Andare in pensione con 5 anni di contributi! Chi lo può fare

Non sempre al compimento dei 67 anni si riescono a soddisfare i requisiti per poter accedere alla pensione di vecchiaia.

Non sempre al compimento dei 67 anni si riescono a soddisfare i requisiti per poter accedere alla pensione di vecchiaia. Non sempre i lavoratori hanno una vita contributiva regolare, che possa permettere loro di accedere con facilità alla pensione. Si raggiungono i 67 anni, si vorrebbe andare in quiescenza, ma i versamenti non lo permettono. Quanti si ritrovano in questa situazione possono optare per andare in pensione con cinque anni di contributi: ma scopriamo insieme quando sia possibile accedere a questa opportunità.

Quanti abbiano la volontà di accede alla pensione di vecchiaia possono scegliere tra due diverse opzioni, in base ai requisiti che anno maturato. Vi è la pensione aperta a tutti, alla quale si può accedere con 67 anni e 20 di contributi. Ma vi è anche la pensione di vecchiaia contributiva, alla quale possono accedere i lavoratori che hanno maturato unicamente un’anzianità assicurativa che rientra unicamente nel regime contributivo. Devono quindi aver iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996: quest’ultimo tipo di pensione permette di accedere all’assegno previdenziale a 71 anni, ma sono sufficienti solo e soltanto cinque anni di contributi.

A questo punto alcuni lavoratori potrebbero lamentarsi e affermare che è necessario rimanere sul lavoro qualche anno in più. Questo è vero. Questa, però, rappresenta una buona soluzione per quanti non abbiamo la possibilità di accedere ad altre opzioni previdenziale. Ma che soprattutto non abbiano intenzione di perdere i contributi che sono stati versati dall’Inps. Ricordiamo, comunque, che la normativa italiana non permette di andare in pensione senza aver mai lavorato, quindi è necessario cogliere le opportunità che vengono messe a disposizione.

Andare in pensione con pochi contributi

Il percorso ottimale per riuscire ad ottenere la pensione di vecchiaia sarebbe quello di aver maturato 20 anni di contributi prima di aver compiuto 67 anni. Ma non tutti si ritrovano in questa particolare situazione. A questo punto il diretto interessato, che non possa beneficiare delle deroghe previste dalla Legge Amato o dell’Opzione Dini che permettono di andare in pensione con 15 anni di contributi, non possono far altro che attendere il compimento dei 71 anni e sperare di rientrare tra quanti hanno diritto alla pensione di vecchiaia contributiva.

Per poter accedere a questo tipo di pensione, è necessario aver maturato almeno cinque anni di contributi, che dovranno rientrare tutti nel sistema contributivo. Giusto per capirci meglio, potranno accedere a questa opzione solo i lavoratori che abbiano iniziato a versare i contributi dopo il 31 dicembre 1995. Siamo davanti ad una opzione che, di fatto, esclude quanti abbiano dei versamenti effettuati prima del 1996. Rappresenta, comunque, una buona chance per andare in pensione a quanti abbiano maturato delle brevi carriere lavorative.

I requisiti per la pensione di vecchiaia contributiva

A questo punto è necessario fare il punto della situazione e chiarire quali siano i requisiti per poter accedere alla pensione di vecchiaia contributiva. Questa soluzione è ottimale per quanti, prima del compimento dei 71 anni:

  • non abbiano maturato almeno 20 anni di contributi;
  • non siano riusciti a garantirsi un assegno pari o superiore a 1,5 volte quello sociale.

Ovviamente per poter accedere a questo tipo di pensione è necessario soddisfare due requisiti:

  • aver compiuto almeno 71 anni;
  • aver maturato cinque anni di contributi.

Come abbiamo anticipato nella prima parte dell’articolo, per accedere a questa opzione è necessario essere completamente ed interamente assoggettati al calcolo contributivo della pensione. Questo significa che potranno accedersi solo quanti abbiano iniziato a lavorare dopo il 1996: non vi potranno accedere quanti siano soggetti al sistema misto o a quello retributivo. Nel caso in cui i diretti interessati dovessero rientrare in quest’ultima situazione, avranno la possibilità di avvalersi dell’opzione contributiva Dini: potranno chiedere che la loro pensione venga completamente ed interamente calcolata con il sistema contributivo. Quanti decidessero di accedere a questa opportunità, dovranno comunque tenere in considerazione che non basteranno cinque anni di contributi, ma ne serviranno almeno quindici.

A chi può interessare questo tipo di pensione?

Quale è l’esempio tipico di lavoratore, che potrebbe essere interessato a questo tipo di pensione? Un caso potrebbe essere costituito da una persona, che abbia la cittadinanza italiana. Ha iniziato a versare i contributi nel 1997: oggi ha maturato un’anzianità contributiva pari a 18 anni ed un’età anagrafica pari a 65 anni. Quindi per andare in pensione dovrebbe lavorare altri due anni: a quel punto compirebbe 67 anni e 20 di contributi. Il problema, però, che non è detto che l’assegno sia sufficiente a garantirgli la pensione, perché non raggiungerebbe l’importo minimo richiesto dalla legge.

Il suo pensionamento, a questo punto, potrebbe essere rimandato al momento in cui compie 71 anni, quando la pensione le spetterebbe indipendentemente dagli anni di contributi versati.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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