Contributi a fondo perduto: 6 miliardi per le imprese!

Contributi a fondo perduto: 6 miliardi per le imprese! In arrivo aiuti alle PMI per il rinnovo delle infrastrutture, per l'internazionalizzazione e l'export!

Con la legge di bilancio 2022 importanti novità sono arrivate al settore delle piccole e medie imprese che consentiranno di ottenere agevolazioni per quel che riguarda il rinnovo delle infrastrutture, per l’internazionalizzazione, l’export e gli investimenti nei settori digitali e green.

Novità che passano attraverso il rifinanziamento della legge Nuova Sabatini, i Contratti di Sviluppo, il Fondo di garanzia per le PMI e tutta un’altra serie di incentivi che saranno di sicuro aiuto a tutto il settore delle PMI.

Vediamo nello specifico di cosa parlano queste misure e quali sono i benefici di cui, attraverso le stesse, potranno godere le imprese italiane.

Contributi a fondo perduto: la nuova Sabatini

Una delle notizie sicuramente più interessanti che la nuova legge di Bilancio ha portato con sé per le PMI italiane, è stato il rifinanziamento con ulteriori 300 milioni di euro, della cosiddetta legge Sabatini.

Questa era una misura già resa operativa dal Ministero dello Sviluppo Economico, il cui obiettivo fondamentale era quello di sostenere le imprese in tutti quegli investimenti volti all’acquisto di beni strumentali.

Fondamentalmente la decisione di erogare risorse da destinare a tale scopo, era stata assunta già con la Legge di assestamento di Bilancio dello Stato del 2021, e aveva ottenuto un primo rifinanziamento da parte del Ministro Giorgetti all’interno Decreto Sostegni bis, con uno stanziamento di 425 milioni di euro assicurandone pertanto una continuità d’intenti.

L’ulteriore rifinanziamento, confermato anche in sede di approvazione della legge di Bilancio per il 2022, non fa altro che ribadire un segnale importante di costanza della volontà delle istituzioni in tal senso, garantendo contemporaneamente continuità all’attività già avviata dalle imprese negli investimenti eventualmente già preventivati in strumentazioni più moderne che potrebbero consentire anche nuove assunzioni.

Contributi a fondo perduto, legge Sabatini: quali beni si possono acquistare

Pertanto tenuto conto dei successivi rifinanziamenti, ad oggi lo stanziamento complessivo di cui le PMI posso godere per acquistare bene materiali o immateriali usufruendo della legge Sabatini, è pari a 725 milioni di euro.

Abbiamo parlato di beni materiali quindi oggetto di acquisto possono essere sia i macchinari che gli impianti, ma anche beni strumentali o hardware, oppure beni immateriali intendendo con questo sia software che tecnologie digitali.

Per chi fosse interessato un video tratto dal canale Giordano Guerrieri – YouTube, offre spunti interessanti sul tema.

Contributi a fondo perduto, legge Sabatini: come funziona

Sostanzialmente attraverso questa legge gli aiuti arriveranno alle PMI sotto forma di finanziamenti, che potranno essere erogati solo da quelle banche e istituti di credito che abbiano aderito alla convenzione tra il Ministero dello sviluppo economico, l’Associazione Bancaria Italiana e la Cassa depositi e prestiti, denominata Addendum.

La particolarità è che in questo tipo di finanziamento, ci sarà la presenza di un contributo del Ministero dello sviluppo economico in proporzione agli interessi che si dovranno pagare sul finanziamento richiesto dalle stesse imprese.

Nello specifico l’investimento richiesto può essere o un investimento che è completamente erogato dal sistema bancario, oppure un finanziamento che prevede la presenza della garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” che andrà a coprire al massimo fino all’80% dell’importo finanziato.

Questo finanziamento, oltre a poter essere erogato secondo le due diverse modalità sopra descritte, deve comunque prevedere un piano di ammortamento non superiore a 5 anni e un importo finanziato che può variare tra i 20 mila e i 4 milioni di euro.

Ovviamente resta inteso che tale finanziamento deve essere interamente ed esclusivamente destinato a coprire solo gli investimenti che sono consentiti dalla legge.

Per quanto riguarda il contributo che a questo finanziamento dà il Ministero dello sviluppo economico, abbiamo detto che questo risulta essere valutato in proporzione agli interessi che saranno quantificati in relazione ad un particolare valore di un investimento di riferimento tipo.

Nello specifico, il contributo del Ministero sarà calcolato sul totale di un investimento della durata di 5 anni ad un tasso del 2,75%, se ci riferisce ad un investimento ordinario.

Tale tasso aumenta al 3,575%, in relazione ad investimenti della cosiddetta “industria 4.0”, relativi cioè a tecnologie digitali, sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.

Contributi a fondo perduto, legge Sabatini: quando fare la domanda e i destinatari

Le domande per ottenere questa agevolazione sono state presentate a partire dal 1° gennaio 2021 e potranno essere inoltrate fino ad esaurimento fondi.

Destinatari di questa agevolazione sonno tutte le PMI che, nel momento in cui presentano la domanda, sono regolarmente iscritte al registro delle imprese e non si trovano in condizioni di difficoltà, né sono sottoposte a liquidazione volontaria o a procedure concorsuali.

Possono essere anche imprese che sono residenti all’estero ma devono comunque avere sede operativa in Italia e non debbono mai aver ricevuto aiuti che siano considerati illegali o illeciti da parte della Comunità Europea.

Si tratta di imprese che posso operare nel settore dell’import/export oppure svolgere attività finanziaria o assicurativa.

Contributi a fondo perduto: legge di Bilancio e “transizione 4.0”

La legge di Bilancio 2022, è intervenuta anche sul Piano Nazionale di Transizione 4.0 prorogandolo per tre anni, così come stessa proroga hanno avuto le risorse per i beni strumentali, le attività di ricerca e sviluppo, innovazione e design, tuttavia nello stabilire la proroga, la manovra ha definito sostanzialmente una profonda rimodulazione delle aliquote.

Contributi a fondo perduto: che cosa è “transizione 4.0”

Questo piano di transizione 4.0, era stato istituito con la legge di Bilancio del 2020 e il suo scopo principale è stato quello di porre in essere una vera e propria campagna di incentivi, riformando tra l’altro quelli già esistenti in materia, per dare maggior risalto all’innovazione sostenibile.

Fine ultimo, sostenere l’attività di ricerca e sviluppo soprattutto nelle attività di eccellenza del made in Italy, quali il design, il settore tessile, la moda, il settore calzaturiero, il settore orafo, e così via, insomma tutti quei settori dove la creatività dei nostri imprenditori si esprime al massimo.

Inizialmente questo piano di investimenti doveva avere una durata di due anni, per cui dal 2021 al 2023 e fondamentalmente il contributo che lo Stato dava ai differenti settori, era sotto forma di credito di imposta di importo variabile a seconda del tipo di attività svolta.

Di norma il credito di imposta viene concesso per tre diverse finalità, ossia acquisto di beni strumentali, per investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione e design, e per quella che viene definita la formazione 4.0, dove per formazione 4.0 si intende quella formazione rivolta al personale per tutte le materie che trattano di tecnologie volte alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.

Contributi a fondo perduto, legge di Bilancio 2022 e “transizione 4.0”

Abbiamo detto che la legge di Bilancio per il 2022, è intervenuta anche sulla “Transizione 4.0” e sulle risorse per i beni strumentali e per le attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design prevedendone sì una proroga per altri tre anni, ma provvedendo, al contempo, a ridefinire espressamente tutte le aliquote dei crediti d’imposta.

Nello specifico, a partire dal 2023 sarà dimezzato nell’importo, rispetto a quanto concesso nel 2022, il credito d’imposta relativo ai beni strumentali materiali 4.0, ma sarà prolungato nella durata fino al 2025.

In alcuni casi sono previste delle eccezioni, potendo arrivare tale proroga fino a giugno del 2026 ma a delle condizioni particolari.

In effetti, tale proroga opererà solo nell’ipotesi in cui si sia fatto, entro la fine dell’anno 2025, un ordine al venditore che tra l’altro questi abbia a sua volta accettato, versando per questo un acconto almeno pari al 20% del costo totale.

Contributi a fondo perduto, “transizione 4.0”: nuove aliquote

Ad ogni modo il nuovo sistema di aliquote per i crediti d’imposta relativamente ai beni strumentali materiali 4.0, prevede una percentuale del 20% per investimenti fino a 5 milioni di euro, una percentuale del 10% per investimenti variabili dai 2,5 ai 10 milioni di euro, un’aliquota del 5% per investimenti variabili dai 10 ai 20 milioni di euro.

In relazione ai beni immateriali, fermo restando la stessa identica possibilità di eccezione di proroga fino a giungo prevista per i beni materiali, il nuovo sistema di aliquote per i crediti d’imposta prevede una percentuale del 20%, del 15% e del 10% rispettivamente per gli anni 2023,2024 e 2025.

Contributo a fondo perduto: nuovo fondo di garanzia per le PMI

La nuova legge di Bilancio è intervenuta anche sul Fondo di Garanzia per le PMI prevedendone l’integrazione di altri 3 miliardi di euro fino al 2027, tuttavia ha rivisto completamente il sistema delle garanzie procedendo anche ad una riduzione delle stesse.

Altre due importanti novità sono poi state introdotte sul tema dalla nuova legge di Bilancio; una riguarda le moratorie che al 31 dicembre del 2021 sono completamente terminate, l’altra riguarda il costo delle garanzie.

La nuova legge di Bilancio ha espressamente stabilito che queste garanzie non saranno più gratuite a partire dal prossimo aprile 2022, ma avranno un costo quantificabile attraverso una commissione che si dovrà versare allo stesso Fondo.

Sempre in merito al Fondo di Garanzia, la nuova manovra di Bilancio ha confermato anche per l’anno corrente, l’innalzamento a 5 milioni di euro l’importo massimo di finanziamento che ciascuna impresa può richiedere venga garantito da questo fondo.

Nello specifico però, confermando questa proroga, si sono definiti alcuni dettagli sul livello delle garanzie offerte.

Se l’importo del finanziamento supera i 30 mila euro, allora il livello di questa garanzia è confermata all’80%, ma solo se questi finanziamenti sono destinati ad investimenti. Se i finanziamenti sono destinati a prestiti per necessità di liquidità, la percentuale scende al 60%.

Nel caso in cui si hanno finanziamenti di importo inferiore a 30 mila euro, il livello della garanzia invece, scende dal 90% alll’80%. Anche queste coperture prevederanno il pagamento di una commissione a partire da aprile 2022.

La stessa legge di Bilancio 2022 ha poi stabilito la proroga fino al prossimo 30 giugno, della garanzia SACE relativa alla liquidità non prevedendo per questa nessuna revisione.

Ricordiamo a tal fine che la SACE, è la società posseduta integralmente dalla Cassa depositi e prestiti, il cui ruolo è quello di fornire garanzie alle imprese, di qualsiasi dimensione, che vogliono finanziare i propri progetti d’investimento green.

Contributi a fondo perduto: Fondo per la transizione industriale

La legge di Bilancio 2022 ha definito inoltre, la nascita del cosiddetto Fondo per la transizione industriale.

Tale fondo, la cui dotazione iniziale a partire da questo anno sarà di 150 milioni di euro, avrà come scopo quello di aiutare e agevolare il cambiamento del sistema produttivo italiano nella lotta ai cambiamenti climatici, nel pieno rispetto delle direttive comunitarie.

Pertanto ben accolte saranno tutte le iniziative che mireranno all’efficientamento energetico delle imprese, al riciclo del materiale di scarto e delle sostanze nocive per l’ambiente.

Contributi a fondo perduto: sostegno per internazionalizzazione

Grande risalto ha dato poi la nuova manovra di Bilancio, al processo di internazionalizzazione delle imprese italiane, prevedendo a tal fine la nascita del “Fondo rotativo 394”, la cui gestione è stata affidata a Simest.

La Manovra del 2021 aveva assegnato al Fondo una dotazione di 1,2 di euro, adesso per effetto della nuova legge di Bilancio, è previsto un incremento annuo di questo Fondo di 1,5 miliardi, a partire da quest’anno e fino al 2026.

Scopo del Fondo è sostenere le PMI con finanziamenti a tasso agevolato e con contributi a fondo perduto nei processi di internazionalizzazione, con strumenti quali programmi di accesso ai mercati esteri e sviluppo dell’e-commerce.

Contributi a fondo perduto: sostegno all’export

Da ultimo la manovra di Bilancio ha voluto anche fornire agevolazioni per dare maggiore impulso alle nostre esportazioni. Nello specifico per il settore è stato previsto un incremento delle risorse di 1,5 miliardi annui, a partire dall’anno in corso e fino al 2026, per tutti i programmi rivolti alla cooperazione e all’export italiani.

Redazione Trend-online.com
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