Aumenti in Busta Paga: partenza a marzo! ecco come averli!

Aumenti in busta paga? È proprio vero! Ma come ottenerli e quali misure incidono su tali maggiorazioni? Vieni a scoprirlo qui.

A partire dal mese di marzo 2022 le buste paga cambieranno. Ebbene sì, una notizia che farà gioire molti dei lavoratori italiani. 

Ma quali sono le ragioni? Beh, il tutto dev’essere ricondotto alla Legge di Bilancio 2022 che è stata approvata dal Governo Draghi

Infatti, le motivazioni che andranno ad influire sulla busta paga di marzo saranno quelle legate al cambio di scaglione IRPEF. Eppure, questa non è l’unica ragione. 

Infatti, grande importanza in questo cambiamento la avrà anche l’Assegno Unico Universale che, come sappiamo, entra ufficialmente in vigore nel corso del mese di marzo. 

Infatti, per coloro che ancora non ne fossero a conoscenza, è bene sottolineare che l’Assegno Unico poteva essere richiesto fin da gennaio 2022, ma è ufficialmente entrato in vigore a marzo! Questo comporterà ovviamente dei cambiamenti per tutti i lavoratori con figli a carico fino a 21 anni. 

Attenzione: tutte le famiglie beneficiano dell’Assegno Unico. 

Infatti, si tratta di una misura universale e, come tale, viene corrisposta a tutti, anche a coloro che presentano un ISEE alto

Ma quali saranno le variazioni in busta paga che dobbiamo conoscere per il mese di marzo? Andiamo a scoprirle insieme in questo articolo!

Prima di iniziare ti consiglio la visione di questo video realizzato da Martino Campioni:

Aumenti in busta paga e nuovi scaglioni IRPEF! Ecco tutte le novità!

Come abbiamo affermato anche in precedenza, gli aumenti in busta paga ai quali assisteremo a partire dal mese di marzo 2022 sono in larga misura dettati dalla ridefinizione degli scaglioni IRPEF, come voluto dal premier Mario Draghi

Infatti, come sappiamo, la vecchia IRPEF era basata su cinque scaglioni, ma con la Legge di Bilancio 2022 sono state apportate delle modifiche. 

Quali? Beh, devi sapere che oggi la nuova IRPEF si basa su soli 4 scaglioni, in quanto è stata ridefinita dal Governo Draghi. Andiamo a scoprire come si articola oggi. 

Ebbene, resta invariata l’aliquota del 23% per tutti coloro che presentano dei redditi fino a 15.000 euro. 

Tuttavia, passato il primo scaglione iniziano le novità. Ebbene, la seconda aliquota è stata abbassata ed è passata dal 27% al 25% ed è corrisposta nei confronti di coloro che hanno un ISEE compreso tra 15.001 euro e 28mila euro. 

Ovviamente, le novità continuano con il terzo scaglione IRPEF, che ad oggi comprende tutti i redditi tra 28.001 euro e 55 mila euro. Ecco, in questo caso facciamo riferimento ad un’aliquota del 35%. 

Infine, prima erano presenti ultime due aliquote, quindi gli ultimi due scaglioni. Il primo prendeva in considerazione i redditi compresi tra 55mila euro e 75mila euro ed il secondo faceva riferimento a quelli superiori a 75mila euro. 

Cosa accade oggi dopo la Legge di Bilancio 2022? Beh, devi sapere che queste due aliquote non esistono più ed al loro posto ne è stata istituita una unica, al 41%, che comprende tutti i redditi che superano i 55.001 euro annui. 

Ebbene, tutto questo porta a dei ricalcoli delle buste paga dei cittadini italiani che, a partire dal mese di marzo 2022, potrebbero ricevere dei pagamenti più alti. 

Ovviamente, come abbiamo sottolineato anche in precedenza, non si tratta dell’unica motivazione per la quale nel mese in corso si potranno ottenere degli aumenti in busta paga. 

Infatti, se ben ti ricorderai, nell’introduzione di questo articolo abbiamo parlato anche dell’Assegno Unico Universale che entra in vigore a partire dal mese di marzo 2022. 

Busta paga e Assegno Unico: come aumenta la busta paga ora?

Ebbene, come abbiamo annunciato ci sarà un secondo fattore che andrà ad influenzare quello che è lo stipendio dei lavoratori che si ottiene per mezzo della busta paga. 

Facciamo riferimento all’Assegno Unico, un sussidio economico dedicato alle famiglie che ganno dei figli a carico.

Si tratta di un incentivo del quale si era già ampiamente parlato e che finalmente entra in vigore. Infatti, nel corso dello scorso anno abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare l’Assegno Unico Temporaneo, ma oggi arriva la sua versione universale. 

Ebbene, devi comprendere bene per quale motivo parliamo di un assegno “unico” ed “universale”. Il fatto che sia unico è perché tale misura ha sostituito la maggior parte dei bonus dedicati alla famiglia. 

Infatti, a rimanere indenne è stato solo il Bonus Nido, in quanto altre agevolazioni quali il Bonus Mamma Domani ed il Bonus Bebè sono state inglobate nell’Assegno Unico Universale. 

E per quale motivo parliamo di una misura “universale”? Beh, devi sapere che non è necessario presentare l’ISEE. Insomma, l’Assegno Unico viene erogato anche a coloro che presentano un ISEE alto oppure a coloro che faranno la domanda senza presentare alcuna attestazione sul proprio reddito. Tuttavia, presentare l’ISEE è consigliato. 

Andiamo a scoprire insieme come mai!

Assegno Unico, ISEE ed importi: per quale motivo conviene presentare l’ISEE?

Come abbiamo affermato, l’Assegno Unico è una misura che può essere richiesta anche da tutti coloro che non sono intenzionati a presentare l’ISEE. 

Tuttavia, come avrai capito, noi consigliamo di presentare comunque il documento, per poter ottenere la quota di Assegno Unico che spetta al nucleo familiare. 

La motivazione è molto semplice. Tutti coloro che non presenteranno l’ISEE riceveranno d’ufficio l’erogazione minima da parte dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale

Tuttavia, può essere che la famiglia in questione, presentando l’ISEE, avrebbe ottenuto una quota superiore dell’Assegno Unico. 

Ricorda: l’Assegno Unico garantisce fino ad un massimo di 175 euro. 

Ebbene, quando parliamo di quota minima facciamo riferimento a 50 euro per i figli minorenni e 25 euro per quelli maggiorenni. 

Dunque, sebbene l’ISEE non rappresenti un paletto per poter avere accesso alla misura dell’Assegno Unico, qualora non venisse presentato potrebbe comunque portare le famiglie ad ottenere un’erogazione inferiore a quella che meriterebbero. 

Attenzione: i beneficiari del Reddito di Cittadinanza non devono presentare nessuna domanda per accedere all’Assegno Unico!

Aumenti busta paga: quali cambiamenti si potranno osservare?

È importante sottolineare fin da subito che non si tratta di ingenti aumenti, ma di piccole variazioni che saranno direttamente visibili nelle buste paga dei lavoratori italiani. 

Ad esempio, se consideriamo semplicemente il cambio di scaglioni IRPEF, un lavoratore dipendente che percepisce un netto di circa 1.400 euro, vedrà un aumento di 14 euro direttamente nella busta paga. 

Oltre a questo, come abbiamo visto, entrerà in vigore l’Assegno Unico che porterà anch’esso delle variazioni in busta paga. 

È bene sottolineare che verranno eliminate dalla busta paga tutte le detrazioni relative ai figli e gli assegni per il nucleo familiare. 

Infatti, come abbiamo ribadito anche in precedenza, l’Assegno Unico è una misura unica, appunto. Di conseguenza, va ad inglobare tutte le vecchie detrazioni relative al reddito del nucleo familiare, ad eccezione di poche misure, quali il Bonus Nido o il Bonus Cultura

Tuttavia, in questa sede è bene fare una specifica: rimarranno in auge le detrazioni in busta paga per coloro che hanno due figli a carico tra cui uno maggiore di 21 anni (quindi escluso dall’Assegno Unico) nel settore metalmeccanico. 

Ovviamente, in questo caso non possiamo determinare con esattezza gli aumenti che avranno in busta paga coloro che potranno beneficiare dell’Assegno Unico in quanto l’importo varia in base al nucleo familiare e in base all’ISEE. 

Ebbene, va da sé che coloro che presentano un numero maggiore di figli a carico ed un Indicatore della Situazione Economica Equivalente più bassi, riceveranno più soldi in busta paga. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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