La ricongiunzione della pensione è uno strumento che consente a chi ha posizioni assicurative in gestioni previdenziali diverse di riunire, tramite trasferimento, tutti i periodi contributivi in un’unica gestione.
Questo meccanismo consente di ottenere un’unica pensione, per cui il lavoratore interessato non riceverà due o più quote mensili separate da diversi enti. Questo è particolarmente utile se chi procede presenta una certa discontinuità nel versamento dei contributi, o più casse previdenziali attive.
Questo strumento si deve pagare? Come funziona? Rispondiamo a queste domande nell’articolo.
Quanto costa la ricongiunzione della pensione
La ricongiunzione della pensione può oggi essere richiesta da diversi soggetti, ovvero da:
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lavoratori dipendenti;
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lavoratori autonomi, liberi professionisti, iscritti a casse professionali.
La ricongiunzione può essere richiesta dal soggetto interessato oppure dai superstiti in caso di decesso. La domanda deve essere presentata all’ente previdenziale presso cui l’interessato intende trasferire tutte le somme.
Nella domanda presentata all’ente di riferimento, bisogna specificare quali sono le gestioni dove sono versati i vari contributi. Questo passaggio comporta una spesa da parte del cittadino? Sì, non si tratta di un’operazione gratuita.
Il costo per questo strumento si calcola in base alla differenza fra la pensione calcolata in relazione ai contributi versati alla cassa di gestione finale desiderata, per il coefficiente di riserva matematica, valore che viene deciso con un apposito decreto ministeriale. Il 50% di questo importo è a carico del cittadino.
Va anche ricordato che bisogna scegliere bene quando richiedere l’accesso alla ricongiunzione dei contributi: in alcuni casi è conveniente, in altri meno. Inoltre, la si può richiedere solamente una volta durante la propria carriera lavorativa, oppure devono essere trascorsi almeno 10 anni dalla prima domanda presentata.
Quando chiedere la ricongiunzione e come funziona
In alcuni casi chiedere la ricongiunzione può essere più vantaggioso rispetto ad altri. Per questo motivo si consiglia prima di procedere di verificare con esattezza quali sono i contributi versati durante la propria storia lavorativa.
La ricongiunzione può essere vantaggiosa soprattutto in alcuni casi, ad esempio:
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per accedere in anticipo alla pensione maturandone il diritto;
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per aumentare l’importo complessivo della pensione erogata in un’unica soluzione;
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per chi intende trasferire tutti i contributi in una cassa in cui ci sono regole più vantaggiose per l’accesso alla pensione.
Possono entrare in queste eventualità anche i professionisti autonomi, che per un periodo della propria vita operano con una Partita Iva e con l’iscrizione ad una cassa specifica, mentre in un altro periodo hanno lavorato come dipendenti per un’azienda.
Tutti gli strumenti per la pensione
Attualmente non esiste solo la ricongiunzione della pensione: ci sono anche altri meccanismi che possono essere messi in campo per alcune esigenze specifiche.
Ad esempio vi è il riscatto dei contributi: in questo caso il cittadino può versare una quota all’INPS corrispondente ai periodi in cui non ha lavorato.
Pensiamo ad esempio al riscatto di laurea: gli studenti possono recuperare gli anni di studio a livello contributivo, per poter raggiungere in anticipo i requisiti per l’accesso alla pensione.
Un altro strumento interessante, alternativo alla ricongiunzione della pensione, è quello della totalizzazione: in questo caso le somme versate presso diversi enti non vengono dirottate in un’unica cassa, ma rimangono separate. Vengono quindi riunite solo per l’erogazione al pensionato.
Infine, lo strumento del cumulo permette di cumulare i diversi periodi assicurativi corrisposti a diverse gestioni, per ottenere l’accesso ad una determinata pensione.