Stipendio, quanto guadagna una suora? Ecco tutto quello che c’è da sapere

Papa, vescovi, cardinali, preti e suore, quanto percepiscono di stipendio soprattutto queste ultime? Ecco come funziona il loro guadagno.

Papa, vescovi, cardinali, preti e suore, il clero è vasto ed eterogeneo e sono in molti coloro che si chiedono se questi percepiscono uno stipendio oppure beneficiano solo di vitto e alloggio?

Se è vero che la loro vita è dedicata alla fede è altrettanto vero che chi scegli la vita religiosa deve avere anche un supporto economico.

Va detto per prima cosa che la Chiesa ha una propria struttura gerarchica e lo stipendio o compenso è proporzionato sia alle responsabilità che alle mansioni.

Se preti, vescovi e cardinali percepiscono uno stipendio in base alle proprie responsabilità e mansioni, nella struttura gerarchica della Chiesa ci sono anche frati e suore che in generale fanno voto di povertà, castità e obbedienza.

Ma le suore quanto guadagnano? Scopriamo insieme come si supportano economicamente.

Stipendio, quanto guadagna una suora?

Quasi sempre preti, suore o frati, fanno una certa curiosità soprattutto dal punto di vista economico e dello stipendio.

Non solo fede ma sono dei comuni mortali e perciò hanno bisogno di mantenersi sborsando denaro per le bollette e non solo.

Se per diaconi, preti e vescovi italiani lo stipendio viene erogato dall’Istituto centrale per il sostentamento del clero (Icsc), un organo della Cei (Conferenza episcopale italiana) attraverso un articolato sistema a punti, a bocca asciutta restano suore e frati.

Ma come si mantengono le suore? Percepiscono uno stipendio?

Le suore, come i frati, non percepiscono nessuno stipendio da parte della Chiesa a differenza quindi di preti e vescovi.

Queste infatti fanno parte di un ordine o di istituto religioso, tipo gesuiti, francescani, domenicani, carmelitani, e sono sotto il controllo di un loro superiore.

Di solito vivono in un convento come un’unica famiglia mentre altri prestano servizio presso le diocesi.

Queste perciò non percepiscono alcuno stipendio ma se prestano incarichi diversi percepiranno dei compensi.

Stesso discorso se svolgono lavori civili: in questo caso percepiscono un vero e proprio stipendio.

Le  suore, ad esempio possono svolgere le  professioni di insegnanti e infermiere.

In questo caso il loro stipendio è uguale a quello dei colleghi laici, ossia quello stabilito dai  contratti collettivi di lavoro.

Ecco come funziona la pensione delle suore

Oltre al discorso stipendio, i frati e le suore hanno diritto anche alla pensione.

Questa viene pagata dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS).

Questo perché l’Istituto Nazionale di previdenza Sociale gestisce il fondo pensionistico del clero, in cui vengono versati i contributi previdenziali dei religiosi.

Pertanto, le suore, al termine dell’attività lavorativa, percepiranno una pensione sociale equivalente agli anni di lavoro e ai contributi versati.

I contributi pertanto vengono versati per i religiosi dal C.E.I. (Conferenza Episcopale Italiana) tramite l’ I.C.S.C (Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero).

Le suore, che non hanno svolto alcun lavoro beneficeranno della pensione sociale.

Chi mantiene le suore?

Lo abbiamo detto, le suore non hanno nessuno stipendio. Ma alcuni preti e suore svolgono attività in corsia i: questi svolgono un servizio di conforto spirituale negli ospedali e nelle case di cura che dovrebbe essere prestato in maniera volontaria.

Invece questa attività ha un costo, o meglio un costo ad ore.

Il guadagno medio di un prete di corsia sia di  35 mila euro l’anno.

Mentre le suore che svolgono questa attività possono percepire circa 2 mila euro al mese.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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