Fondo Pensione: ecco quando conviene! Tutti i pro e contro!

Hai mai sentito parlare del fondo pensione? Potrebbe essere la soluzione giusta per te! Vieni a scoprire come funziona il fondo pensione.

Hai mai sentito parlare del fondo pensione? Ebbene, basti pensare come oggigiorno la possibilità di andare in pensione sembra sempre più remota, specie per i giovani. 

Infatti, sempre più ragazzi che finiscono gli studi si trovano davanti ad una situazione allarmante nel mondo del lavoro: contratti precari, lavori pagati poco (o addirittura non retribuiti). 

Tuttavia, trattandosi di qualcosa che viene visto come così “lontano”, in molti decidono di non preoccuparsene. 

Eppure, il fondo pensione consente di pianificare il proprio futuro senza avere grandi ansie relative alla pensione. 

Anche perché dobbiamo ricordare che il sistema di calcolo retributivo della pensione è stato ormai dismesso. Nel corso del primo paragrafo vedremo meglio come funziona la distinzione tra sistema contributivo (vigente attualmente) e retributivo per comprendere in che modo questo possa influire sulle pensioni.

Nonostante siamo ancora in attesa di una riforma delle pensioni ad opera del Governo Draghi, possiamo comunque iniziare a preoccuparci del nostro futuro. 

Insomma, come sappiamo, la Guerra tra Russia e Ucraina (ed il Covid-19 in precedenza) hanno rallentato parecchio la situazione di tale riforma. 

Ma quindi, quando conviene ricorrere ad un fondo pensione? Quali sono i pro e i contro di tale scelta? Andiamo a scoprire tutte le risposte a queste domane nell’articolo!

Prima di proseguire, ti consiglio la visione di questo video realizzato da In Pensione, dove si parla dell’età ottimale per aprire il proprio fondo:

Fondo Pensione: la differenza tra il sistema retributivo e quello contributivo

Come sappiamo, in Italia la pensione è direttamente collegata al numero di anni di contributi che sono stati versati. 

Eppure, fino all’entrata in vigore della Riforma Dini del 1995 vigeva in Italia il sistema di calcolo retributivo. 

Ma quali sono le principali differenze tra i due sistemi e per quali ragioni il sistema contributivo risulterebbe essere meno conveniente (specie per i giovani)?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo comprendere a pieno come funzionano tali metodi di calcolo della pensione. 

Quando parliamo di metodo retributivo dobbiamo tenere a mente che il calcolo dell’assegno che verrà erogato al pensionato si basa sulle ultime retribuzioni ottenute. Invece, quando parliamo di sistema retributivo, dobbiamo prendere in considerazione gli anni di contributi che sono stati versati nella vita lavorativa di un soggetto. 

Va da sé che la pensione calcolata con il metodo di calcolo retributivo risulta essere maggiormente vantaggiosa per colui che si avvicina alla soglia. La motivazione è molto semplice: solitamente, per via delle promozioni o degli aumenti di stipendio ai quali si assiste nel corso della vita di un soggetto, gli ultimi anni sono quelli che vengono pagati maggiormente. 

Di conseguenza, un assegno pensionistico che si basa sulle retribuzioni degli ultimi anni di lavoro è sicuramente più conveniente. 

Insomma, è stato riscontrato che a parità di condizioni (contributi versati e età anagrafica) la pensione calcolata con il metodo di calcolo retributivo risulta essere maggiormente vantaggiosa. 

Tuttavia, devi sapere che nel 1995 con la Riforma Dini, tale metodo è stato dichiarato troppo costoso per lo Stato ed è stato istituito il sistema misto che è durato fino al 2011 con la Riforma Fornero, dove siamo passati definitivamente al sistema contributivo.

Perché scegliere un fondo pensione? La situazione in Italia!

Ma tutto questo cos’ha a che vedere con i fondi pensione? Ebbene, come abbiamo affermato, coloro che sono entrati nel mercato del lavoro dopo il 1995 non potranno avere accesso al sistema retributivo, ma solo a quello contributivo. 

Insomma, questa sembra essere una doppia beffa per i giovani che si trovano anche davanti a contratti di lavoro instabili e spesso sottopagati. 

Ad aggravare la situazione nel nostro Paese abbiamo anche le condizioni economiche che, come sappiamo, non sono delle più floride. 

Inoltre, l’invecchiamento della popolazione al quale stiamo assistendo negli ultimi anni fa sì che sempre meno giovani riescono ad entrare nel mercato del lavoro. Questo è un duplice problema in quanto sempre meno giovani approderanno nel mondo del lavoro e, dall’altro lato, ci saranno sempre meno persone a versare i contributi utili per finanziare le pensioni che aumenteranno. 

Insomma, il sistema previdenziale sarà una certezza? Sono in molti a nutrire dei seri dubbi su questo tema. Proprio per questo motivo è in crescita l’utilizzo di fondi pensione privati che consentono di accantonare una somma per la pensione, soprattutto in un momento di incertezza come quello attuale. 

Fondo pensione: ecco come funziona e chi può beneficiarne!

Dunque, abbiamo capito per quale motivo sempre più persone sono interessate ad accedere ad un fondo pensione. Eppure, dobbiamo chiarire meglio di cosa si tratta prima di addentrarci nei pro e i contro di tale metodologia. 

Quindi, il fondo pensione è nato con il decreto legislativo numero 124 del 1993 con l’obiettivo di integrare la pensione erogata dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale

Ma cos’è nello specifico? Mettiamo da parte i soldi e poi cosa succede?

Ebbene, devi sapere che quando parliamo di fondo pensione facciamo riferimento ad un fondo di investimento dove l’adesione è del tutto volontaria. 

In questo modo, si riuscirà per mezzo di versamenti periodici ad ottenere un’integrazione sulla propria pensione in un futuro. 

Insomma, un modo per pensare al nostro futuro fin da ora, potendo poi ottenere guadagni considerevoli.

Ma chi può avere accesso al fondo pensione? Ebbene, come abbiamo detto anche in precedenza si tratta di una misura completamente su base volontaria. 

Di conseguenza, tutti coloro che lo desiderano possono accedervi. Insomma, sia coloro che si trovano in stato di disoccupazione o coloro che lavorano possono aver diritto ad aprire il proprio fondo pensione. E sì, Partite IVA comprese. 

Attenzione: anche i pensionati, prima di ricevere la pensione dall’INPS, hanno il diritto di accedere al fondo pensione. 

Fondo Pensione, quando conviene investire i propri risparmi? I vantaggi!

Quando parliamo di fondo pensione qualcuno potrebbe storcere il naso. Infatti, nel nostro Paese spesso le persone non si trovano nelle condizioni economiche necessarie per poter investire una parte dei propri risparmi che sono già pochi. 

Tuttavia, ci sono alcuni vantaggi che devono essere presi in considerazione quando si opta per accedere ad un fondo pensione.

Il primo degli aspetti positivi riguarda la parte fiscale. Infatti, sarà possibile dedurre in sede di Dichiarazione dei Redditi i contributi versati sul fondo pensione fino ad un massimo di 5.164,57 euro.

Attenzione: qualora decidessi di versare il tuo TFR non avresti diritto a questa possibilità. 

Ma abbiamo finito con i vantaggi del fondo pensione? Ovviamente no. 

Il secondo pro che dobbiamo considerare riguarda la tassazione dei rendimenti che si ottengono dall’investimento. Infatti, essi vengono tassati fino al 20% massimo, a differenza degli altri strumenti finanziari che arrivano anche ad una tassazione del 26%. 

Eppure, come in ogni situazione, non possiamo avere solo dei risvolti positivi. 

Vuoi conoscere quali sono i contro del fondo pensione? Andiamo a scoprirli nel prossimo paragrafo. 

I rischi del fondo pensione: ecco perché puoi decidere di non averlo!

Come abbiamo sottolineato in precedenza, investire in un fondo pensione è qualcosa di estremamente volontario. Ebbene, prima di compiere una decisione è bene valutare anche quali saranno i contro del fondo pensione, in modo da compiere una decisione consapevole. 

Prima di tutto sarà necessario controllare i costi e i vantaggi fiscali, cosa che potrebbe risultare difficile per i “non addetti ai lavori”. 

Infine, devi sapere che sarà piuttosto difficile riscattare in anticipo il tuo investimento. 

Come mai? Beh, potrai riceverlo in anticipo solo con determinate condizione, come nel caso dei disoccupati da più di 12 mesi. 

Poi ovviamente c’è un altro elemento di instabilità: la situazione dei mercati finanziari. Insomma, anche in questo caso non si può stare al 100% tranquilli. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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