Nuovo Reddito di Cittadinanza, chi sono gli esclusi da Mia e quali alternative ci sono

Un nuovo reddito di cittadinanza in arrivo: ecco chi sono gli esclusi da Mia e su quali misure di sostegno potranno fare affidamento.

È un nuovo reddito di cittadinanza quello in arrivo già a partire dalla metà del 2023.

Dopo un primo buio totale rispetto a un eventuale sostituto della misura introdotta solo 4 anni fa dal governo Conte I, adesso arrivano notizie sempre più dettagliate sul funzionamento dell’alternativa che il governo Meloni ha deciso di mettere in campo.

Si chiama Mia (Misura di Inclusione Attiva) e non è un caso che si parli di un vero e proprio “nuovo reddito di cittadinanza”. Gli obiettivi sembrano non cambiare: da un lato si vuole mettere a disposizione un sostegno contro la povertà, dall’altro indirizzare i cittadini che possono lavorare verso l’avvio al mondo del lavoro.

Il tutto, però, generando nuovi esclusi. Requisiti stringenti, importi più bassi e un taglio della platea dei beneficiari. Più che un restyling della misura, l’intento del governo Meloni è stato quello di tagliare le risorse necessarie.

Non è un segreto che l’obiettivo fosse quello di risparmiare rispetto a quanto speso per il reddito di cittadinanza. E la nuova Mia dovrebbe permettere un risparmio di circa 3 miliardi.

Il prezzo da pagare è, però, alto per molte persone che non avranno più a disposizione un sussidio contro la povertà e dovranno fare affidamento su percorsi di ricerca del lavoro non molto diversi da quelli che hanno fatto fallire il RdC in questo senso.

Addio reddito di cittadinanza, benvenuta Mia: cosa cambia e chi sono gli esclusi

Già a partire di quest’anno si dovrà dire addio al reddito di cittadinanza e dare il benvenuto (più o meno…) alla nuova Misura di Inclusione Attiva, la misura che il governo Meloni sta definendo per sostituire il RdC.

Per il momento, le notizie che sono circolate sui giornali non si dimostrano essere proprio positive, almeno non per una parte di coloro che percepiscono attualmente il reddito di cittadinanza.

Il governo ha attuato una divisione della platea dei beneficiari, separando le famiglie in cui sono presenti minori, over 60 o disabili e quelle composte da persone occupabili.

In base a questa divisione sono cambiati anche gli importi. Per le prime, l’importo sarà pari a 500 euro al mese (importo medio del RdC), mentre per gli occupabili scenderà fino a 375 euro.

Soprattutto, la platea dei beneficiari verrà ridotta in quanto si abbassa ulteriormente la soglia ISEE per accedere al beneficio.

Il reddito di cittadinanza lascia il posto a Mia: esclusi i lavoratori con salario basso

A escludere non pochi percettori del reddito di cittadinanza dalla platea dei beneficiari della nuova Mia è proprio la soglia ISEE stabilita per accedere alla misura.

Ricordiamo che, per poter accedere al RdC, è necessario che il nucleo familiare sia in possesso di un ISEE che non sia superiore ai 9.360 euro. Ebbene, per poter beneficiare della Mia si dovrà dimostrare di trovarsi in una situazione economica anche peggiore: la nuova misura sarà accessibile da parte delle famiglie che hanno un ISEE non superiore ai 7.200 euro.

A essere esclusi, dunque, sarebbero anche moltissimi di coloro che, pur lavorando, percepiscono retribuzioni molto basse.

In Italia, e in particolare al Sud, il lavoro povero è molto diffuso e l’abbassamento della soglia ISEE tenderà a tagliare fuori coloro che sono vittime di questa situazione.

Ma non solo, perché l’abbassamento della soglia ISEE tenderà a creare nuovi esclusi anche al Nord dove il costo della vita è più alto.

Già con il reddito di cittadinanza, infatti, alcune famiglie del Nord Italia erano state escluse. Ora, con l’ulteriore abbassamento della soglia ISEE, molti altri potrebbero rimanere tagliati fuori anche dalla Mia.

Nuovo reddito di cittadinanza ed esclusi: quali sono le misure alternative da richiedere

Già prima della definitiva abolizione del reddito di cittadinanza dal 2024, molti sono i beneficiari che potranno contare sulla misura solo fino all’estate.

È l’effetto delle modifiche apportate al RdC dalla Legge di Bilancio 2023, tra cui la riduzione del tempo per beneficiare del sussidio passata da 18 mesi rinnovabili a un massimo di 7 mesi.

Per chi è destinato a rimanere escluso, quindi, è tempo di informarsi sulle altre misure di sostegno per famiglie in difficoltà economica.

Alcune sono già in vigore, come la Carta acquisti riservata ai cittadini minori di 3 anni e con più di 65 anni con la quale si possono comprare beni di prima necessità, tra alimenti e farmaci.

Altre misure, poi, sono state introdotte proprio dal governo Meloni. È il caso, per esempio, del reddito alimentare o della Carta Risparmio Spesa.

Entrambe le misure non sono, però, state rese operative.

Al momento, quello che si sa è che il reddito alimentare permetterà alle famiglie in difficoltà economica di accedere a dei pacchi alimentari (non si tratta, quindi, di un bonus sotto forma di denaro). Il decreto era atteso per l’inizio di marzo, ma il governo è in ritardo.

Per quanto riguarda, invece, la Carta Risparmio Spesa, con questa i cittadini potranno utilizzare dei buoni spesa per l’acquisto di beni di prima necessità. Anche in questo caso, il decreto non è ancora arrivato e si è in attesa di maggiori informazioni.

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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