Malattia sul lavoro: cosa succede se si superano i 6 mesi di assenza? La risposta

Cosa succede dopo 6 mesi di malattia? Il licenziamento è automatico? Vieni a scoprire la risposta in questo articolo.

Pensi davvero che l’assenza prolungata dal lavoro a causa di una malattia non abbia nessuna conseguenza? Ebbene, spesso il nostro buon senso ci fa dire che no, non dovrebbero esserci conseguenze dopo una lunga assenza per malattia. 

Tuttavia, non è esattamente così. Infatti, le assenze per malattia possono avere delle conseguenze, anche gravi, per il lavoratore. 

Ma cosa si rischia? Qual è il tempo massimo per il quale un lavoratore può stare in malattia? 

Per prima cosa devi sapere che la possibilità di non ricevere lo stipendio è la migliore. Infatti, non si tratta dell’unico rischio di un lavoratore che resta in malattia per un periodo prolungato, anzi. Un lavoratore che supera il tempo massimo previsto per la malattia può addirittura essere licenziato. 

Ma qual è questo limite che continuiamo a citare? Devi sapere che la malattia viene presa a carico dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale entro un limite di 180 giorni, corrispondenti a sei mesi. 

Dunque, decorso il periodo dei 6 mesi, un lavoratore non riceve più l’indennità di malattia né dall’INPS, né dal suo datore di lavoro. Anzi, c’è una possibilità ancora peggiore: il datore di lavoro potrebbe addirittura decidere di licenziare il dipendente. 

Ma questo vale in ogni situazione? Andiamo a fare chiarezza su ciò che succede superati i 6 mesi (quindi i famosi 180 giorni) di malattia. 

Per quanto viene pagata la malattia? Dopo 180 giorni niente più stipendio?

Come ben saprai, un lavoratore nel periodo di malattia ha diritto a ricevere la retribuzione.

Tuttavia, non si avrà sempre diritto alla totalità dello stipendio. Andiamo a vedere insieme quali sono le percentuali dello stipendio che vengono pagate dall’INPS. 

Prima di tutto devi sapere che l’istituto Nazionale di Previdenza Sociale “entra in gioco” a partire dal 4° giorno in cui un lavoratore si trova in malattia. 

  • Dunque, dal 4° al 20esimo giorno di malattia, il pagamento è pari al 50% della retribuzione. 
  • Invece, a partire dal 21esimo giorno, fino al limite massimo della malattia (fissato a 180 giorni), si riceveranno due terzi dello stipendio, quindi il 66,66%. 

Abbiamo detto che la malattia viene pagata dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale a partire dal 4° giorno, ma cosa accade prima?

I primi 3 giorni di malattia non sono coperti da indennità, tranne nel caso in cui il contratto collettivo stabilisce che tali giornate siano a carico del datore di lavoro. 

Questa è una casistica molto comune in Italia, dove i primi 3 giorni di malattia vengono pagati dal datore di lavoro e, solo in seguito, le altre giornate vengono pagate dall’INPS. 

Se supero i 6 mesi di malattia perdo il lavoro? La risposta ad un dubbio comune

Ebbene, il lavoratore ha diritto a ricevere il suo stipendio anche durante il periodo di malattia. Tuttavia, abbiamo anche sottolineato più volte che ci sono dei limiti che devono essere rispettati per non mettere a rischio il proprio impiego. 

Dunque, una persona può andare in malattia per un massimo di 180 giorni, quindi di 6 mesi, nel corso dell’anno solare. 

Attenzione: quando parliamo di anno solare facciamo riferimento ad un periodo che va dal 1° gennaio fino al 31 dicembre. 

Dunque, se inizi ad assentarti per malattia nel mese di settembre, puoi anche rimanere assente per 7 mesi che non avrai alcun problema, in quanto l’anno solare di riferimento sarà differente. 

Infatti, in questo esempio, staresti in malattia per 3 mesi nel corso del 2022 e per alti 4 mesi nel 2023. 

Dopo 6 mesi di malattia l’azienda mi licenzia sicuramente? La risposta!

Come abbiamo sottolineato in precedenza, vi è la concreta possibilità che il datore di lavoro decida di licenziare un dipendente in malattia da più di 6 mesi nell’anno solare. 

Tuttavia, il licenziamento non è automatico. 

Mi spiego meglio, i 180 giorni o 6 mesi sono il limite massimo per poter ricevere l’indennità di malattia. Dunque, una volta concluso tale periodo, semplicemente non riceverai più lo stipendio. 

Tuttavia, il datore di lavoro può decidere di licenziare un dipendente se la malattia porta ad uno scarso rendimento, oppure se viene superato il periodo dei 6 mesi. 

Insomma, è tutto in mano al datore di lavoro, essendo una sua decisione personale. Ciò che ci preme sottolineare è che il licenziamento non avviene in automatico. 

Attenzione però: spesso il periodo limite per rischiare il licenziamento non coincide con i 6 sanciti dall’INPS. 

Pertanto, è bene controllare il proprio contratto per scoprire quante giornate massime di malattia si possono fare per non rischiare il licenziamento. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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