Quando arriva l’atteso aumento delle pensioni: date e calendario dei pagamenti

Con la manovra 2024 il governo ha annunciato la volontà di procedere ad un aumento delle pensioni già nel 2023: ecco quando arriva.

Con la Legge di Bilancio 2024 sono stati decisi diversi interventi sulle pensioni degli italiani, anche se è stata accantonata l’ipotesi di una vera e propria riforma. Tra le misure da intraprendere, spicca la rivalutazione delle pensioni.

Sono quindi previsti alcuni specifici aumenti sulle pensioni già per il 2023, senza dover attendere il prossimo anno. In particolare il DL Anticipi stabilisce che la rivalutazione applicata ogni anno sulle pensioni viene svolta in anticipo già nel 2023.

Vediamo di preciso quando arriveranno gli aumenti delle pensioni, per quali importi e chi saranno gli effettivi beneficiari.

Aumento pensioni: quando arriva

L’aumento delle pensioni arriverà, secondo il DL Anticipi, il 1 dicembre 2023. Inizialmente il governo aveva pensato di stabilire questa rivalutazione già per novembre di quest’anno, tuttavia questa ipotesi è poi stata scartata.

In ogni caso l’aumento arriva già quest’anno, senza dover attendere il 2024. Questi aumenti vanno di pari passo con l’inflazione: vengono infatti disposti per permettere a chi riceve una pensione di avere un incremento delle pensioni per la copertura delle spese in più causate dall’aumento dei prezzi.

Il conguaglio calcolato per quest’anno è dello 0,8%, e il governo ha deciso di destinare a questo intervento più di due miliardi di euro, per l’anno in corso, e circa 560 milioni di euro per il 2024.

La rivalutazione Istat sulla spesa previdenziale è di +8,1%, in aumento rispetto all’anno scorso. A beneficiare dell’incremento delle pensioni saranno soprattutto coloro che percepiscono una pensione minima e gli over 75 anni (in quest’ultimo caso bisogna attendere il 2024).

Le pensioni saranno quindi più alte dal 1 dicembre 2023, anche se non saranno uguali per tutti coloro che ricevono queste somme dall’INPS. Il conguaglio stabilito in precedenza per novembre arriverà dal mese di dicembre, con l’obiettivo di recuperare l’andamento dell’inflazione.

A beneficiare maggiormente dei nuovi aumenti saranno soprattutto coloro che percepiscono una pensione più bassa: l’intervento è infatti mirato a sostenere chi riceve somme minori ogni mese, a discapito delle pensioni più alte.

Aumento pensioni: gli importi

Vediamo da vicino quali saranno gli aumenti previsti sulle pensioni in base alle somme percepite. Solamente le pensioni che sono fino a 4 volte il minimo, beneficeranno di una rivalutazione delle pensioni maggiore, ovvero al 100%.

Successivamente, questa percentuale scende in base all’aumentare delle somme normalmente percepite. Per fare un esempio, la rivalutazione sarà al 90% per coloro che ricevono pensioni da 4 a 5 volte le minime.

Vediamo qui di seguito nello specifico gli importi in base ai nuovi aumenti:

  • da 2.101,53 a 2.626,90 euro: aumento pensioni di +0,68%;

  • da 2.626,91 a 3.152,28 euro: aumento pensioni di +0,4%;

  • da 3.152,29 a 4.203,04 euro: aumento pensioni di +0,3%;

  • da 4.203,05 a 5.253,80 euro: aumento pensioni di +0,29%

  • oltre i 5.253,81 euro: aumento pensioni di +0,25%.

Un aumento pensionistico particolare sarà quello disposto per i pensionati con oltre 75 anni di età: in questo caso dal 2024 si riscontrerà un aumento delle pensioni minime da 600 a 618 euro circa.

Pensioni 2024: le novità

Oltre agli aumenti visti sopra, i pensionati possono aspettarsi diverse novità, che arriveranno dal 2024. In particolare la Legge di Bilancio 2024 ha introdotto alcuni aggiustamenti a delle misure esistenti già in precedenza.

Tra queste troviamo Opzione Donna e Ape Sociale, che andranno a confluire in un’unica misura, ovvero il Fondo unico per la flessibilità in uscita. Intorno al futuro di queste due misure, rivolte ad alcune categorie di lavoratori, il dibattito è stato piuttosto ampio negli scorsi mesi.

Da un lato si sono infatti discusse le principali criticità delle misure, tra cui una bassa affluenza di accesso ad Opzione Donna, a causa dei suoi limiti strutturali. Dall’altro lato, è emersa la necessità di accorpare insieme due misure dedicate alle categorie di lavoratori più svantaggiati.

Un’altra novità riguarda Quota 103, che nel 2024 diventerà una sorta di Quota 104, molto simile alla prima, ma con una penalizzazione per l’accesso al prepensionamento. Verranno quindi introdotti incentivi per chi rimane al lavoro e disincentivi per chi invece, sceglierà di uscire in modo anticipato.

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