Assegno di inclusione: quando fare domanda e chi può chiederlo

Assegno di inclusione, quando fare domanda: requisiti, tempi e modalità per presentare richiesta per la nuova misura che sostituisce il RdC.

L’assegno di inclusione è la nuova misura che andrà a sostituire il Reddito di cittadinanza. Ma quando fare domanda?

Come sappiamo, il RdC è destinato a sparire definitivamente a partire dal 2024. La decisione è stata presa dal Governo Meloni che, con la Legge di Bilancio 2023, ha annunciato una vera e propria rivoluzione del Reddito di cittadinanza, il quale andrà a “sdoppiarsi” in due diverse misure.

Ci sono, comunque, nuclei familiari che potranno continuare a beneficiare della misura fino alla fine dell’anno.

Con l’inizio del 2024, quanto stabilito dalla Legge di Bilancio si concretizzerà. Il RdC verrà abolito e al suo posto verranno introdotte nuove misure di sostegno per le famiglie in difficoltà economiche.

Una di queste è, appunto, l’assegno di inclusione, riservato solo a nuclei familiari in cui sono presenti componenti over 60, minori o disabili. Queste famiglie, dunque, potranno fare domanda tramite il sito dell’INPS.

Assegno di inclusione: i requisiti

Come abbiamo appena visto, l’assegno di inclusione potrà essere richiesto dalle famiglie in cui sono presenti disabili, minori, persone con più di 60 anni o anche persone inserite in programmi di cura e assistenza certificati dalla pubblica amministrazione.

Per quanto riguarda i requisiti per l’accesso all’Ai, va detto che questi non differiscono molto da quelli richiesti, oggi, per ottenere il Reddito di cittadinanza fino a dicembre 2024.

In particolare, per ottenere il nuovo assegno mensile sarà necessario:

  • un ISEE in corso di validità che non superi la soglia di 9.360 euro;

  • un reddito familiare entro i 6.000 euro all’anno, da moltiplicare per il parametro della scala di equivalenza. Se, però, il nucleo familiare è composto da persone che hanno tutte un’età pari o superiore ai 67 anni o sono tutte in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, allora la soglia viene innalzata a 7.560 euro;

  • un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro;

  • un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro, aumentati di 2.000 per ogni componente successivo al primo, per un massimo di 10.000 euro. A questi si possono aggiungere 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo e 5.000 euro per ogni componente con disabilità.

Così come per ottenere il Reddito di cittadinanza, anche per l’Assegno di inclusione nella famiglia nessun componente può essere intestatario di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati nei 36 mesi che precedono la richiesta.

L’assegno di inclusione sarà, inoltre, compatibile con l’assegno unico. Per maggiori informazioni, si consiglia di leggere l’articolo Assegno di inclusione e assegno unico saranno compatibili: come funzioneranno

Quando fare domanda per l’assegno di inclusione

Non è ancora possibile presentare richiesta per ottenere l’assegno di inclusione. Questo perché la nuova misura verrà introdotta a partire dal prossimo anno, quando il Reddito di cittadinanza verrà definitivamente cancellato.

Per il momento, infatti, le famiglie che possiedono i requisiti per accedere all’Ai sono le stesse che possono continuare a beneficiare del RdC fino a dicembre 2023.

Stando a quanto si legge nel decreto Lavoro, pubblicato a maggio in Gazzetta Ufficiale, sarà possibile richiedere l’assegno di inclusione tramite la piattaforma INPS. Per i tempi e le modalità, però, bisognerà aspettare ancora: sarà lo stesso Istituto che fornirà maggiori informazioni poco prima della definitiva introduzione della nuova misura.

In ogni caso, la domanda potrà essere presentata in autonomia, utilizzando la piattaforma dell’Istituto. Se, però, non si ha particolare dimestichezza con la tecnologia, sarà sempre possibile richiedere assistenza a CAF e patronati.

Si ricorda che l’assegno verrà erogato ogni mese, proprio come avviene per il RdC.

Cosa potranno richiedere gli esclusi dall’assegno di inclusione

Da quanto abbiamo detto, è chiaro che non tutti coloro che oggi ricevono il Reddito di cittadinanza potranno richiedere l’assegno di inclusione.

Il governo, infatti, ha previsto due misure diverse che andranno a sostituire il RdC. Una, come abbiamo visto, è proprio l’Ai, di cui potranno beneficiare le famiglie con over 60, minori e disabili. Per tutti gli altri, invece, bisognerà aspettare meno tempo per importanti cambiamenti.

Coloro che nel 2023 hanno diritto solo a 7 mesi di Reddito di cittadinanza, potranno contare sul Supporto per la formazione e il lavoro. A differenza dell’Ai, tale misura andrà esclusivamente al richiedente, e non all’intero nucleo familiare, il che significa che se più componenti di una famiglia hanno i requisiti per poterlo ottenere, tutti potranno percepire l’assegno individualmente.

Si ricorda che hanno diritto a questa misura le persone tra i 18 e i 59 anni di età e che l’assegno, in questo caso, ammonta a 350 euro per ogni beneficiario per un massimo di un anno.

Per maggiori informazioni sul Supporto per la formazione e il lavoro è possibile leggere il nostro approfondimento in cui chiariamo cosa accade dal 1° luglio per molti beneficiari e quali sono i nuovi importi per questi ultimi.

 

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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