Detassazione tredicesima, quanto vale il bonus in busta paga e per quali redditi

Detassazione tredicesima, quanto vale il bonus e per quali redditi potrebbe essere applicato: simulazione dell'effettivo risparmio per i lavoratori.

Per ora si tratta solo di un’ipotesi al quale il governo sta lavorando affinché si trasformi in un effettivo risparmio, almeno per i redditi medio-bassi – gli stessi che vedrebbero confermato il taglio del cuneo fiscale – già da dicembre 2023.

Ovviamente, il nodo principale da sciogliere è quello delle risorse e le decisioni finali saranno prese solo quando si avrà un quadro preciso della situazione. Intanto, possiamo già formulare una simulazione della (presunta) detassazione sulla tredicesima: quanto vale il bonus in busta paga? Vediamo insieme le ipotesi più accreditate.

Bonus tredicesima: il piano del governo

La detassazione della tredicesima mensilità, degli straordinari e dei premi di produzione contenuti nell’emendamento del governo alla delega fiscale, sono tutti obiettivi dell’esecutivo che rientrano nel più ampio spettro del taglio del cuneo fiscale. Una misura cardine del programma della compagine governativa che, anche attraverso la riforma delle aliquote Irpef, si appresta ad introdurre gradualmente l’idea di una flat tax, per il momento non attuabile visto che la coperta delle risorse è piuttosto corta.

Tuttavia, per quanto riguarda la detassazione della tredicesima mensilità, come abbiamo già anticipato nel nostro precedente articolo dedicato all’argomento, il governo intende anticipare i tempi e applicarla già dal dicembre 2023. Seguendo la normale tempistica infatti, i lavoratori dipendenti potrebbero vedere la propria tredicesima detassata solamente alla fine del 2024.

Le ipotesi in campo

Attraverso la detassazione della tredicesima, quindi con un rafforzamento delle buste paga anche per quanto riguarda la tredicesima, si mira anche a difendere il potere di acquisto di tanti cittadini in vista delle feste natalizie. Una misura ovviamente accolta con favore dalle associazioni di categoria che da tempo chiedono strumenti in grado di sostenere i consumi.

Occorre sottolineare che al momento si tratta di un’ipotesi alla quale sta lavorando il governo in quanto c’è ancora il nodo risorse da sciogliere: un dettaglio non indifferente. Proprio per questo la misura potrebbe essere limitata solo ai redditi medio-bassi, gli stessi che vedrebbero confermarsi il taglio al cuneo.

Da quanto trapela, si sta lavorando a una sforbiciata del 10_15 % sulla tassazione delle Tredicesime, che, attualmente, a seconda del reddito, è al 23%, oppure a salire al 25%, 35% o 43%.

A quanto ammonta il risparmio?

A quanto ammonterebbe il risparmio per i lavoratori dipendenti? Vediamo insieme potrebbe incidere sulle buste paga il risparmio della presunta detassazione delle tredicesime 2023 che in molti hanno già soprannominato ‘bonus tredicesima‘.

L’ipotesi più accreditata per ora sembra quella di una aliquota del 15% che dovrebbe riguardare una soglia di reddito di 35mila euro l’anno. Ad esempio, un lavoratore con un reddito di 15mila euro annui pagherebbe 150 euro di Irpef invece di 230 euro, con 80 euro in più nella busta paga.

Non è esclusa una detassazione anche per redditi più alti ma al momento le risorse a disposizione da cui attingere non invitano all’ottimismo. Ovviamente la misura del risparmio aumenterebbe con l’aumentare del reddito: l’applicazione di una stessa aliquota anche per le classi di reddito più alte in questo caso sarebbe una sorta di ‘assaggio’ di flat tax.

La simulazione dell’effettivo risparmio in busta paga

Come già ripetuto più volte, per il momento si tratta solo di una simulazione basata sull’ipotesi di base di un anticipo di questa misura già nel 2023 e di una aliquota del 15%. Secondo le simulazioni pubblicate da Il Messaggero:

  • I lavoratori dipendenti con un reddito fino a 35 mila euro annui, avrebbero un risparmio consistente di circa 560 euro;

  • I lavoratori dipendenti con un reddito fino a 30 mila euro annui avrebbero un risparmio in busta paga di 480 euro:

  • I lavoratori dipendenti con un reddito fino a 25mila euro annui risparmierebbero 200 euro;

  • I lavoratori dipendenti con un reddito di 20mila euro annui avrebbero un risparmio pari a 160 euro;

  • I lavoratori dipendenti con un reddito di 15mila euro avrebbero 80 euro in più nella busta paga.

Vera Monti
Vera Monti
Giornalista pubblicista e precedentemente vice- presidente di un circolo culturale, scrivo di arte e politica - le mie grandi passioni - su varie testate online cercando sempre di trattare ogni argomento in tutte le sue sfaccettature. Ho intervistato vari personaggi della scena artistica nazionale e per Trend online mi occupo principalmente di politica ed economia
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