Bonus revisione auto 2022, a chi spetta e come farne domanda?

Oltre al bonus patente arriva poi un bonus auto in senso stretto, cioè un ulteriore contributo finalizzato ad alleggerire i costi della revisione auto.

Questo perché da novembre il prezzo della revisione auto è aumentato di circa dieci euro a veicolo, così in sede di manovra di bilancio 2022 si è scelto di introdurre un bonus revisione auto che ne arginasse gli effetti.

Tale bonus è attivo per tre anni e copre solo i costi di dell’aumento, quindi, nel prossimo triennio di fatto il costo della revisione rimane invariato.

Però, nonostante il tempo di attivazione previsto sulla carta per questo bonus sia di tre anni, il budget ad esso assegnato è limitato di anno in anno ed al suo esaurirsi si stopperà anche l’erogazione degli incentivi.

Il bonus revisione auto può essere richiesto online sul portale dedicato e su cui è possibile autenticarsi con SPID, Carta d’Identità elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei servizi (CNS).

Per quanto riguarda la scadenza, purtroppo le revisioni auto non beneficiano della stessa proroga di validità concessa a patente e foglio rosa, perciò ad esse si applica la vecchia normativa UE. Essa prevede una validità ulteriore di dieci mesi dalla data di scadenza per le revisioni auto da rinnovare entro la fine di giugno 2021.

Bollo auto 2022, novità solo nella Regione Lombardia

Un tema molto caro agli automobilisti è certamente anche il bollo auto, cioè la tassa annuale. Tale tributo è di competenza regionale e perciò in genere eventuali interventi su di esso non vengono attuati con provvedimenti centrali, ma ogni regione decide autonomamente quale agevolazione concedere ai cittadini.

Per il 2022 registriamo che non ci sono grosse novità se non per gli automobilisti lombardi, per cui la regione ha deciso di estendere l’esonero dal pagamento del bollo auto a tutti i veicoli in possesso di un certificato di rilevanza storica (CrS), con almeno vent’anni di età.

Un ampliamento della misura nazionale che concede a questi veicoli il 50% di sconto e l’esenzione solo se l’auto o la moto ha più di 30 anni.

Resta a sempre valida a livello nazionale l’agevolazione minima di cinque anni di esenzione dalla data di immatricolazione per il pagamento del bollo auto alle auto elettriche, mentre le auto ibride hanno trattamenti diversi da regione a regione, perciò per loro il miglior canale di informazione rimane il sito ufficiale della vostra zona di residenza.

ISEE corrente 2022: come compilare il modello MS e quando!

Anche nel 2022 è possibile richiedere l’ISEE corrente, lo strumento che permette di considerare redditi e patrimoni negli ultimi 12 mesi rispetto ai due anni presi come riferimento dall’ISEE ordinario

Il vantaggio è, per le famiglie che possono richiedere l’aggiornamento della situazione economica e lavorativa, avere più chance di poter accedere a bonus e agevolazioni legati alla situazione economica del nucleo familiare, oppure ottenere importi maggiori. È il caso, per esempio, di tutte quelle famiglie che percepiscono misure come il reddito di cittadinanza.

In effetti, il fatto che l’ISEE ordinario tenga in considerazione i redditi e i patrimoni dei due anni precedenti non permette di ottenere una fotografia che rispecchi la realtà della ricchezza familiare e alcune famiglie potrebbero trovarsi a non ricevere aiuti indispensabili. Specialmente in tempi di pandemia, non sono poche le variazioni che possono verificarsi e stravolgere la situazione economica dell’intero nucleo familiare, specialmente se queste variazioni hanno interessato più componenti della famiglia. 

Allo stesso tempo, però, non è possibile usufruire dell’ISEE corrente a meno che non siano intervenute delle variazioni specifiche che danno diritto a un ricalcolo, né richiedere direttamente l’ISEE corrente se prima non si è presentata la DSU per ricevere l’ISEE ordinario. 

Vediamo, allora, come funziona l’ISEE corrente 2022 e come compilare il modello MS in cui indicare il tipo di variazione subita e la situazione reddituale corrente. In più, vediamo qual è la data a partire dalla quale è possibile anche aggiornare i dati patrimoniali che differisce da quella della richiesta in caso di variazioni della situazione lavorativa.

ISEE corrente e ISEE ordinario: quali sono le differenze nel 2022

Con l’inizio del nuovo anno, non sono poche le famiglie alle prese con la raccolta dei documenti necessari per richiedere il rinnovo dell’ISEE. Normalmente, le famiglie richiedono l’ISEE ordinario, utile anche nel 2022 per richiedere o continuare a percepire bonus e agevolazioni dello Stato. 

Per alcuni nuclei familiari, però, la situazione economica ha subito rilevanti variazioni ed è per questo motivo che alcune famiglie si trovano di fronte a valori del modello ISEE che non rispecchiano affatto la situazione attuale. 

È proprio per questo motivo che è stata aperta la possibilità di richiedere, oltre all’ISEE ordinario, anche l’ISEE corrente: 

l’ISEE corrente è aggiornato ai redditi e patrimoni degli ultimi 12 mesi e non dei due mesi precedenti così come l’ISEE ordinario. L’ISEE ordinario 2022, infatti, si riferisce ai redditi e ai patrimoni del 2020. 

Così come la famiglia può trarre un vantaggio da un “ricalcolo” dell’ISEE, in ragione proprio delle variazioni subite, allo stesso modo il periodo di tempo limitato preso in considerazione fa diminuire anche il periodo di validità del documento.

 Infatti, mentre l’ISEE ordinario 2022 avrà validità fino al 31 dicembre di quest’anno, l’ISEE corrente dovrà essere aggiornato o 6 mesi dopo la presentazione della DSU (dichiarazione sostitutiva unica) per l’ISEE corrente oppure, e solo qualora si verificasse una variazione nella situazione occupazionale o nella fruizione di trattamenti, entro 2 mesi dalla variazione stessa. 

ISEE corrente 2022 quando presentarlo in caso di variazioni nella situazione reddituale

Come già accennato, l’ISEE corrente non è richiedibile a meno che non siano intervenute delle variazioni rilevanti nella situazione reddituale del nucleo familiare. 

Tali variazioni, che riguardano, lo ripetiamo, la situazione reddituale, riguardano degli eventi specifici e, in particolare: 

una variazione nell’attività lavorativa (lavoro dipendente o autonomo) o un’interruzione di trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari; una variazione del reddito del nucleo familiare del 25% rispetto a quella prospettata dall’ISEE ordinario. 

Nello specifico, la variazione nell’attività lavorativa deve essere avvenuta dopo il 1° gennaio dell’anno preso in riferimento dal calcolo dell’ISEE ordinario. Nel caso dell’ISEE ordinario 2022, dunque, la variazione deve essere avvenuta dopo la data del 1° gennaio 2020. 

Come compilare l’ISEE corrente 2022: cos’è il modello MS

Se le variazioni che hanno riguardato il nucleo familiare rientrano tra quelle che abbiamo indicato nel precedente paragrafo, la famiglia può richiedere l’ISEE corrente. 

Per farlo, sarà necessario compilare il modello MS (modello sostitutivo), in sostanza una DSU utilizzata esclusivamente per la presentazione del modello ISEE corrente. 

Questa DSU è formata da 4 quadri diversi (S1, S2, S3 e S4), nei quali andranno inserite tutte le informazioni necessarie e che riguardano il/i componenti/e della famiglia per i/il quali/e è avvenuta la variazione.

Si ricorda che il modulo MS può essere presentato sia dal richiedente della DSU in corso di validità (quella dell’ISEE ordinario) sia dal componente del nucleo familiare per il quale è intervenuta la variazione nella situazione reddituale. 

ISEE corrente 2022: come compilare il modello MS

Vediamo, ora, quali sono le informazioni da inserire nei rispettivi quadri della DSU per l’ISEE corrente. 

Il primo quadro è il Quadro S1. Qui viene richiesto di inserire il codice fiscale del dichiarante e il numero di protocollo della DSU già presentata. È proprio per questo motivo che è fondamentale aver presentato la DSU per l’ISEE ordinario. 

Nel secondo quadro, il Quadro S2, vanno indicati: 

cognome, nome e codice fiscale dei componenti della famiglia per i quali è intervenuta la variazione, con il tipo di variazione e la data in cui si è verificata (data di risoluzione del rapporto di lavoro, di cessazione dell’attività, di interruzione dei trattamenti e così via). 

Per il tipo di variazione si è chiamati a scegliere tra A, B e C a seconda delle variazioni che sono elencate proprio nello stesso quadro (A. Lavoro a tempo indeterminato e/o trattamenti esenti; B. Lavoro a tempo determinato o autonomo; C. Rilevanti variazioni del reddito complessivo). 

Nel Quadro S3 dovranno, invece, essere indicati i redditi e i trattamenti percepiti negli ultimi 12 mesi per ogni componente indicato nel precedente quadro. Il Quadro S3 è diviso in “Redditi e trattamenti percepiti negli ultimi 12 mesi” e “Redditi e trattamenti percepiti negli ultimi 2 mesi” (quest’ultimo solo per quanto riguarda la lettera A del Quadro S2). 

Nel Quadro S4, infine, va invece indicata la documentazione allegata che certifichi la variazione della condizione lavorativa, per esempio la lettera di licenziamento o la cessazione della partita IVA. 

ISEE corrente 2022: quando aggiornare i dati patrimoniali

L’ISEE corrente può essere richiesto in caso di variazioni nella situazione lavorativa del nucleo familiare, ma anche qualora intervengano variazioni nella situazione patrimoniale (saldo e giacenza ai fini ISEE). 

Se hai dubbi su cos’è e come richiedere la giacenza media, consigliamo la lettura di questo approfondimento Giacenza media per ISEE 2022: cos’è e quando richiederla.

Anche in questo caso, le condizioni per poter richiedere l’ISEE corrente sono determinate in base a particolari situazioni. Per ottenere l’aggiornamento dei dati patrimoniali, infatti, si considera:

la riduzione del patrimonio del nucleo familiare superiore nella misura del 20% rispetto a quello indicato dall’ISEE ordinario. 

In questo caso, però, rispetto alle variazioni reddituali, l’aggiornamento di giacenza media e saldo di conti correnti, libretti di risparmio ecc. non può essere effettuato prima del 1° aprile e fino al 31 dicembre. Fino al 31 marzo è invece possibile solo aggiornare i redditi.

Novità postepay 2022! Ecco tutte le novità per chi ce l’ha!

La postepay è la carta prepagata ricaricabile di Poste Italiane più utilizzata dagli italiani.

La carta prepagata postepay esiste in diversi formati, la più comune (quella generalmente definita semplicemente come “postepay”) è la carta postepay standard, ossia una carta ricaricabile il cui saldo, ricarica ed eventuale pagamento può essere gestito dal portale online sul sito di Poste Italiane dedicato alla carta oppure direttamenta dall’apposita applicazione per smartphone tablet.

La postepay è così diffusa in Italia perchè racchiude una serie di caratteristiche molto interessanti per i cittadini e viene utilizzata soprattutto per gli acquisti online.

La postepay, in quanto carta di credito, è fornita delle tipiche sedici cifre identificative, della data di scadenza e del cvc (codice di verifica della carta) e quindi può essere utilizzata sia come carta di pagamento con codice pin nei negozi fisici che per gli acquisti negli e-commerce online.

Inoltre la postepay può anche essere collegata al conto Paypal come metodo di pagamento valido.

Può essere richiesta da chiunque, purchè maggiorenne, e inoltre non è necessario avere sottoscritto un conto presso Poste Italiane per farne richiesta.

La carta prepagata postepay è un metodo di pagamento molto diffuso in Italia, utile anche perchè può essere utilizzata agli sportelli poste o negli ATM (sportelli bancomat) abilitati dai quali si può anche ritirare denaro contante.

Sono previsti alcuni aggiornamenti e novità per il 2022, durante l’articolo andremo ad esaminare quali sono le caratteristiche principali della carta postepay e quali saranno le modifiche in arrivo in modo che tutti possano capire se questo metodo di pagamento possa essere interessante per le proprie esigenze.

Prima di iniziare la nostra analisi però vi consigliamo la visione di questo video del canale Youtube NikyRipy in cui si spiega con un tutorial come attivare per la prima volta la carta prepagata postepay una volta che si è ricevuta per posta.

Postepay: cos’è?

La postepay non è altro che una carta prepagata ricaricabile di cui si può facilmente gestire il saldo e l’importo da ricaricare molto utilizzata per gli acquisti online oppure per le compravendite tra privati.

La postepay standard (la versione più richiesta e utilizzata) può essere utilizzata per il pagamento online, ma non solo, perchè si può scegliere come metodo di pagamento anche per i negozi fisici, purchè questi accettino pagamenti con carte che utilizzano il circuito VISA.

Il circuito VISA è il più diffuso, quindi è molto raro incontrare negozi fisici che non accettino il pagamento con la postepay.

Come spiegato poche righe sopra, la postepay è molto utilizzata anche per la compravendita tra privati perchè per ricaricarla è sufficiente recarsi presso una tabaccheria che effettua questo genere di ricariche e pagare direttamente al tabaccaio l’importo che si vuole ricaricare.

Quindi quando si tratta di effettuare scambi di merci tra privati come per esempio oggetti di seconda mano che comportano la spedizione di un pacco (nell’ultimo anno per esempio è esplosa l’applicazione Vinted in cui si vendono oggetti di seconda mano) oppure tramite i siti più noti come il Marketiplace di Facebook o Subito.it è molto frequente trovare tra le modalità di pagamento anche la ricarica della postepay.

La postepay standard è una carta ricaricabile, questo significa che non è collegata a un conto corrente ma possiede invece un saldo che si può gestire direttamente dall’app o dal sito di Poste Italiane.

In quanto carta ricaricabile è quindi possibile decidere il budget da ricaricare all’interno della carta, anche con piccole cifre utili solo per determinate spese.

Inoltre, la postepay è molto amata dagli italiani non solo perchè è molto facile ricaricarla, ma perchè è altrettanto semplice togliere i soldi del budget così, in caso di furti, c’è la possibilità di ridurre al minimo gli importi sottratti.

La carta postepay infatti è stata inventata proprio per evitare le preoccupazioni di furti di denaro sui siti di e-commerce o all’estero (se per caso venisse clonata la carta).

Il sito di Poste Italiane, nella sezione dedicata alla postepay, la descrive proprio in questi termini:

“Le carte ricaricabili per te che vuoi evitare il contante o fare acquisti online.”

Inoltre è possibile utilizzare proprio la carta postepay come metodo di pagamento di paypal, in questo caso il livello di sicurezza che permette di ridurre il rischio di eventuali furti si riduce ulteriormente.

Paypal è già un portale che riduce i rischi degli acquisti online che evita alle persone di inserire i dati specifici della carta su siti di e-commerce sconosciuti, collegando la postepay ricaricabile (con la possibilità di gestire il budget togliendo il denaro fino anche a svuotarla del tutto) si possono effettuare gli acquisti online con la quasi totale sicurezza.

Quali tipi di postepay esistono?

Esistono diverse tipologie di carta postepay, in base alle singole esigenze delle persone che ne fanno richiesta.

Ognuna di queste ha caratteristiche e costi diversi in base ai servizi collegati alla particolare tipologia di postepay che vengono messi a disposizione.

La postepay standard è la versione più classica e diffusa della carta ricaricabile postepay.

Può essere utilizzata per acquisti online oppure in negozi fisici che accettino il circuito VISA e inoltre può essere utilizzata per prelevare denaro dagli sportelli ATM abilitati al servizio.

La postepay standard non ha costi di gestione annuali.

La postepay evolution invece è una carta più evoluta rispetto alla sua versione standard.

Con la postepay evolution infatti non si riceve solo una carta con tutte le caratteristiche tipiche della carta di credito (sedici cifre identificative, data di scadenza e cvc) ma anche un codice IBAN collegato da utilizzare esattamente come un conto corrente.

Il codice IBAN collegato alla postepay evolution può essere utilizzato per accreditare lo stipendio o addebitare le bollette oppure per disporre dei bonifici.

Questo tipo di postepay non è molto utilizzata per gli acquisti online perchè di fatto perde la sua caratteristica di gestione del budget ed ha un costo annuo di 12 euro.

Richiedendo il servizio di postepay connect si può ricevere una carta postepay evolution (con tutte le caratteristiche sopra elencate) insieme ad una sim PosteMobile con 100 GB di internet al mese.

Per i più avvezzi alla tecnologia, poste ha creato anche la postepay digital.

La postepay digital è la versione digitale della carta prepagata postepay standard, questo significa che non sarà spedita nessuna carta di credito fisica ma che si possiedono solo i codici della carta e il PIN per utilizzarla per i pagamenti.

In questo caso per i pagamenti online non cambia nulla rispetto alla postepay standard, ma per pagare nei negozi fisici è necessario collegare la postepay digital a uno dei servizi di pagamento tipo Apple Pay, Google Pay o Codice Postepay.

Fino al 31 dicembre 2022 la postepay digital non prevede nessun costo di gestione annuo.

Esiste anche una carta postepay green, che non è altro che una classica carta postepay ma fatta con materiale ecosostenibile, dedicata ai minorenni dai 10 ai 17 anni che vogliano rispettare l’ambiente in ogni ambito della propria vita.

Infine è possibile richiedere anche la postepay IoStudio, pensata per gli studenti delle scuole secondarie di II grado statali e paritarie. La postepay IoStudio conferma lo status di studente dell’intestatario in Italia e all’estero mettendo a disposizione tutti gli sconti previsti per gli studenti senza ulteriori documenti di controllo.

Come fare la postepay?

Richiedere una carta postepay, indipendentemente dalla tipologia, è molto semplice.

Infatti è sufficiente recarsi presso un ufficio postale ed effettuare la richiesta, oppure se si vogliono evitare file o attese, la postepay può essere richiesta anche direttamente dal sito di Poste Italiane nella sezione dedicata alla carta che si desidera o dall’app ufficiale di Poste.

Una volta fatta la richiesta e presentato tutti i documenti necessari per l’attivazione (ed eventualmente pagato il costo di attivazione della carta se presente) basta aspettare di ricevere la carta al proprio indirizzo.

All’interno della busta con cui si riceve la carta sono presenti tutte le informazioni utili per attivare la postepay direttamente online.

Una volta attivata la carta è possibile ricaricarla e iniziare ad utilizzarla per i pagamenti.

Come funziona la postepay?

Come abbiamo visto, la postepay è da utilizzare come una normalissima carta di credito/debito.

Escludendo la sua versione digital (per cui è necessario il passaggio di collegamento con un metodo di pagamento digitale) la carta avrà le caratteristiche tipiche di una carta di credito con la differenza che, una volta creato il proprio utente sul sito di poste, sarà possibile effettuare ricariche o ritirare denaro.

Le ricariche possono essere effettuate dal sito di Poste Italiane, dall’app di Poste, nelle tabaccherie, negli uffici postali e nei punti vendita convenzionati, sul sito è possibile trovare una lista completa dei punti di ricarica.

Chi può fare postepay?

Le versioni della carta postepay sopra elencate sono esclusivamente dedicate ai maggiorenni come intestatari della carta.

Molti genitori però decidono di richiedere una carta prepagata postepay intestata a loro e poi di metterla a disposizione dei figli minorenni, in modo da gestire le sue finanze (in viaggio o nella vita di tutti i giorni) e anche versare una eventuale paghetta settimanale.

La postepay green e la postepay IoStudio possono essere intestate a un minorenne, nel caso della IoStudio purchè frequenti le scuole secondarie.

Visto che la postepay IoStudio può essere intestata anche a minorenni, sono stati inibiti i pagamenti a particolari esercenti appartenenti a categorie merceologiche (MCC) come gioco d’azzardo, servizi per adulti, vendita liquori o distributori di sigarette.

Cosa succederà nel 2022 a chi ha la postepay?

Il 2022 per gli intestatari di postepay sono previste alcune novità: saranno messi a disposizioni quattro nuovi servizi.

Il primo che vogliamo segnalare è già stato testato alla fine del 2021, ma sarà completamente a disposizione da quest’anno: sarà messa a disposizione una nuova modalità di ricarica.

Sarà infatti possibile ricaricare la propria postepay non solo dai punti elencati nelle righe precedenti, ma anche da conti correnti di altre banche.

Basterà collegare il proprio conto (anche di una banca diversa da Banco Posta) alla postepay e sarà possibile ricaricare la carta anche dal nostro conto.

Questa è una novità molto interessante perchè in questo modo, la postepay sarà ricaricabile anche con tutti i fondi a nostra disposizione, sarà nostra discrezione decidere quali.

Il secondo nuovo servizio prevede la possibilità di effettuare bonifici SEPA istantanei che permettono di diminuire considerevolmente il tempo dello spostamento di denaro da un conto all’altro. Solitamente si impiegano dalle 24 alle 48 ore per un normale bonifico, con il bonifico istantaneo sarà possibile accreditare il denaro in pochi minuti.

Per chi ha bisogno di inviare denaro in tutto il mondo, la postepay mette a disposizione il nuovo servizio di ricarica presso uno sportello Western Union (con limiti fissati a 1.000 euro al giorno e fino a 3.000 euro al mese).

Con questo nuovo servizio gli intestatari di postepay potranno inviare il denaro in tutto il mondo in una sede Western Union e il destinatario del denaro potrà ricevere semplicemente i contanti andandoli a ritirare nella sede di zona dell’azienda.

Infine, l’ultima novità per chi possiede postepay, riguarda il servizio di domiciliazione dei pagamenti.

Si potranno indirizzare i pagamenti di bollette o utenze direttamente sulla carta postepay e sarà possibile pagare in pochi click.

La carta postepay in tutte le sue versioni può essere un’ottima alternativa di utilizzo di carte di credito, molto utile anche per i pagamenti online, inoltre con i nuovi servizi messi a disposizione da questo 2022, gli italiani potranno sfruttare al massimo le potenzialità della propria postepay.

Come risparmiare su Amazon: le migliori offerte imperdibili!

0

Al successivo acquisto su Amazon prendere gusto è semplice e veloce, ma anche nel momento in cui ti trovi sul marketplace per la prima volta: la voglia di acquistare ti viene fin da subito!

Come mai? La grande disponibilità di prodotti, i prezzi bassi e competitivi, la consegna a casa veloce e le migliori offerte e sconti di Amazon portano a sceglierlo rispetto ai negozi fisici e agli altri e-commerce.

Perché? La sua interfaccia grafica lo rende il più intuitivo al mondo. È il principale punto di riferimento per un acquisto o una vendita e sta diventando sempre più famoso.

Oggi ti insegno come risparmiare su Amazon e a non perderti mai le offerte imperdibili e allo stesso tempo ti mostro le migliori del momento. Cosa aspetti? Mettiamoci subito all’opera. Lo shopping su Amazon consapevole è meglio di prendere beni a casaccio. Vero?

La piattaforma e-commerce più popolare per eccellenza nel mondo è Amazon. Qualsiasi cosa cerchi la trovi, quindi, non farti mai scappare nemmeno un’offerta o uno sconto: alcune sono limitate e a tempo. 

Cosa dice tecnologia.libero.it su un’offerta incredibile che citiamo anche noi di seguito? 

Sono di nuovo in offerta i Fire TV Stick, le chiavette di Amazon che si collegano alla porta HDMI del televisore e lo trasformano magicamente in uno smart TV. Non hanno bisogno di molte presentazioni: sono tra i prodotti più venduti sulla piattaforma di e-commerce e anche tra i più desiderati degli utenti. Che cosa hanno di speciale? Permettono di installare decine di applicazioni, di accedere a un numero infinito di contenuti e sono facili da installare e configurare. E poi fatto da non trascurare, costano relativamente poco.

I prodotti in offerta sono veramente molti e i vantaggi degli sconti sono esorbitanti. Ne parla anche aranzulla.it dei pro offerti da Amazon:

La disponibilità di articoli di ogni genere, i prezzi vantaggiosi e la possibilità di acquistare anche prodotti alimentari, hanno reso il celebre sito di shopping online il tuo principale punto di riferimento per gli acquisti sul Web. (…) Oltre a monitorare il prezzo degli articoli e programmare l’acquisto di più prodotti in un unico ordine per non pagare le spese di spedizione, è possibile risparmiare acquistando prodotti in saldo o disponibili a prezzi di vantaggio per poche ore.

Le possibilità di sconti e offerte sono tante, ecco perché le abbiamo racchiuse tutte in un articolo dove ti parliamo alla perfezione delle varie offerte e di come usufruire degli sconti.

Continua a leggere per scoprire come risparmiare su Amazon con le migliori offerte imperdibili! Hai voglia di risparmiare prendendo un prodotto che aspettavi da sempre? Da oggi puoi con vari trucchetti!

Nelle prossime righe di questa guida scoprirai che cos’è Amazon, come si usa, a chi è rivolto, come funzionano gli sconti e quali sono le migliori offerte di Amazon del momento ma anche quelle più cliccate a lungo termine. Sei pronto? Ti auguro una buona lettura!

amazon

Che cos’è Amazon?

L’azienda dove svolgere compravendita online più amata al mondo, ovviamente, stiamo parlando di Amazon. Una piattaforma di commercio elettronico, la più grande compagnia web al mondo. Il suo fondatore? Il mitico Jeff Besos, proclamato uomo dell’anno nel 1999 da diverse riviste vistose.

La descrizione di tale network e-commerce può essere definita come una impresa con una storia alle spalle e che sta continuando ad agire nel mondo della domotica, delle librerie e sta entrando nel mercato azionario. I servizi che Amazon offre sono tanti. Inizialmente era un sito dove poter acquistare e vendere libri.

Dopo la grande espansione, oggi è anche una app, tra le più scaricate. Amazon prime e video, Amazon business sono i principali. Il rivenditore online per eccellenza tra i più conosciuti a livello mondiale, tra i suoi prodotti più popolari vi è Amazon Kindle. È in continua crescita e il mondo bancario è un settore di grande interesse per la piattaforma Amazon.

I dispositivi Amazon sono: Alexa, Tv fire, Echo e gli ebook. Il Marketplace Amazon è un partner affidabile per le aziende. Per di più, Amazon offre una ulteriore piattaforma di servizi cloud sicura chiamata Amazon web service (AWS).

Innovativo, sempre più emergente in vari settori, include servizi relativi alla musica e alla progettazione. L’eCommerce è sicuro, semplice e costante. Amazon opera su scala mondiale e nonostante questo ha un servizio clienti funzionante ed eccellente, oltre che efficiente ogni giorno dell’anno. Come si usa Amazon? Successivamente lo saprai!

Amazon: come si usa

Come si usa Amazon è molto semplice. I procedimenti per l’acquisto offerti da Amazon riguardano il completamento dell’ordine in maniera facile e veloce.

Per procedere, Amazon consiglia di selezionare il tasto dell’acquisto, accedere o creare un account, inserire un indirizzo di spedizione, scegliere un metodo di pagamento, inserire le informazioni di pagamento, controllare i dettagli dell’ordine, selezionare acquista ore e il gioco è fatto!

Per modificare l’ordine è necessario andare sulla sezione “i miei ordini” nell’account. Con Amazon registrarsi è veramente immediato. L’eCommerce serve per acquistare o vendere, fondamentalmente. Ma a chi è rivolto? Vediamolo di seguito.

A chi è rivolto Amazon

Amazon è stato lanciato nel 1995 con l’obiettivo di incentrarsi solo ed esclusivamente sul bene del cliente. Per comprendere al meglio questo concetto ci riferiamo alla frase detta da Jeff Bezos:

“Essere l’azienda più incentrata sul cliente al mondo continua a essere il nostro obiettivo, ma ci rendiamo conto che non si tratti di una sfida piccola né facile. Sappiamo che c’è molto che possiamo migliorare e troviamo le tante sfide e opportunità che ci aspettano terribilmente rinvigorenti.” 

Difatti, incentrarsi sui clienti è il concetto fondamentale di Amazon. Chiunque ha bisogno di vendere o acquistare un prodotto, giusto?

Infatti, esso è rivolto veramente a tutti: privati, aziende, enti o qualsiasi altro soggetto che ha la necessità di acquistare un bene o un prodotto direttamente a casa in pochissimi giorni, o di venderlo il più in fretta possibile.

Come funzionano gli sconti su Amazon

Il concetto degli sconti su Amazon è alquanto popolare. Generalmente, per far funzionare al meglio uno sconto, e approfittarne subito è bene sfruttare i buoni regalo, il mese gratuito, le oscillazioni di prezzo, mettere nel carrello per un po’ di tempo aspettando l’offerta e controlla l’app. in poche parole, questi sono i consigli base.

Ma come funzionano esattamente gli sconti Amazon? Oltre alle regole citate, esistono altri tretipi di offerte e sconti:

Parliamo del primo caso. L’offerta lampo si riferisce a una promozione di durata breve che offre uno sconto su alcuni articoli. Esse sono disponibili nella pagina offerta del giorno su Amazon. Attenzione: hanno ovviamente una scadenza, quindi, è bene approfittarne subito anche perché si esauriscono molto velocemente, oltre ad avere giorni limitati di promozione.

Si tratta di offerte valide solo per brevi periodi in sostanza. Le offerte lampo sono brevi quindi è meglio completare l’ordine il prima possibile. Come usufruire di tale sconto? A volte puoi vedere le offerte mentre scorri durante i tuoi acquisti o andare direttamente nella pagina dedicata.

Le offerte del giorno di Amazon durano solamente per una giornata come dice la parola stessa. Oltre a queste, vi sono anche le offerte generali, le quali sono senza scadenza ma si riferiscono comunque a un periodo più lungo.

Esistono anche sconti offerti direttamente dalla ditta che vende il prodotto su Amazon che si serve della pubblicità di Amazon per poter essere visibile. Quali sono le migliori offerte di Amazon? Ecco la risposta nel prossimo paragrafo!

Le migliori offerte Amazon

In questa parte analizziamo le offerte lampo con scadenza e le offerte generali così da poterle usare sempre. La fire Tv Stick con telecomando vocale Alexa è tra le più popolari. Lo streaming è più potente rispetto alla versione precedente e con un pratico comando per la tv.

L’audio e le immagini superiori, app infinite, giochi e altre sezioni. Un altro acquisto sempre più cliccato è il robot aspirapolvere iRobot Roomba e5154. Personalmente dico che è uno dei migliori in assoluto perché pulisce ogni giorno, senza sforzo, solamente con la pianificazione ed è il più durevole a lungo termine.

Silenzioso, rimuove peli e capelli in un batter d’occhio oltre che la polvere. In offerta, è una garanzia in termini di affidabilità ed efficienza. Il controllo a distanza è super efficiente e ritorna alla sua postazione quando ha finito o quando glielo chiedi.

Un prodotto sempre più comprato da tutti gli italiani è la friggitrice ad aria, veramente comoda, cucina qualsiasi cosa. Il prodotto in questione di Uten è potentissimo, possiede varietà di funzioni e accessori. Touch screen ad alta definizione, si può osservare la cottura dall’esterno senza aprirla ogni volta: un vero sogno di questi tempi.

Gli accessori inclusi sono: diverse griglie per ogni ingrediente e una gabbia. Il vetro a doppio strato, il materiale antiaderente la rendono la migliore friggitrice ad aria sul commercio. Con questo strumento si può smettere di friggere per tutta la vita. In più si può cucinare qualsiasi cosa: è una multicoocker.

Infine, un bene spettacolare come il computer Asus in offerta è il top. Tra l’altro si tratta di uno sconto mai visto prima: veloce, intuitivo e da portare sempre insieme perché piccolo, pratico e comodo. Ideale per l’utilizzo quotidiano, un pc ultrasottile portatile da togliere il fiato.

Le funzionalità all’avanguardia lo rendono il perfetto computer da prendere subito al ribasso. Design versatile e leggero, prestazioni alte, sistema operativo Google veloce, semplice e sicuro ma soprattutto di familiare interfaccia grafica.

Il suo vantaggio è la batteria ottimizzata ecco perché puoi portarlo dove vuoi! La tastiera è grande e comoda. Lo schermo è antiriflesso ed è adatto a tutta la famiglia. Quale offerta scegli per risparmiare?

Obbligo super Green pass: nuove regole. Facciamo chiarezza!

Le nuove misure restrittive anti-Covid convolgono quasi tutte le attività: ristorazione, attività sportive (palestre, piscine) e mezzi di trasporto.

La condizione per l’accesso per le attività e le strutture, in qualsiasi caso, è rappresentata dal Super Green pass, ottenibile eslusivamente mediante la somministrazione del vaccino o a seguito di una riscontrata guarigione dall’infezione virale.

Si conclude cosi, dunque, la modalità di accesso che il governo aveva previsto per chi volesse continuare a sottrarsi al percorso vaccinale e, invece, riportasse, al verificarsi dell’esigenza, la certificazione della propria condizione mediante un tampone. In sostanza, una misura particolarmente restrittiva per i non vaccinati, un pò sull’esempio di quanto già fatto in altri paesi europei. Va ricordato che i non vaccinati in Italia rappresentano con quasi 4,8 milioni il 10% degli over 12 anni, che, a seguito della nuova normativa introdotta, potranno soltanto accedere ai servizi essenziali (alimentari e farmacie).

A queste restrizioni, dal 20 gennaio si aggiungerà anche l’obbligo dell’esibizione del green pass base (ottenibile con il tampone, con differente durata se  antigenico o molecolare) che sarà funzionale a poter accedere alle strutture per la cura della persona (parrucchieri ed estetisti).

Dall’inizio di febbraio, la certificazione base sarà necessaria anche per accedere anche presso uffici, banche e negozi. Nelle prossime settimane  un nuovo decreto sarà emanato dal governo con l’obiettivo di chiarire  le attività che potranno rientrare tra quelle funzionali ad assolvere le esigenze primarie, che saranno non incluse nel nuovo obbligo.

Vediamo in dettaglio i provvedimenti che fanno riferimento alle nuove iniziative del Governo per gestire la crisi pandemica.

Super Green pass: obbligo di vaccino per gli over 50

Con il decreto-legge del 5 gennaio è stato previsto anche il debuttodell’obbligatorierà vaccinale per tutti i cittadini siano essi  italiani o stranieri che sono residenti in Italia e che hanno più di cinquanta anni o che li compiranno prossimamente (entro giugno) .

È stato, inoltre, previsto che metà febbraio, i lavoratori over cinquanta, siano essi dipendenti o liberi professionisti dei settori pubblici e del privato, dovranno possedere il certificato verde rafforzato al fine di poter prestare la proprietà attività lavorativa presso i loro uffici. È previsto che l’obbligo sarà fino al 15 giugno.

Riguardo questo target, un recente studio ha mostrato che per la maggior parte le persone sono già quasi tutte vaccinate. Invece, la maggiore criticità è per over cinquanta fino ai sessanta anni in cui c’è un numero cospicuo di cittadini che non ancora iniziato il percorso vaccinale. Mentre nella fasce superiori, i cittadini italiani che risultano ancora non coperti sono poche centinaia di migliaia.

Restano, quindi, la fascia piu consistente rappresentata da altri due milioni di italiani non vaccinati, che sono compresi fra i trenta e i cinquanta anni, che al momento non sono stati inclusi dal nuovo provvedimento circa l’obbligo  ma che rappresentano il possibile nuovo obiettivo delle politiche del governo in merito agli strumenti di prevenzione contro la pandemia. 

Oltre alla scuola  anche l’università per effetto del nuovo decreto, a partire  da inizio febbraio, vedrà l’obbligo vaccinale per il personale docente e non docente di tutti gli atenei e delle istituzioni comparabili.

Al momento l’estenzione non è stata previsra, invece, per gli studenti universitari che potranno accedere agli atenei con la sola certificazione base e i controlli continueranno a essere a campione. Probabilmente per i primi mesi dell’anno, molti atenei programeranno gli esami e le sedute di laurea on line.

Super Green pass: per i no vax sospensione dello stipendio 

La nuova normativa prevede la sospensione dello stipendio per chi non risulta in regola. Non sono state previste norme, invece, che comportano conseguenze disciplinari, che riguardano il posto di lavoro che, pertanto, verrebbe salvaguardato.

Accedere al lavoro senza certificazione li dove è stata resa obbligatoria comporterà delle sanzioni economiche per il lavoratore (da 400 a 1.000 euro).

Alla nuova politica restrittiva del governo in tema di vaccini si aggiungerà quindi anche un nuovo quadro sanzionatorio per chi non si uniformerà alle recenti normative.

Super Green pass: sanzione da 100 euro 

Infatti, il decreto approvato dal Consiglio dei ministri oltre al caso previsto per i lavoratori, ha indicato una sanzione di cento euro per tutti gli over cinquanta (siano essi lavoratori o meno) che, a partire da inzio febbraio non risultassero in regola con gli obblighi previsti dalla normativa.

Le sanzioni pecuniarie saranno comminate dallAgenzia delle Entrate, che incrocerà i dati anagrafici con con quelli dei vaccinati.

Super Green pass: Sanzione da 600 a 1.500 euro

Per tutti i lavoratori che in base al nuovo decreto risultano soggetti all’obbligo di vaccino e al green pass base, nel caso in cui accedano ai luoghi di lavoro senza essere in possesso della certificazione, verranno sanzionati con multe da 600 a 1.500 euro.

Cifre che sarebbe raddoppiata in caso di reiteratarazione del medesimo comportamento nel tempo. La medesima sanzione sarà applicata ai lavoratori che hanno piu di cinquanta anni che dalla metà di febbraio saranno tenuti a esibire il certificato rafforzato, qualora andassero a lavorare senza aver adempiuto all’obbligo previsto dal recente decreto.

Qualora gli ultra-cinquantenni da metà febbraio risultesero non in possesso della certificazione rafforzata per essere presenti al  lavoro, la loro assenza risulterà ingiustificata, senza però che siano soggetti, come detto, al rischio di perdere il proprio posto di lavoro. 

Relativamente ai docenti e il personale scolastico , sono state introdotte delle indicazioni in merito al  diritto di nomina di un supplente il cui servizio sarà prestato fino all’eventuale rientro del titolare della cattedra, purchè questi risulti in regola con le indicazioni della normativa.

Super Green pass: Sanzione da 400 a 1.000 euro

Il mancato possesso della certificazione verde produrrà conseguenze non solo per i lavoratori ma amministrativamente impatterà anche per i cittadini comuni. Per esempio a loro sarà inibito l’accesso ai servizi e alle attività in cui è previsto l’obbligo della certificazione qualunque essa sia. In caso di accesso senza la certificazione verde la sanzione prevista andrebbe da un minimo di 400  fino a 1.000 euro.

La stessa sanzione verrebbe applicata nei confronti di chi sarà deputato ad effettuare i controlli stessi circa il possesso del green pass, qualora fosse omesso il controllo. Qualora fossero riscontrate  violazioni reiterate nel tempo, a partire dalla terza violazione, il titolare dell’attività rischierebbe la  chiusura della stessa da un minimo di uno fino ad un massimo di dieci giorni.

Super Green pass: trasporti, Bar e ristorazione

Per effetto del nuovo decreto saranno consentiti gli spostamenti soltanto con mezzi privati o eventualmente con i taxi o noleggio. Per quanto riguarda tutti gli altri mezzi di trasporto, si renderà necessario il certificato rafforzato.

Relativamente a tutti i mezzi per il trasporto nazionale e locale l’accesso sarà consentito soltanto se in possesso di  documento attestante il vaccino o la guarigione dal virus

Con il nuovo decreto si dispone l’impossibilità di sedersi all’esterno dei locali di ristorazione per tutti i soggetti che non risulteranno in possesso della certificazione verde. Ai non vaccinati non sarà consentito nemmeno di poter fruire di consumazioni veloci all’interno dei locali. Dunque, una forte politica restrittiva per tutti i non vaccinati e il settore che fino ad ora aveva uusufruito di deroghe. 

Ai non vaccinati sarà consentito soltanto l’accesso per l’acquisto di prodotti da asporto.

Super Green pass: alberghi, fiere e congressi 

Fino ad oggi l’accesso alle strutture ricettive ed alberghiere era consentito anche ai possessori di Green Pass base. Adesso, per poter alloggiare in un hotel o in un bed and breakfast sarà necessario essere in possesso della certificazione verde rafforzata.

Non sono state previste limitazioni, invece, per l’affitto di stanze o case private. È stato negato ai non vaccinati anche l’ingresso a fiere, sagre, congressi, convegni, anche all’aperto oltre che al chiuso, e a qualsiasi centro sociale, culturale, ricreativo; come a sale giochi, bingo, parchi a tema, parchi divertimento per tutti i maggiori di 12 anni. Sarà necessario il Super Green Pass anche per centri benesseri e terme, escluse le prestazioni sanitarie. 

Super Green pass: Sport, luoghi di cultura e matrimoni

Le attività sportive che saranno ancora consentite a chi non è vaccinato saranno solo quelle individuali all’aperto, in strada, in mare, nei parchi pubblici. Ma non sarà più consentito, con il solo Green Pass base, l’accesso a palestre, piscine e centri natatori, al chiuso o all’aperto.

Anche gli impianti di risalita nelle località sciistiche saranno riservati a vaccinati o guariti. Non sarà più sufficiente il tampone negativo per qualsiasi sport al chiuso né per gli sport di contatto. 

Inoltre, al chiuso per cinema, teatri e sale resterà obbligatorio dell’uso della mascherina Ffp2 con il divieto di poter consumare cibi e bevande, in modo da non togliere mai la mascherina. Al momento, nonostante possibili variazioni nei colori delle Regioni, non sarebbe previsto alcun taglio nella capienza dei locali. 

Sono state previste restrizioni anche per tutte le feste che fanno riferimento a cerimonie civili e religiose alle quali finora era possibile accedere senza alcuna certificazione. Per feste e ai ricevimenti (matrimoni, battesimi, cresime o cerimonie civili) sarà consentito invitare solo persone vaccinate o guarite con Green Pass ancora valido.

La responsabilità di dover effettuare il controllo spetta agli addetti del locale dove si svolge il festeggiamento. A chi è sprovvisto di Super Green Pass, sarà ancora possibile assistere alle cerimonie religiose in chiesa visto la scelta del Vaticano di non adottare ulteriori misure restrittive.

Smart working: tutte le raccomandazioni per la salute!

0

Il lavoro in smart working è diventato una realtà per moltissimi cittadini italiani: si tratta della possibilità di lavorare da remoto, da casa, utilizzando alcuni strumenti di tecnologia, come computer portatili, tablet, smartphone. Recentemente è stata presa in considerazione l’opportunità dello smart working anche dalle nuove misure per i primi mesi del 2022 per la tutela degli italiani dalla nuova diffusione del virus.

E con l’emergenza sanitaria, è stata estesa per molti lavoratori nel settore privato e nel pubblico l’indicazione di lavorare il più possibile in smart working, dove questo è possibile. Come riporta Tg24.sky.it, il governo ha deciso di introdurre nuove raccomandazioni per questa modalità di lavoro:

“A fronte dell’aumento dei contagi Covid, i ministri per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e del Lavoro, Andrea Orlando, hanno firmato una circolare per raccomandare il massimo utilizzo della flessibilità prevista dagli accordi contrattuali in tema di smart working.”

Lo smart working garantisce ai lavoratori un distanziamento necessario a limitare il contagio, e per alcune professioni si tratta di spostare il lavoro che avviene all’interno degli uffici, nelle case. Il lavoro agile è stato ampiamente impiegato già nel 2020 e nel 2021, con l’arrivo della pandemia, fino a diventare regolamentato da appositi contratti specialmente nel lavoro pubblico.

Il lavoro nelle Amministrazioni Pubbliche al momento continua in presenza, anche se viene indicata l’importanza del rispetto delle misure per prevenire il contagio, e allo stesso tempo si propone lo smart working dove è possibile. Il lavoro agile può essere applicato ancora per diversi mesi in modo flessibile, ovvero adattandolo alle necessità, quando queste sorgono.

Un esempio è la situazione di quarantena, che può automaticamente portare i lavoratori a dover rimanere a casa per un certo periodo di tempo. In questo caso lo smart working diventa uno strumento necessario per poter continuare il lavoro da remoto.

Smart working e salute: è davvero tutelata?

Lo smart working si propone come soluzione per tutelare la salute dei cittadini, in particolare per prevenire la diffusione del virus Covid-19. Tuttavia questo metodo di lavoro applicato per un lungo periodo di tempo, può effettivamente garantire una migliore salute per i lavoratori?

Andando ad analizzare lo svolgimento del lavoro da remoto, bisogna sottolineare come in certe eventualità la salute fisica può essere messa a dura prova: postazioni di lavoro scorrette, sedie non consone per essere utilizzate per lavorare al computer, troppe ore davanti allo schermo.

Questi sono i rischi insiti di questa modalità di lavoro, per cui esistono importanti raccomandazioni da seguire per evitare spiacevoli conseguenze a livello di salute. Se da un lato lavorare da casa può aumentare la produttività e semplificare molte procedure, che possono essere svolte comodamente dalla propria abitazione, dall’altro lato essere costantemente collegati alla rete può portare ad uno stress mentale non indifferente.

E in molti casi non si tratta solamente di problemi legati alla psiche, ma anche di natura fisica, specialmente quando la postura davanti al computer è sbagliata, o quando non è presente in casa una poltrona ergonomica specifica per questo tipo di lavoro.

In molti casi lavorare in smart working potrebbe portare a conseguenze sulla salute poco piacevoli, che vanno limitate il più possibile prendendo alcuni accorgimenti. La tutela della salute e della sicurezza lavorando da casa è un argomento più che mai attuale, dato che in questo periodo sono in aumento esponenziale i cittadini che lavorano con questa modalità.

Si tratta sia di lavoratori dipendenti che lavorano almeno una parte della settimana da casa, sia di professionisti autonomi che scelgono di lavorare da casa per organizzare più facilmente il lavoro insieme alle incombenze domestiche. In entrambi i casi è opportuno prendere alcune importanti precauzioni per limitare i problemi alla salute correlati da posture erronee, troppe ore trascorse al pc, e situazioni similari.

Smart working per il settore privato

Per il settore privato lo smart working può essere applicato anche senza che si verifichino precisi accordi individuali, come accaduto invece negli scorsi mesi. Come spiega la circolare ministeriale infatti, anche per il settore privato è consigliata l’applicazione del lavoro agile, anche se mancano accordi individuali.

Non solo la Pubblica Amministrazione, ma tutto il settore privato del lavoro è coinvolto in questa indicazione precauzionale per limitare la diffusione del contagio. Molti lavoratori continueranno quindi a lavorare in questa modalità come fatto in precedenza, altri vedranno limitate ulteriormente le giornate di lavoro in presenza.

Questo tipo di lavoro agile verrà applicato in base alle necessità, questo vuol dire che si attendono evoluzioni dell’andamento epidemiologico prima di conoscere il futuro del lavoro in questo senso per i mesi successivi allo stato di emergenza. Emergenza che al momento viene estesa fino alla fine di marzo 2022.

Per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, alcune normative regolamentano anche il lavoro agile, per cui i datori di lavoro sono tenuti a comunicare per tempo tramite sito ufficiale del Ministero del Lavoro i nominativi di chi sta lavorando con questa modalità.

La sicurezza sul lavoro in casa è tema dibattuto nell’ultimo anno, per cui le normative italiane prevedono che gli stessi standard di sicurezza che sono tenuti presso uffici e luoghi in presenza devono essere anche applicati nelle abitazioni. I rischi per chi lavora da casa possono essere i più disparati, se non si interviene preventivamente per tutelare la salute, mentale e fisica, di chi lavora in questa modalità.

Rischi di natura psichica: l’isolamento sociale

Uno dei maggiori rischi per chi lavora da casa, e inevitabile, dato il tipo di lavoro, è quello di incorrere in un forte isolamento sociale, specialmente per chi vive da solo. Il lavoro è una occasione di socializzazione importante, se svolto in presenza, ma questo può venire meno se si lavora da casa.

Nonostante i lavoratori possono essere costantemente collegati tramite apparecchiature tecnologiche, come computer, smartphone e tablet, non sempre l’isolamento sociale viene evitato.

Il consiglio degli esperti a questo proposito è quello di dedicarsi ad attività all’aperto quando è possibile, rimanere collegati con i propri colleghi di lavoro anche tramite videochiamate, e avere accesso ad un momento di disconnessione dal web, per non essere sopraffatti dalla tecnologia.

Oltre all’isolamento sociale, tra i maggiori rischi di natura psichica vi sono quelli legati infatti all’uso eccessivo di apparecchi tecnologici, e la mancata disconnessione. A questo proposito è nato il diritto alla disconnessione, ovvero il diritto di non essere reperibili per tutto l’arco della giornata.

Per questo motivo è importante per chi lavora come dipendente, ma anche per chi è autonomo, limitare l’orario di lavoro e stabilire precisi confini temporali per lo svolgimento di una mansione al computer. Inoltre è opportuno per lo stesso motivo fare delle pause tra un’ora e l’altra di lavoro.

Lavorare da casa può essere molto vantaggioso perché talvolta permette di avere del tempo in più per svolgere anche altri tipi di attività, tuttavia è necessario dare un luogo e un tempo per ogni cosa, in modo da non rischiare quello che è definito come burn out da lavoro o tecnologia.

Nei casi più estremi in cui si manifestano episodi di questo tipo, si può chiedere anche l’aiuto ad un professionista, come uno psicologo, che possa essere di sostegno per chi deve rimanere in casa per un lungo periodo di tempo, anche a causa della quarantena.

Rischi di natura fisica: come prevenirli

Oltre ai rischi visti sopra legati strettamente alla psiche del lavoratore, alcuni rischi che si possono manifestare sono di natura fisica, se la postazione in cui si lavora non è correttamente organizzata. Utilizzare una sedia e una scrivania di casa spesso crea problemi non indifferenti alla schiena, per cui è consigliato acquistare strumenti appositi per il lavoro al computer.

Le aziende inoltre devono assicurarsi che gli standard di sicurezza siano rispettati anche nel lavoro in smart working: il computer deve essere posizionato ad una certa altezza rispetto a chi vi lavora, la superficie su cui è posato il computer deve essere comoda e spaziosa, la sedia il più possibile ergonomica.

Come spiega anche l’INAIL, i rischi maggiori per la salute fisica dei lavoratori riguardano problemi alla vista, causati dalle molte ore trascorse davanti agli schermi, oppure problemi di natura posturale, all’apparato muscolo-scheletrico.

Risultano quindi fondamentali le precauzioni di natura posturale, stabilendo la giusta altezza del computer, rialzandolo anche con appositi strumenti se necessario, impostare la luminosità dello schermo adeguata, o lavorare con il così detto “black screen”, ovvero con lo sfondo nero per leggere e scrivere documenti.

Un altro accorgimento importantissimo è quello che riguarda l’attività fisica: stare molte ore davanti ad un computer può comportare problemi di varia natura, soprattutto in termini di sedentarietà. Per prevenirli è consigliato allontanarsi dagli schermi per una passeggiata quando possibile, seguire un corso in palestra, oppure recarsi a svolgere attività all’aperto o uno sport.

Abbinare il movimento al lavoro in smart working è importantissimo per prevenire problemi alla salute di diverso genere. Separare il lavoro dal resto è importante per avere un’organizzazione che garantisce tempo libero al lavoratore, e disconnessione dalla tecnologia.

Un altro consiglio importante da seguire riguarda la vista: come è importante muoversi, è altrettanto importante allontanare la vista dagli schermi dopo un’ora o due che si lavora al computer. In questo modo si limitano i problemi alla vista. Utilizzare lenti che riflettono le luci blu degli schermi è un consiglio aggiuntivo per chi utilizza gli occhiali da vista.

Ftse Mib: nubi in arrivo. Unicredit, Intesa, STM e TIM buy?

0

Di seguito riportiamo un’intervista realizzata a Enrico Malverti, Quant Analyst Ematrend SRL, con domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib sta provando a risalire dai minimi delle ultime sedute. Quali le attese nel breve?

Il Ftse Mib si sta comportando ottimamente grazie alla forza dei bancari e, complice la sottoperformance degli indici americani, appesantiti dalla prospettiva di rialzo dei tassi, ce lo siamo trovati spesso in cima ai migliori risultati di giornata.

Attenzione però alle prossime settimane. L’elezione del Presidente della Repubblica potrebbe portare a timori sulla tenuta del Governo e quindi a qualche presa di profitto e a una fase di maggiore incertezza.

Tecnicamente pe il Ftse Mib occorre guardare alla resistenza a 28095 punti e al supporto a 27.145 punti.

Come valuta l’attuale impostazione di Unicredit e Intesa Sanpaolo e quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Unicredit dopo il grande rally di fine anno e inizio 2022 è un po’ “arrivata” e ora si sta lentamente sgonfiando. Sono arrivate le prese di profitto e sarà importante la tenuta di 13,20 euro, altrimenti in caso di cedimento del supporto potremmo assistere ad una discesa verso quota 12,55 euro.

Intesa Sanpaolo è partita dopo e anche la correzione sarà posticipata rispetto ad Unicredit, ma credo sia oramai nell’aria.

Il titolo è in forte ipercomprato e credo che a breve dovrebbero scattare delle prese di beneficio.

STM è reduce da sedute molto volatili, mentre un andamento più stabile Telecom Italia. Cosa può dirci di questi due titoli?  

Sì effettivamente STM sta facendo il passo del gambero con un passo avanti ed uno indietro. Il titolo si mantiene in congestione all’interno di un’area disegnata dalla resistenza a 46,32 euro e il supporto a 41,40 euro.

Vista la debolezza del Nasdaq, credo non sarà facile per STM riuscire a oltrepassare quota 46 euro. Mi aspetto ancora volatilità.

Telecom Italia è ostaggio invece della resistenza a 0,4672 euro, livello cui guardare con attenzione, perché in caso di violazione credo potrebbe acquisire forza e tornare in direzione di 0,50 euro.

Quali indicazioni operative ci può fornire per due assicurativi come Generali e Unipol?

Unipol è un titolo che ho in portafoglio insieme ad Intesa Sanpaolo e credo che abbia ancora potenziale di apprezzarsi verso un target a 5,10 euro. Solo il cedimento del supporto a 4,75 euro farebbe cambiare lo scenario.

Generali è più debole ed ha un forte ostacolo nella resistenza a 18,80 euro. Temo che Generali rimarrà in congestione anche nelle prossime settimane.

Quali sono i titoli che sta seguendo con più interesse in questa fase di mercato? A quali consiglia di guardare ora?

Tra i titoli che sto seguendo, oltre i già citati Intesa Sanpaolo e Unipol, aggiungo STM, Stellantis, Azimut, Leonardo e Mediobanca.

ENI forte con news e petrolio: spunta nuovo target da urlo

0

A dispetto dell’andamento negativo del Ftse Mib, le contrattazioni odierne si sonno concluse in positivo per ENI che si è mosso in controtendenza rispetto al all’indice di riferimento, occupando una delle prime posizioni nel paniere delle blue chips. 

ENI in controtendenza sul Ftse Mib, tra le migliori blue chips

Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un lieve calo dello 0,21%, oggi è salito dell’1,04% a 13,16 euro, con oltre 16,2 milioni di azioni scambiate, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 15,4 milioni.

ENI sale al traino del petrolio

ENI snobba l’andamento negativo del Ftse Mib e beneficia invece della buona intonazione del petrolio che dopo il calo di ieri ha ripreso la via dei guadagni oggi.

Negli ultimi minuti l’oro nero si presenta a 83,05 dollari, con un rialzo dell’1,14% rispetto al close della vigilia.

ENI: focus sull’ultima acquisizione di Plenitude

ENI oggi è finito sotto la lente di Equita SIM, dopo che Plenitude ha acquisito Solar Konzept Greece (SKGR), una società con una piattaforma di sviluppo di impianti fotovoltaici e una pipeline di circa 800 MW di progetti solari in varie fasi di sviluppo in Grecia.

SKGR è stata acquistata da Solar Konzept International, che è posseduta in maggioranza da Aquila Capital, una società di investimenti sostenibili.

La transazione rappresenta l’ingresso nel mercato greco della generazione di energia rinnovabile.

Plenitude opera già come rivenditore di energia in Grecia con 500.000 clienti. L’acquisizione dei progetti di SKGR costituirà la base per un ulteriore sviluppo nel mercato greco delle rinnovabili e rientra nell’ambito del piano di crescita e della relativa integrazione con il business retail.

ENI al vaglio di Equita SIM

Equita SIM evidenzia che i dettagli finanziari non sono stati resi noti, ricordando al contempo che Plenitude ha 1,2 GW di capacità rinnovabile operativa, alla fine del 2021.

L’azienda ha fissato l’obiettivo di installare oltre 6 GW entro il 2025 e oltre 15 GW entro il 2030.

Secondo gli analisti della SIM milanese, l’acquisizione aggiunge maggiore visibilità ai target di sviluppo di capacità rinnovabile.

Confermata la view bullish su ENI, con una raccomandazione “buy” invariata e un prezzo obiettivo a 15 euro.

ENI: JP Morgan conferma il buy e alza il target

Sempre oggi il titolo è finito sotto la lente di JP Morgan, i cui analisti da una parte hanno ribadito il rating “overweight” e dall’altra hanno incrementato il target price a 18 a 19 euro, valore che implica un potenziale di upside di circa il 44% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.

Nell’ambito di un report dedicato al settore oil, gli analisti hanno rivisto le stime di eps e nel caso particolare di Eni le hanno aumentate dl 3,9% per quest’anno e del 20,6% per il prossimo.  

Quanto dura l’immunità dopo la guarigione dal Covid.19?

Se hai avuto il COVID-19, nella prima ondata o nelle successive, potresti domandarti se ora hai un’immunità naturale contro il Coronavirus e se questa immunità sia duratura oppure no

Inoltre che differenza c’è tra l’immunità naturale e quella offerta dalle vaccinazioni anti COVID-19?

Lisa Maragakis, MD, MPH, direttore senior della prevenzione delle infezioni, e Gabor Kelen e direttore del Johns Hopkins Office of Critical Event Preparedness and Response, ci possono aiutare a comprendere in cosa consiste l’immunità naturale. 

Covid-19: cos’è l’immunità?

L’immunità è la capacità del tuo corpo di proteggerti dall’ammalarti quando sei esposto a un agente infettivo (“germe”) come un batterio, un virus, un parassita o un fungo.

L’immunità è un processo complesso che coinvolge non solo una parte del corpo umano, ma diverse.

Il corpo umano, infatti, quando viene attaccato da un agente patogeno esterno, produce una varietà di cellule diverse per combattere gli “invasori”.

Alcuni di questi rilasciano proteine ​​speciali chiamate anticorpi nel flusso sanguigno. Queste cellule che producono gli anticorpi possono riuscire a “ricordare” in futuro un particolare germe in modo da poterne rilevare la presenza se dovesse ripresentarsi e produrre anticorpi per fermarlo in tempo.

Covid-19: cos’è l’immunità naturale?

L’immunità naturale è la protezione anticorpale che il tuo corpo, da solo, crea contro un agente patogeno una volta che ne sei stato infettato. L’immunità naturale varia a seconda della persona e dell’agente patogeno.

Ad esempio, è improbabile che le persone che hanno avuto il morbillo lo contraggano di nuovo, ma questo non è il caso di tutte le malattie. Un caso lieve di malattia, potrebbe non produrre una forte immunità naturale. 

L’immunità dal Covid indotta dal vaccino è ciò che otteniamo essendo completamente vaccinati con un vaccino COVID-19 approvato o autorizzato. Questa immunità dura qualche mese, alcuni scienziati parlando di sei mesi, altri addirittura di 4 mesi

Ecco perché sono state approvate delle dosi ulteriori (booster) per allungare il periodo in cui si dovrebbe essere protetti. Purtroppo la vaccinazione ha il “difetto” di non lasciare nel corpo memoria immunologica

Covid-19: che cos’è la memoria immunologica?

La memoria immunologica non è altro che una versione di lunga durata della reazione immunitaria immediata a un particolare virus.

Nell’immunità di memoria, ci sono i linfociti B e T che riguardano un virus, che restano in una fase dormiente, ma avendo memoria del virus, se dovessero ritornare a contatto con esso si attiverebbero immediatamente. 

I linfociti B e T derivano dalla risposta immunitaria che il corpo ha avuto durante l’infezione. Le cellule subiscono modifiche al loro DNA cromosomico, dette modificazioni epigenetiche, che permette loro di reagire più rapidamente ai nuovi segni di infezione e di guidare risposte orientate all’eliminazione dell’agente patogeno.

L’infezione da SARS-CoV-2 fornisce una sostanziale immunità naturale contro la reinfezione. Studi recenti hanno mostrato un forte declino dell’immunità fornita dal vaccino BNT162b2. 

I dati sulle infezioni confermate da SARS-CoV-2 sono stati estratti dal database del Ministero della Salute israeliano per il periodo da agosto a settembre 2021 per quanto riguarda tutte le persone precedentemente infettate o vaccinate. I tassi di infezione sono calcolati in funzione del tempo dall’ultimo evento di conferimento dell’immunità e sono stati studiati utilizzando la regressione di Poisson.

In conclusione, dopo lo studio, si può affermare che la protezione dalla reinfezione diminuisce con il tempo, sia nel caso del vaccino che nel caso di guarigione dall’infezione, ma quest’ultima è tuttavia superiore a quella conferita dalla vaccinazione con due dosi.

Questo studio è stato autonomo ed indipendente e non ha ricevuto alcun finanziamento.

Lo studio è stato approvato dall’Institutional Review Board dello Sheba Medical Center. Numero di approvazione Helsinki: SMC-8228-21.

Uno studio israeliano confronta la diminuzione dell’immunità in coloro guariti dopo l’infezione e in coloro che si sono vaccinati

Lo studio ha coinvolto oltre 5,7 milioni di persone confermate di avere l’infezione da SARS-CoV-2 nel periodo dal 1 agosto al 30 settembre 2021. In tutti i gruppi studiati, vale a dire guariti, vaccinati e poi guariti, guarite e poi vaccinati, vaccinate con il richiamo, i ricercatori hanno scoperto che i tassi di infezione sono aumentati con il passare del tempo dall’evento immunizzante (sia esso guarigione o vaccino, appunto.)

Nel gruppo dei guariti senza vaccinazione, il tasso di infezione era del 10,5% per persone infettatesi e guarite 4-6 mesi prima dello studio; il rischio è salito al 30% per coloro che sono guariti più di un anno prima dello studio. 

Allo stesso modo, per gli individui guariti con una singola dose di vaccino assunta più di sei mesi prima dello studio, il rischio dell’infezione era di circa il 12% contro il 3% di coloro che si erano vaccinati non più di due mesi prima dello studio. Il rischio si alza al 90% se vaccinati più di sei mesi prima dello studio.

Sia l’immunità naturale che vaccinale hanno dimostrato, nel caso del Sars-Cov2, di diminuire con il passare del tempo dall’evento immunizzante. 

I ricercatori hanno scoperto che l’immunità naturale concede una protezione maggiore rispetto a due dosi di vaccino. La protezione contro le infezioni potrebbe essere ripristinata nel gruppo vaccinato mediante una terza dose di richiamo o una singola dose di vaccino a un individuo guarito.

Covid-19: netta superiorità dell’immunità naturale

I risultati confermano un altro studio fatto sempre in Israele e che mostra una netta superiorità dell’immunità derivante da guarigione o da guarigione più vaccino, rispetto  a quella indotta solo da due dosi di vaccino.  

È interessante notare che, sebbene il numero di infezioni gravi fosse relativamente basso, non sembra che la protezione dopo la doppia vaccinazione sia superiore all’immunità naturale dopo l’infezione, a 3-6 mesi.

Il periodo di studio ha riguardato i ceppi Alpha e Delta. Non si può prevedere la protezione contro i ceppi più recenti come l’Omicron.

Lo studio aiuta a colmare la necessità di comprendere come l’immunità diminuisca dopo la doppia vaccinazione o dopo l’infezione. La conclusione è che la “la protezione dalla reinfezione diminuisce con il tempo dall’infezione precedente, ma è, tuttavia, superiore a quella conferita dalla vaccinazione con due dosi rispetto a quella raggiunta naturalmente con l’infezione“.

Un altro studio ZOE COVID mostra che l’immunità ibrida (guarigione più vaccino) offre una protezione molto maggiore rispetto all’immunità naturale o alla sola vaccinazione

Mike Malim, Professore di Malattie Infettive al King’s College di Londra, ci spiega che quando ci infettiamo con SARS-CoV-2, il virus che causa il COVID-19, il corpo innesca una risposta immunitaria. Ciò comporta la produzione di anticorpi da parte delle cellule B, che combattono l’infezione, e l’attivazione di cellule T che attaccano le cellule infettate da virus. 

Dopo che l’infezione iniziale è finita, per la maggior parte di noi gli anticorpi rimangono nel flusso sanguigno per proteggersi dalla reinfezione. L’analisi dello studio suggerisce che gli anticorpi permangono per almeno 450 giorni. Altri studi dimostrano che possono rimanere in circolazione per sei mesi o anche per più tempo

Nel corpo restano anche i linfociti B e T di memoria, che restano per mesi o addirittura anni. Queste cellule “ricordano” l’aspetto del virus, quindi il sistema immunitario può entrare rapidamente in azione se in futuro l’agente patogeno si ripresenterà di nuovo.

L’efficacia della risposta immunitaria e i livelli di immunità dopo aver avuto un COVID-19 variano ampiamente da persona a persona. 

“Siamo tutti diversi, quindi anche il nostro sistema immunitario sarà diverso”, spiega il professor Mike Malim del King’s College di Londra. “Alcune persone si ammalano gravemente di COVID mentre altre non hanno alcun sintomo a causa delle differenze nella risposta immunitaria sottostante e di una serie di altre caratteristiche, e ci sarà anche un’ampia variazione nel livello di immunità dopo l’infezione”.

L’immunità naturale è migliore della vaccinazione contro il COVID-19?

Ci sono circa 30 diverse proteine ​​che compongono il virus SARS-CoV-2, mentre i vaccini contengono solo la proteina spike.

“Quando vieni infettato dal vero virus, produci anticorpi e cellule T contro tutte le proteine ​​virali, dando una risposta immunitaria molto ampia ma variabile”, dice il dottor Mike. 

“I vaccini contengono solo la proteina spike, quindi stai solo allenando il sistema immunitario a riconoscere quella particolare proteina, ma sono stati progettati per fornire una risposta immunitaria protettiva robusta e affidabile”.