Disoccupazione: 5 aiuti confermati da chiedere subito

Disoccupazione, tutti gli aiuti confermati nel 2022 a sostegno della disoccupazione. NASPI, RDC, DIS-COLL, Bonus ISCRO, Bonus assunzioni giovani, over 50.

Quando ci si riferisce alla pandemia da Covid-19, non si può pensare che essa costituisca soltanto un’emergenza sanitaria. Essa infatti sta avendo risvolti su svariati aspetti della vita quotidiana, tra i quali quello del lavoro.

Secondo le stime di OIL, Organizzazione Internazionale del Lavoro, la pandemia potrebbe aumentare il numero di disoccupati di ben 25 milioni di persone nel mondo.

L’OIL stima che tra 8,8 e 35 milioni di persone in più si troveranno in condizioni di povertà lavorativa in tutto il mondo, si legge nel loro sito.

Sono dati allarmanti che fanno riflettere su quanto la pandemia stia impattando le nostre vite e quanto sia difficile tornare in carreggiata.

Se ci occupiamo dei dati italiani, la situazione non è certo più rosea. Stime Istat, riportate dal Sole24Ore, riferiscono di come a Ottobre 2021 il tasso di disoccupazione sia salito di ben 9,4 punti percentuali.

Quando poi si parla di lavoratori autonomi, i dati non sono certo meno preoccupanti. Sempre ad Ottobre 2021, i dati riferiscono che ci sono 9 mila unità di lavoratori in meno, circa 134 mila unità cancellate nell’arco di un anno.

Ecco perché in quest’articolo, abbiamo riassunto tutti gli aiuti confermati nel 2022 a sostegno della disoccupazione, ma anche a sostegno delle partite iva.

Disoccupazione: cambiano i requisiti NASPI 2022

Nella Legge di Bilancio sono state introdotte diverse novità a livello di NASPI, che mirano ad una sua semplificazione.

L’accesso infatti alla NASPI, acronimo per Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, viene infatti facilitato.

La NASPI, lo ricordiamo, è una indennità mensile di disoccupazione: in altre parole, è una misura di sostegno al reddito per tutti i lavoratori dipendenti che abbiano perduto la propria occupazione involontariamente.

Essa spetta anche ad apprendisti e dipendenti a tempo determinato della PA.

L’accesso dunque era subordinato a:

  • perdita involontaria dell’impiego (anche per giusta causa e risoluzione consensuale del rapporto di lavoro);
  • aver accumulato almeno 13 settimane di contributi versati nei 4 anni precedenti il licenziamento.

Con la Legge 30 dicembre 2021 numero 234, si è voluto introdurre delle modifiche che non soltanto semplificassero la burocrazia d’accesso ma anche allargassero la platea dei beneficiari.

In merito a quest’ultima modifica, infatti, a partire dal 1 Gennaio 2022, possono accedere all’indennità di disoccupazione anche gli operai agricoli a tempo indeterminato e i dipendenti di cooperative e loro consorzi, inclusi gli apprendisti.

Viene inoltre abolito da quest’anno il requisito minimo delle 30 giornate lavorative da svolgersi nell’anno precedente il licenziamento.

L’importo della NASPI sarà determinato prendendo come riferimento la retribuzione imponibile ai fini contributivi versata negli ultimi 4 anni. Il risultato verrà poi diviso per il numero di settimane in cui effettivamente i contributi sono stati versati e poi si moltiplicherà il risultato per un coefficiente fisso: 4,33.

In altre parole: (retribuzione imponibile ai fini previdenziali/numero di settimane) moltiplicato per 4,33.

A quel punto:

  • se l’importo risultante è superiore a 1.227,55 euro: la NASPI corrisponderà al 75% di tale importo cui viene però aggiunto il 25% della differenza tra la retribuzione portata come riferimento e il valore di 1.227,55.
  • se l’importo è inferiore oppure uguale a 1.227,55 euro: la NASPI corrisponderà al 75% della retribuzione portata come riferimento.

Si sappia, inoltre, che la diminuzione dell’indennità mensile scatterà a partire dal sesto mese, e non più dal quarto.

Quelle alla NASPI, comunque, non sono le uniche novità che sono state introdotte per l’anno 2022. Vediamo le successive nei prossimi paragrafi.

Disoccupazione collaboratori: modifiche alla DIS-COLL

DIS-COLL è anch’essa un’indennità mensile di disoccupazione destinata però ai lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (parasubordinati).

I beneficiari possono essere quindi i collaboratori della PA, assegnisti di ricerca e dottorandi con borsa di studio e anche i co.co.co (ovvero collaboratori coordinati e continuativi), anche con contratto a progetto.

Da quest’anno la DIS-COLL sarà più ricca per coloro che perdono il lavoro.

Se da un lato aumentano le spese di contribuzione per gli iscritti alla Gestione Separata INPS, dall’altro, però, aumenta anche la DIS-COLL. Si passa da un 0,51% ad un 1,41%.

In precedenza, la riduzione dell’importo della Dis-Coll avveniva a partire dal quarto mese di fruizione.

Inoltre, la durata dell’indennità era pari alla metà della durata del contratto di collaborazione calcolata a partire dall’inizio di gennaio dell’anno civile antecedente la cessazione del rapporto e il giorno di cessazione entro un massimo di sei mesi.

Ecco che anche per gli aventi diritto alla DIS-COLL cambiano le carte in gioco.

Innanzitutto la riduzione dell’importo non avverrà più dal quarto ma dal sesto mese di fruizione, proprio come per la NASPI.

Soprattutto, cambia il calcolo della durata dell’indennità. Non sarà più la metà del contratto di collaborazione, ma sarà versata per un numero di mesi pari a quello dei mesi accreditati (per lo stesso periodo di tempo riferito prima) per un massimo di 12 mesi.

Probabilmente ci saranno nuove istruzioni per il calcolo della DIS-COLL per assegnisti e dottorandi, ma si dovrà attendere i prossimi messaggi di INPS.

Disoccupazione ed RdC 2022: cosa cambia

Nuovi aiuti confermati per la disoccupazione nel 2022 anche sul fronte del Reddito di Cittadinanza.

Innanzitutto, cambiano le regole di mantenimento del RdC.

Avere il Reddito di Cittadinanza equivale ad una DID, ovvero Dichiarazione di Immediata Disponibilità.

La ricerca del lavoro deve avvenire in maniera attiva, presentandosi almeno mensilmente presso il proprio Centro per l’Impiego.

Anche per quanto riguarda le offerte di lavoro, i requisiti per mantenere il reddito si fanno più stringenti.

  • entro 80 chilometri di distanza dalla residenza (o nel raggio di 100 minuti con i mezzi pubblici) se si tratta di prima offerta; ovunque sul territorio italiano se si tratta di seconda offerta.
  • nel caso di rifiuto di 3 offerte di lavoro decade il diritto al reddito.

Verrà inoltre ridotto l’assegno mensile nel caso in cui si rifiutino le prime due proposte di lavoro, qualora congrue (5 euro dal mese successivo al rifiuto dell’offerta).

Inoltre, verranno effettuati controlli più serrati in merito al patrimonio dei beneficiari.

Cambiano infine le regole di notifica a INPS dell’avvio di una nuova attività da parte di uno dei membri del nucleo familiare percettore del reddito.

La comunicazione infatti deve essere fatta entro il giorno precedente l’avvio dell’attività, pena l’esclusione dal sostegno.

Infine, ecco gli aiuti confermati non solo a sostegno della disoccupazione a livello di lavoratore dipendente, ma anche di lavoratore autonomo.

Bonus ISCRO: aiuti per autonomi confermati nel 2022

L’Indennità per i Lavoratori Autonomi (ISCRO) è un aiuto confermato anche per il 2022.

Viene chiamata anche “cassa integrazione per gli autonomi” ed effettivamente si tratta di una misura straordinaria adottata per il triennio 2021-2023 a sostegno dei lavoratori autonomi.

Introdotto dalla Legge di Bilancio 2021, questo bonus è destinato ai titolari di partita iva iscritti alla Gestione Separata INPS.

I requisiti sono piuttosto stringenti, infatti il bonus è riconoscibile soltanto a quelle partite iva che possano dimostrare un calo netto del fatturato, almeno il 50 per cento, rispetto ai 3 anni precedenti la richiesta di sostegno.

Inoltre, il reddito deve essere inferiore a 8.145 euro.

Si ricorda, comunque, che tale misura di sostegno è richiedibile soltanto una volta nell’arco dei tre anni di validità del bonus e deve essere necessario presentare la documentazione relativa al calo di fatturato di tutti e 3 gli anni precedenti rispetto al momento della domanda.

Pertanto, non saranno ammesse ai fini della domanda le partite iva che abbiano meno di 4 anni di vita.

Se fino a questo momento abbiamo visto gli aiuti confermati per coloro che hanno perso il lavoro o gli autonomi che hanno registrato ingenti perdite negli ultimi anni, quali sono invece gli aiuti confermati per i nuovi assunti? Vediamolo nell’ultima sezione dell’articolo.

Bonus assunzioni e lavoro

Ci sono importanti novità per l’assunzione dei giovani under 36. Infatti, per le imprese che assumeranno giovani fino all’età di 36 anni (non compiuti), è previsto un esonero dal versamento dei contributi a carico del datore di lavoro (eccetto INAIL).

Il requisito è che non si assuma un lavoratore che è stato già assunto in precedenza con un contratto a tempo indeterminato (presso la stessa o altra azienda).

Sempre a sostegno dei giovani, questa volta con minori a carico, è previsto un altro bonus.

Le imprese che assumeranno giovani di età inferiore ai 35 anni iscritti al momento dell’assunzione alla “Banca dati per l’occupazione dei giovani genitori”, infatti, hanno diritto ad un beneficio: 5 mila euro per assunzione fino ad un massimo di 5 assunzioni.

I contratti devono essere, o diventare, a tempo indeterminato oppure essere assunzioni con contratto di apprendistato.

Vi è poi il bonus assunzioni destinato per l’assunzione di quegli studenti che abbiano conseguito il titolo nell’arco degli ultimi 6 mesi. Per queste aziende, infatti, è previsto un esonero dal versamento dei contributi fino a 3 mila euro per ogni ex studente assunto.

Gli aiuti non sono confermati nel 2022 soltanto per i giovani e giovanissimi.

Il bonus cinquantenni, infatti, l’assunzione a tempo determinato o indeterminato, anche part-time, di persone che abbiano almeno 50 anni e siano disoccupate da almeno 12 mesi.

I contributi a carico del datore di lavoro vengono ridotti della metà, compreso quanto dovuto di INAIL.

Il periodo di fruizione di tale bonus varia dai 12 mesi, per i contratti a tempo determinato, ai 18 mesi, per i contratti a tempo indeterminato.

Anche per l’assunzione di donne sono confermati dei nuovi aiuti: esonero del 100 per cento dei contributi a carico dell’azienda, nel limite massimo di 6 mila euro all’anno.

Le lavoratrici devono essere disoccupate da almeno 6 mesi, se residenti in aree svantaggiate, 24 mesi per le donne residenti ovunque e 12 mesi per le donne over 50.

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