Il Reddito di Cittadinanza aumenta in Germania, mentre in Italia è ormai alla fine

Il Reddito di Cittadinanza torna ad aumentare, ma solo per i cittadini tedeschi. Mentre in Italia è previsto un nuovo taglio a breve.

È del 12% l’aumento previsto per il prossimo anno. Questo riguarderà tutti i percettori del Bürgergeld, il corrispettivo tedesco del nostro Reddito di Cittadinanza.

E mentre in Italia si è ormai confermata la sua dismissione entro il 31 dicembre 2023, ben 5,5 milioni di percettori tedeschi potranno ritrovarsi con qualche decina di euro in più al mese.

Eppure il Bürgergeld è tutto meno che paragonabile al nostro RDC, soprattutto negli obblighi formativi e lavorativi.

Il Reddito di Cittadinanza aumenta in Germania

Strumento assistenziale tra i primi promossi dal governo Scholz, con gli ultimi provvedimenti concordati l’amministrazione ha stabilito un altro aumento del Bürgergeld, il reddito di cittadinanza tedesco.

L’aumento partirà dall’inizio del prossimo anno, e sarà di circa il 12%. Come riportato dall’ARD, l’omologa tedesca della RAI, gli aumenti del Bürgergeld andranno dai 39 euro fino ad un massimo di 61 euro al mese per tutti gli attuali 5,5 milioni di percettori. Per la precisione:

  • gli adulti singoli passano da 502 a 563 euro;

  • quelli con un partner passano da 451 a 506 euro;

  • gli adolescenti tra 14 e 17 anni passano da 420 a 471 euro;

  • i ragazzi tra 7 e 14 anni avranno da 348 a 390 euro;

  • i bambini più piccoli passano da 318 a 357 euro.

Ovviamente il funzionamento del Bürgergeld non rispecchia assolutamente quello dell’RDC italiano. Il Bürgergeld è generalmente concesso per un periodo da 6 mesi a un anno. E anche se è già disponibile per chi ha una età tra i 15 anni e l’età pensionabile, solo chi è abile al lavoro, cioè in grado di lavorare almeno tre ore al giorno, può riceverlo.

Va detto però che rispetto alla precedente norma assistenzialista, l’Hartz-IV, lo stesso Bürgergeld è decisamente più ricco. Si stima un aumento pari al 12-15% in più rispetto a quanto percepito nel sussidio firmato Schroder nel 2005.

In Italia è previsto un nuovo taglio all’RDC

E mentre in Germania il loro Bürgergeld aumenta sensibilmente, il nostro Reddito di Cittadinanza crolla ogni mese di più.

Dopo i tagli di luglio e agosto, e l’inizio dei servizi formativi proposti dal nuovo Supporto per formazione e lavoro, ormai mancano 4 mesi alla fine del sussidio del Governo Conte I.

A luglio hanno perso tutti coloro che dai database dell’INPS risultavano “occupabili”, ovvero con almeno un membro della famiglia né disabile, né minorenne, né con più di 60 anni d’età.

Pertanto tutti coloro che hanno tra i 18 e i 59 anni si sono ritrovati senza l’RDC dall’oggi al domani, ovvero circa 170mila famiglie in tutta Italia. E così anche tra agosto e settembre, con oltre 32.000 famiglie prossime a perderlo.

I vari tagli mensili dipendono dalla data di presentazione della domanda, e dal fatto che, come previsto dal nuovo decreto, dopo 7 mesi di RDC, a meno di non rientrare nelle categorie speciali, il sussidio viene immediatamente sospeso.

Infatti sono previsti altre sospensioni entro la fine dell’anno per 250.000 famiglie. Ricordiamo che per coloro che rientrano nelle categorie speciali si potrà beneficiare del Reddito fino al 31 dicembre 2023. Salvo nuove modifiche da parte del Governo Meloni, da gennaio 2024 le famiglie in questione potranno fare domanda per l’Assegno d’Inclusione.

Due sistemi welfare a confronto: Italia e Germania

Quando parliamo di sistemi assistenziali diversi, quelli tedeschi e italiani sono quasi agli antipodi, sia per complessità sia per diritti e doveri previsti dal percettore.

Oltre al fatto che il Bürgergeld è uno dei tanti strumenti assistenziali previsti in Germania, il sistema è tarato perché venga ricalcolato non con l’inflazione come per la rivalutazione delle pensioni, ma tenendo conto per due terzi dello sviluppo dei prezzi per i beni e servizi di cosiddetta “normale necessità” ed un terzo della progressione dei salari e stipendi netti.

Da qui l’aumento pari al 12%, che graverà sul bilancio del prossimo anno 4,3 miliardi in più rispetto a quanto finora previsto.

Nonostante ciò, il governo Scholz vuole addirittura introdurre un’altra misura contro l’indigenza, cioè la legge sull’assicurazione contro la povertà dell’infanzia (Bündnis Kindergrundsicherung).

Andrà a sostituire dal 2025 il denaro ai genitori per i bambini (Kindergeld), l’addizionale per l’infanzia (Kinderzuschlag) e gli aiuti ai minori adesso elargiti con il reddito di cittadinanza. Una specie di Assegno Unico, ma molto più calibrato rispetto a quello italiano.

In caso di approvazione, l’introduzione del Kindergrundsicherung costerebbe altri 2,4 miliardi per la Manovra di Bilancio tedesca.

Di contro, col taglio del Reddito il Governo punta a spendere qualche miliardo in meno, a fronte delle “sole” 730.000 famiglie che dovrebbero percepirlo nel 2024, per poi a salire fino a 800.000 nel 2033. Decisamente meno rispetto alle 1,6-1,8 milioni di famiglie che dal 2020 ad oggi hanno beneficiato dell’RDC ogni anno.

Ma con l’aumento della speranza di vita e del numero di persone in età pensionabile, il risparmio si farà sempre più contenuto rispetto alla spesa iniziale dell’RDC. Si stima un risparmio di soli 1, massimo 1,5 miliardi di euro all’anno.

E questo contando anche il fatto che a chi prende l’Assegno di inclusione l’Assegno unico verrà pagato per intero, e non solamente un’integrazione come nel caso del RDC.

A meno di non essere finiti tra coloro che a settembre se lo vedranno decurtare per intero.

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