Opzione Donna anche nel 2022: ecco quando e a chi conviene

Opzione Donna confermata anche per il 2022: tagli anche del 30% sull’assegno, ma non per tutte. Ecco a chi conviene e come effettuare il calcolo.

La Legge di Bilancio 2022 non lascia dubbi sulla proroga di Opzione Donna anche per questo nuovo anno. La proroga, di cui si è parlato molto anche negli ultimi mesi del 2021, interessa le lavoratrici dipendenti e autonome che intendono uscire anticipatamente dal mondo del lavoro. 

Dopo una prima ipotesi di modifiche ai requisiti di accesso, la Manovra non apporta ulteriori modifiche e proroga il trattamento pensionistico fino al 31 dicembre 2022. Requisiti, modalità e contributi rimangono gli stessi, fatta eccezione per il periodo entro il quale completarli.

Una possibilità che permette alle lavoratrici di andare prima in pensione, ma non senza penalizzazioni. INPS effettua, infatti, il calcolo interamente contributivo con tagli sugli assegni che vanno dal 25% al 30%. 

È pur vero, però, che ogni situazione è a sé e non tutte le lavoratrici dovranno fare i conti con tagli imponenti sull’assegno pensionistico. 

Vediamo come funziona Opzione Donna nel 2022, i requisiti, le modalità per presentare domanda e per chi, la pensione interamente calcolata sul sistema contributivo, non avrà un impatto ingente. Inoltre, vediamo quali sono le novità della Legge di Bilancio 2022 sulle pensioni anticipate.

Opzione Donna, arrivata la proroga: chi potrà usufruirne nel 2022

Sebbene sotto gli attacchi dell’OCSE e nonostante le svariate modifiche che hanno interessato questo trattamento pensionistico negli anni, Opzione Donna viene nuovamente confermata. Nel 2022, dunque, le lavoratrici, dipendenti o autonome, avranno ancora la possibilità di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro. 

In particolare, potranno usufruire di Opzione Donna nel 2022:

coloro che avranno raggiunto il requisito anagrafico di 58 anni per le lavoratrici dipendenti e 59 anni di età per le lavoratrici autonome e i 35 anni di contributi.

Infatti, benché fosse stata avanzata l’ipotesi di un innalzamento dei requisiti anagrafici (l’intenzione era quella di alzare l’età a 60 anni), la Legge di Bilancio ha riconfermato gli stessi requisiti del 2021. 

La differenza sta nel fatto che, se per il precedente anno tali requisiti erano da completare entro la data del 31 dicembre 2020, adesso la data è spostata al 31 dicembre 2021. 

Nessuna modifica nemmeno per il diritto alla decorrenza della pensione che avviene:

trascorsi 12 mesi dal raggiungimento dei requisiti per quanto riguarda le lavoratrici dipendenti; trascorsi 18 mesi dal raggiungimento dei requisiti per quanto riguarda le lavoratrici autonome. 

Quali sono le penalizzazioni di Opzione Donna anche nel 2022

Se da un lato Opzione Donna permette alle lavoratrici di lasciare prima il mondo del lavoro, dall’altro la lavoratrice che decide di usufruire di questo trattamento pensionistico dovrà valutare i vantaggi e gli svantaggi di questa scelta. 

In effetti, il fatto stesso che Opzione Donna non sia stata oggetto di alcun tipo di modifica, eccetto la sua proroga anche nel 2022, non è stato esente da critiche. Lasciando tutto invariato, si presentano le stesse condizioni sfavorevoli che hanno portato alcune lavoratrici a rinunciare a questa opportunità. 

La prima è, come abbiamo pocanzi visto, la finestra mobile che porta la lavoratrice a ricevere il trattamento pensionistico solo a distanza di 12 o 18 mesi dalla maturazione dei requisiti. 

In secondo luogo, ricordiamo che, ai fini del conseguimento della pensione, è richiesta la cessazione del rapporto di lavoro dipendente (la cessazione dell’attività lavorativa non è invece richiesta per le lavoratrici autonome). 

Infine, le lavoratrici che optano per questa soluzione possono trovarsi a dover fare i conti con assegni pensionistici tagliati anche del 30%. 

Su questo aspetto però, è pur vero che questi tagli non si presentano allo stesso modo per ognuno dei beneficiari. Possono, quindi, esserci lavoratrici alle quali usufruire di Opzione Donna conviene meno di altre, a causa proprio dei tagli sull’assegno, così come ci sono lavoratrici per le quali il sistema di calcolo interamente contributivo non rappresenta un ostacolo insormontabile. Vediamo perché. 

Opzione Donna 2022: come capire quando e a chi conviene

Come abbiamo visto, i tagli dell’assegno pensionistico, nel caso di una lavoratrice che scelga di usufruire di Opzione Donna, dipendono dal fatto che tutti i periodi di lavoro e i versamenti che ricadono nel sistema retributivo vengono ugualmente calcolati esclusivamente nel sistema contributivo (entrato gradualmente a partire dal 1996). 

Insomma, rispetto al calcolo misto (retributivo e contributivo) a cui le lavoratrici avrebbero diritto, il calcolo interamente contributivo rischia di comportare tagli non indifferenti all’assegno. Questo, però, principalmente a coloro che vantano più versamenti contributivi antecedenti al 1996. 

In sostanza, per capire quanto Opzione Donna possa essere conveniente, sarà necessario valutare quanti sono i contributi versati prima del ’96. Se si tratta di pochi anni, benché ci si vada comunque a perdere qualcosa, dal momento che non vengono inclusi nel calcolo anche gli ultimi stipendi, il taglio sull’assegno non avrà un impatto talmente forte da sovrastare i vantaggi dell’uscita anticipata dal mondo del lavoro. 

In linea generale, possiamo dunque dire che la convenienza (o meno) di Opzione Donna dipenda da vari fattori tra cui le caratteristiche di carriera, l’anzianità contributiva e le retribuzioni. 

Come fare domanda per Opzione Donna nel 2022

Dopo aver effettuato i propri calcoli e messo sul piatto della bilancia vantaggi e svantaggi di Opzione Donna in relazione alla propria situazione, sarà tempo di inviare domanda per il trattamento pensionistico. 

Per farlo, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale mette a disposizione i consueti canali per inoltrare richieste e domande da parte dei cittadini. In particolare, per mandare richiesta di Opzione Donna è possibile scegliere tra tre strade: 

la prima è quella di inviare in totale autonomia la richiesta collegandosi al sito INPS e accedendo con le credenziali SPID o, in alternativa, con Carta d’Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi; la seconda è chiamare al Contact Center dell’INPS; la terza è affidarsi al CAF o al patronato di fiducia e lasciare che siano gli operatori a inviare la richiesta per proprio conto. 

Non solo Opzione Donna: cosa ha stabilito la Legge di Bilancio 2022 sulle pensioni

Se anche per Opzione Donna la Legge di Bilancio 2022 non ha portato a grandi sconvolgimenti, nessuna novità rilevante si è registrata per l’intero sistema pensionistico. La Manovra ha per lo più confermato quelle che erano le previsioni per le pensioni anticipate nel 2022. 

Quota 100 non è stata riconfermata, ma al suo posto, e in via sperimentale solo per il 2022, c’è Quota 102 che consente di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro al compimento dei 64 anni di età anagrafica avendo maturato 38 anni di contributi. 

A vedere un’ulteriore proroga è poi stata l’Ape Sociale, l’anticipo pensionistico a carico dello Stato di cui possono usufruire i lavoratori che abbiano compiuto 63 anni di età e i requisiti contributivi che però dipendono dalla categoria di appartenenza (addetti ai lavori gravosi, tra cui anche gli insegnanti della scuola dell’infanzia, caregiver ecc.). 

Inoltre, prorogato fino al 2023 il contratto di espansione che viene esteso alle aziende con almeno 50 dipendenti e che permette ai lavoratori che si trovano a cinque anni dall’età pensionabile di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro, nell’ottica di favorire il ricambio generazionale nelle imprese. 

 

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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