Lavoro nel pubblico o nel privato: tutti i pro e i contro da considerare

Lavoro nel pubblico o nel privato, quale conviene di più? È la domanda che si pongono molti giovani, ma alla quale non c’è una risposta univoca.

Lavoro nel pubblico o nel privato, quale conviene di più? È la domanda che si pongono molti giovani che sanno ormai bene che ci sono alcune differenze che vanno considerate.

È anche vero che non esiste una risposta univoca a questa domanda e che molto dipende dalle proprie aspirazioni, esigenze e dai propri programmi per il futuro.

Ecco perché, prima di fare ingresso nel mondo del lavoro, potrebbe essere utile vagliare tutti i pro e i contro di questa scelta.

Vediamo, allora, quali sono le differenze da valutare quando si sceglie se lavorare nel settore pubblico o nel settore privato, sia in termini di stipendio sia di avanzamento di carriera.

Lavorare nel pubblico o nel privato: accesso al lavoro

Quando si parla di differenze tra settore pubblico e privato, la prima che viene in mente ha a che fare con le modalità di accesso al lavoro.

Se si intende lavorare nel settore pubblico, infatti, non si potrà fare a meno di partecipare e superare un concorso pubblico. I bandi di concorso vengono indetti da diversi enti e ministeri e vengono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dove, chi desidera lavorare nella pubblica amministrazione, può trovare tutti i requisiti e le modalità di selezione.

Insomma, bisogna continuare a studiare e studiare tanto per superare i test e le selezioni. La concorrenza è molto elevata.

Si tratta, dunque, di una modalità di accesso al lavoro molto diversa da quella che riguarda il settore privato.

In questo caso, infatti, chi sta cercando lavoro può inviare la propria candidatura seguendo strade molto variegate, a partire dalla ricerca di annunci e offerte su siti specializzati, passando per social network come Linkedin o affidandosi al buon vecchio passaparola.

In questo caso, ovviamente, la realizzazione di un buon curriculum è fondamentale per raggiungere l’obiettivo, così come affrontare con lo spirito giusto l’eventuale colloquio.

Anche in questo caso, sebbene dipenda molto dal tipo di lavoro in questione, moltissime possono essere le persone che decidono di inviare la propria candidatura o superano il primo step e vengono chiamate per il colloquio.

Lavoro nel pubblico o nel privato: pro e contro

Stabilità. È una parola che oggi risulta quasi estranea alla maggior parte dei giovani.

È probabilmente per questo motivo che in molti cominciano a pensare al lavoro nel settore pubblico. Lavorare nella PA, in effetti, offre diverse garanzie, per esempio contratti più stabili e duraturi, ma anche un più equilibrato carico di lavoro.

Rispetto ai lavoratori dipendenti nel settore privato, quelli che lavorano nel pubblico non rischiano di dover fare gli straordinari e, in generale, hanno orari di lavoro fissi.

Di contro, c’è da dire che un lavoratore nel privato può trarre maggiori soddisfazioni dal proprio lavoro. Chi lavora nel pubblico spesso si occupa delle stesse mansioni per molti anni e non sempre è possibile l’avanzamento di carriera.

Il settore privato, da questo punto di vista, è più dinamico e offre più possibilità, al lavoratore, di emergere, dimostrarsi propositivo e avere spirito di iniziativa. Cose, queste, che in genere vengono premiate dal datore di lavoro.

Lavorare nel pubblico o nel privato: dove si guadagna di più

 Ma veniamo, ora, a uno degli argomenti che suscitano maggiore curiosità quando si parla di differenze tra lavoro nel settore pubblico e nel settore privato: lo stipendio.

Chi guadagna di più? Questa domanda risulta persino banale per alcuni. Da molto tempo il lavoro nel pubblico viene visto come un’opportunità per guadagnare uno stipendio molto alto e soddisfacente.

Se questo è vero per chi, per esempio, ricopre un ruolo dirigenziale, l’entità dello stipendio dipende pur sempre dal ruolo e dal settore di riferimento. In genere, poi, gli stipendi percepiti appena entrati nel mondo del lavoro non sono tanto più alti di quelli del settore privato.

Oggi come oggi, quindi, la differenza tra lo stipendio di un impiegato nella PA e di un impiegato d’azienda non è troppo marcata benché, come abbiamo visto, questo dipenda molto anche dal ruolo che si ricopre e dal settore in cui si opera.

Lavoro nel pubblico o nel privato: quale conviene di più

Alla luce di quanto detto, appare chiaro che la decisione tra lavorare nel settore privato o nel settore pubblico non dipenda da fattori del tutto oggettivi.

Prima di tutto, bisogna aver chiaro cosa si vuole fare e informarsi sulle possibilità, riguardanti il settore di interesse, aperte dal settore pubblico e dal settore privato.

In secondo luogo, è necessario riflettere sulle modalità di lavoro che si preferiscono e che si pensa possano dare maggiore soddisfazione. Se si è persone dinamiche e dalle grandi aspirazioni, probabilmente lavorare nel pubblico non è la strada più giusta, mentre se si cercano maggiori garanzie e una vita professionale tranquilla, non è consigliabile optare per il settore privato.

Il consiglio, quindi, è focalizzarsi sui propri obiettivi. Il lavoro, infatti, è ciò che occupa la maggior parte della nostra giornata, perciò, al di là dell’entità dello stipendio, è anche bene scegliere un’attività che sia in grado di fornire sempre nuovi stimoli, che ci appassioni di giorno in giorno e che ci renda veramente soddisfatti.

Leggi anche: Lavori più pagati al Mondo: la lista delle occupazioni con lo stipendio più alto

 

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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