Lavoro da 3.000 al mese: nessuno lo vuole! Perché

Molte offerte di lavoro restano senza candidati! Ma quali sono le ragioni? Scopriamo un lavoro da 3.000 euro al mese senza candidature! Le ragioni.

Il lavoro non c’è oppure sono le persone che non lo vogliono trovare? Questa è una delle domande che sta sconvolgendo il nostro Paese. 

In molti danno la colpa alla misura del Reddito di Cittadinanza in quanto, a detta di molti partiti politici (tra i quali Italia Viva), consentirebbe alle persone di vivere sulle spalle dello Stato. 

Tuttavia, come sappiamo, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio e non possiamo certo affermare che tutti gli italiani non vogliono cercare un lavoro perché percepiscono il Reddito di Cittadinanza. 

Eppure, capita ogni tanto che alcune offerte di lavoro lascino davvero a bocca aperta per lo scarso numero di candidati che inviano la loro application.

Ma quali sono le motivazioni? Beh, le ragioni possono essere molteplici e strettamente soggettive. 

Per comprendere nel dettaglio cosa sta accadendo vogliamo oggi riportare il caso di un’offerta di lavoro che garantisce fino a 3.000 euro al mese che non ha ricevuto candidature.

Ebbene, la domanda è: per quale motivo non c’è stato nessun candidato per questa posizione? Quali sono state le ragioni? Andiamo ad indagare in questo articolo, per mezzo di un esempio, quello che sta accadendo nell’ultimo periodo in Italia. 

Offerte di lavoro senza nessuna candidatura: la situazione che sconvolge l’Italia

Nell’ultimo periodo sul web si stanno diffondendo sempre più testimonianze di aziende che cercano dipendenti da assumere, ma non ricevono nessuna candidatura.  

I casi maggiormente rilevanti fanno riferimento in questo periodo ai lavori stagionali, specie nel campo della ristorazione. 

È proprio in questo settore che è scattata la polemica relativa ai giovani (ed ai meno giovani) che non vogliono lavorare perché percepiscono il Reddito di Cittadinanza. 

Una polemica che, a tratti, potrebbe sembrare assurda, ma che ha delle radici molto più profonde. Infatti, la misura è stata aspramente criticata fin dall’introduzione avuta da parte del Movimento 5 Stelle e, di conseguenza, viene additata molto spesso. 

Il premier Mario Draghi ha istituito nuove motivazioni per poter perdere l’accesso al RdC, come il rifiuto di due offerte di lavoro. In questo modo, il possesso del beneficio non dovrebbe infierire con la volontà di non lavorare dei soggetti, seppur pochi, che percepiscono il Reddito di Cittadinanza. 

Ebbene, sono sempre più numerosi i proprietari dei ristoranti, dei minimarket, dei bar e degli stabilimenti balneari che lamentano l’assenza di personale interessato per ricoprire i diversi ruoli propositi. 

Attenzione: non si tratta di quei lavori che, come sappiamo, gli italiani rifiutano sempre più spesso di fare. 

Anzi, facciamo riferimento a mansioni come camerieri, barman o cassieri che presuppongono uno stipendio fisso, seppur per un periodo limitato di tempo. 

Ma quali sono le ragioni che portano le persone a rifiutare questi lavori che vengono offerti e per i quali c’è davvero molta richiesta oggi? Andiamo a scoprirlo nel prossimo paragrafo. 

Nessun candidato? Le ragioni del no ad alcuni lavori!

Ebbene, è diventato emblematico il caso della Riviera Romagnola dove non sono stati trovati un numero sufficiente di lavoratori stagionali da impiegare nelle differenti attività. 

Dunque, stiamo parlando di una situazione piuttosto critica che potrebbe mettere in ginocchio il settore del turismo, già colpito notevolmente dagli effetti della pandemia da Covid-19

Eppure, devi ricordare che non si tratta solo del turismo, ma di una tendenza che sta investendo i più diversi settori produttivi italiani.

Ma quali sono le cause di tutto ciò? Una delle motivazioni riscontrate dagli esperti risiede nel cambiamento di mentalità che stanno avendo i giovani verso il mondo del lavoro. Insomma, come avremo capito negli ultimi anni, c’è una tendenza crescente alla volontà di lavorare da remoto, in modo da poter conciliare al meglio vita privata e lavorativa. 

Oltre a questo ha inciso anche l’emergenza legata alla pandemia da Covid-19. 

Eppure, devi sapere che i primi segnali relativi alla penuria di personale, specie nel settore del turismo e nel comparto dei lavoratori stagionali, erano iniziata prima del Covid.

Le motivazioni alle quali si fa di frequente riferimento riguardano in primis gli stipendi, che sembrano essere troppo bassi rispetto alla mole di lavoro e, di conseguenza, spingono i giovani italiani a rifiutare molti lavori. 

In secondo luogo, il lavoro stagionale è un vero e proprio contratto a termine. Invece, in un periodo come quello attuale, caratterizzato da forte incertezza, probabilmente molti lavoratori vorrebbero una certezza per il futuro. 

Di conseguenza, sono in molti a concentrarsi sulle possibilità offerte dal mercato e rifiutare i lavori stagionali. 

Eppure, come abbiamo sottolineato anche in precedenza, questa tendenza alla penuria di personale che si candida alle offerte di lavoro non riguarda solo ed esclusivamente il comparto del turismo. 

Ma andiamo a scoprire quando il problema non è lo stipendio offerto che, anzi, supera di gran lunga la media nazionale, con un esempio reale. 

Offerta di lavoro da 3.000 euro al mese in Austria: nessun candidato si presenta!

Ebbene, in molti sostengono che per lavorare in Riviera Romagnola vengano offerti stipendi esternamente bassi ed, in alcuni casi, è proprio così. 

Ma quali sono le ragioni per le quali si rifiutano anche alcune posizioni di lavoro che propongono degli stipendi al di sopra della media nazionale?

È il caso dell’imprenditore Cristiano Fabris che ha un’attività sita in Austria. Si tratta di un centro benessere per uomini che dovrebbe riaprire a breve, dopo la lunga chiusura dovuta alla pandemia da Covid-19. 

Ebbene, tale apertura sarebbe prevista per il giorno 28 maggio e, di conseguenza, l’imprenditore si sta muovendo per cercare il personale in diverse mansioni. 

Si parte dai/dalle receptionist, fino ai baristi, per arrivare ai cuochi. 

Ma qual è il problema in questo caso? Beh, sicuramente non si tratta della retribuzione che andremo a scoprire nel prossimo paragrafo. 

Eppure, dopo giorni di offerte attive non sono arrivate candidature

Il motivo è l’offerta di lavoro o ci potrebbero essere altre ragioni? Scopriamolo nel dettaglio nel prossimo paragrafo. 

L’offerta da 3.000 euro che nessuno vuole! Di cosa si tratta?

Ebbene sì, l’offerta che arriva dall’imprenditore per le assunzioni presso il suo centro benessere per uomini prevede stipendi fino a 3.000 euro al mese. 

Inoltre, devi sapere che sono previsti anche permessi e 14 mensilità di retribuzione. 

Andiamo a scoprire nel dettaglio quali sono gli stipendi previsti per coloro che potrebbero candidarsi per lavorare nel centro benessere dell’imprenditore Cristiano Fabris. 

Lo stipendio base parte dai 1.500 ai 1.700 euro per coloro che effettuano la mansione di accoglienza clienti. In questo caso viene richiesto un importante requisito, ossia la conoscenza di tre lingue che, trovandoci in Austria, saranno italiano, inglese e tedesco. 

Quando invece parliamo dei baristi, anche loro hanno uno stipendio che parte da 1.500 euro fino a 1.600 euro. 

Eppure, ci sono altre mansioni che possono portare a stipendi ancora più alti. 

Insomma, per i cuochi ed i capi cucina le somme degli stipendi possono arrivare anche a cifre comprese tra i 2.000 ed i 4.000 euro. 

Inoltre il contratto prevede un mese di ferie all’anno e due giorni liberi a settimana. 

Ma perché non arriva personale? Può essere che il Covid-19 abbia fatto diventare le persone restie a spostarsi dal proprio Paese e dai propri affetti nonostante le possibilità lavorative estere?

Purtroppo non sappiamo la risposta a questa domanda. Ovviamente le ragioni sono strettamente personali ma questo esempio evidenzia il cambiamento di paradigma al quale stiamo assistendo in Italia. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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